YJ16 Liberorchestra(UNWEB) FOLIGNO – Young Jazz Festival “cammina piano piano”, ma le direzioni intraprese sono infinite e tutte di grande spessore, con la musica che non dimentica anche la sua funzione sociale. La 12esima edizione ha chiuso ieri dopo cinque giorni di appuntamenti, con lo spirito del jazz più giovane, sperimentale ed innovativo che non ha mancato di far condividere, incontrare e dialogare mondi differenti, ambiti artistici, comunità e linguaggi. Del resto, è così da sempre nella vocazione inclusiva di questa musica e soprattutto di questo festival.

Le ‘Impronte’ (Footprints era infatti il tema di quest’anno) hanno contraddistinto un cammino, viaggio, percorso che è nato dall’incontro di innumerevoli identità e generi a livello musicale, culturale, sociale, etnico e generazionale. ‘Impronte’ indelebili a sostegno di giovani musicisti italiani, della sinergia tra arti con l’incontro tra il jazz e la danza, dell’impegno sociale e della sensibilizzazione e formazione del pubblico.

Concerti tutti sold out, un pubblico in crescita e partecipe che ha seguito Young Jazz nonostante il cambio di periodo, visto che in passato il festival si è svolto sempre nel mese di maggio. Dai grandi maestri per i più giovani come Enrico Rava alla sperimentazione giovanile con il meglio che c’è in circolazione con, tra gli altri, Dimitri Grechi Espinoza, Fabrizio Puglisi, Alessandro Lanzoni, Dario Carnovale, Matteo Bortone.

Ma ormai è chiaro anche che non ci può essere Young Jazz Festival senza ‘Jazz Community’, la sezione che rappresenta il vero volto della manifestazione e che più identifica e rende diverso dagli altri festival Young Jazz: per dimostrare che la cultura non può essere indifferente e che deve avere sempre di più oggi una funzione sociale. Per il sostegno a ‘Jazz Community’ un ringraziamento va alla Regione Umbria (in particolare all’assessorato alle politiche sociali che dal 2011 contribuisce alla realizzazione del progetto) al Comune di Foligno, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, Usl Umbria2 e Afam, oltre che alle numerose realtà associative del territorio coinvolte (Casa dei Popoli, Caritas, Emergency, la Soc. Coop. La Locomotiva).

‘Camminiamo piano piano’ è stato il progetto musicale presentato dal direttore artistico Giovanni Guidi che si è divertito e ha divertito oltre a commuovere tutti guidando i The Gam Scorpions, un gruppo di ragazzi africani rifugiati in Italia. Così a caldo ha commentato Guidi: “Molte volte mi è stato chiesto quale fosse stato il concerto più bello della vita. Una domanda a cui fino a ieri pensavo non potesse esserci risposta. Da oggi posso dire quello con i Gam Scorpions”. Ed inoltre la Liberorchestra, ormai immancabile progetto del festival che nasce come laboratorio-incontro tra musica jazz e disabilità fisica e mentale, quest’anno diretta da Stefano Tamborrino.

“In questi 12 anni – afferma a bilancio il presidente dell’associazione Young Jazz, Pier Luigi Metelli – abbiamo dimostrato chiaramente quello che si è sviluppato a Foligno nell’ambito del jazz. Fare e promuovere musica jazz in Umbria è qualcosa di delicato e di importante perché abbiamo la fortuna di ospitare Umbria Jazz, uno dei festival jazz più importanti del mondo. Proprio questa consapevolezza ha consentito di far nascere a Foligno una base embrionale di sviluppo e di ricerca che è un po’ la sintesi del nostro festival. Questo nostro approccio, il jazz delle ‘nuove generazioni’ e di ‘nuova generazione’ che abbraccia una molteplicità di generi e di stili e i nostri progetti musicali legati al sociale, rende palese ed evidente anche quello che il nostro primo cittadino, sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha avuto modo di ribadire anche con delle interviste. Foligno e Young Jazz sono ormai una consolidata e unica realtà che dopo 12 anni di esperienza può dare un contributo al jazz in Umbria e per questo, come ha ricordato anche Mismetti, è già da tempo sul tavolo della Fondazione Umbria Jazz una proposta volta a fare di Foligno quello che in realtà già è, ovvero una terza anima del mondo del jazz in Umbria puntando sulla ricerca e guardando ai nuovi orizzonti della musica jazz e alle nuove generazioni”.

L’Associazione culturale Young Jazz ha infatti manifestato con una nota ufficiale inviata ad agosto del 2015 alla Fondazione Umbria Jazz la propria intenzione di richiedere l’opportunità di una condivisione di alcune linee guida, di un più articolato percorso da definire tra le parti, volto allo sviluppo ed alla maggiore implementazione dei reciproci rapporti, in parte già in essere grazie alla concessione da otto anni del patrocinio di Umbria Jazz allo Young Jazz Festival e continuato con la presenza della sezione “Young Jazz presenta” all’interno di tre edizioni di Umbria Jazz.

La capacità del direttore artistico di Umbria Jazz Carlo Pagnotta di capire e decifrare ciò che si muoveva intorno, a pochi chilometri di distanza dal capoluogo Umbro, ha permesso che si avviasse una collaborazione sempre più stretta nel tempo, proprio per la peculiarità dello Young Jazz Festival di non essere mai un doppione ma semmai uno stimolo necessario e complementare.

Ciò su cui sarebbe necessario intervenire è quindi l'avvio di un processo di istituzionalizzazione di un modello che attraversa più territori in diversi periodi dell'anno per una promozione integrata e con un maggiore appeal internazionale.

La collaborazione tra Umbria Jazz e Young Jazz è nei fatti già avanzata e quindi l'istituzionalizzazione di tali percorsi oltre ad essere un processo naturale potrebbe portare reciproci benefici, i quali, nei modi e nei tempi giusti potrebbero fare di Foligno e di Young Jazz la “terza realtà” di Umbria Jazz (dopo Perugia ed Orvieto).

Tutte queste considerazioni hanno spinto a procedere anche l’Amministrazione comunale di Foligno che, con una nota del sindaco Nando Mismetti inviata alla Fondazione nel mese di febbraio di quest’anno, ha chiesto un incontro formale per individuare le modalità di tale percorso. Una collaborazione che, sostiene il sindaco, “potrebbe prevedere anche l’eventuale adesione del Comune di Foligno alla Fondazione di partecipazione di Umbria Jazz”.

Young Jazz quindi, ora anche pubblicamente, richiede quindi quanto prima l’avvio ufficiale di un confronto all’interno del CdA della Fondazione volta a condividere i prossimi passi da percorrere congiuntamente con tutti i soggetti interessati.

Intanto, Young Jazz Festival dà appuntamento al 2017 per la 13esima edizione.

Per info:

www.youngjazz.it


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