1(ASI) Perugia. Con le modifiche normative operate oggi dalla Giunta regionale dell'Umbria al "Ddl" di riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, e forme associative dei Comuni, già preadottato il 17 novembre scorso, si entra nel vivo di un iter legislativo che porterà, presumibilmente entro il mese di febbraio, a ridisegnare i confini e le competenze delle amministrazioni locali a partire da quelle delle Province, in attuazione della cosiddetta Legge Del Rio (56/2014).

Il testo rappresenta una prima proposta concreta di riassetto, prima in Italia, sulla quale si è già espresso con parere favorevole l'Osservatorio regionale sulle riforme di cui fanno parte i rappresentati delle Province e degli enti locali e a cui, nella riunione che si è tenuta oggi, hanno partecipato anche le Prefetture di Terni e Perugia.
L'Osservatorio ha anche approvato la "road map" proposta dall'assessore regionale alle riforme Fabio Paparelli che delinea un fitto calendario di appuntamenti, fatto di passaggi concertativi e legislativi che porteranno entro la fine di febbraio ad avere un quadro di riferimento certo per funzioni, risorse e personale da riallocare nella Regione, nei Comuni o nella stessa Provincia.
Già domani il testo verrà sottoposto al Parere del Comitato legislativo ed inviato ad ANCI, CAL e Province, mentre nel pomeriggio avrà luogo un incontro tecnico tra i Presidenti delle Province, il Presidente dell'UPI e l'assessore Paparelli con il Ministero della funzione pubblica, alla presenza del sottosegretario Angelo Rughetti. Seguiranno il 21 gennaio il Tavolo di "Governance" con i sindacati, mentre il giorno successivo è prevista una fase di partecipazione tecnica con l'Anci regionale e la riunione dell'Osservatorio nazionale, in sede politica. Il 26 gennaio a Perugia e il 27 a Terni, l'assessore parteciperà ai lavori dei rispettivi Consigli provinciali ed ad un ulteriore confronto tecnico sindacale. Attesa per il 30 una nuova riunione dell'Anci in sede politica e l'espressione del parere del Cal. Il 2 febbraio si terrà il Laboratorio istituzionale con il Ministero degli Affari regionali per una prima ricognizione dei posti che le Amministrazioni periferiche dello Stato metteranno a disposizione per l'intero processo, a partire dalle esigenze inderogabili poste dagli Uffici giudiziari della regione. Nella stessa data l'Osservatorio regionale esprimerà un parere definitivo sul provvedimento, cui seguirà l'adozione definitiva del ddl da parte della Giunta regionale. Successivamente il testo sarà trasmesso all'Assemblea legislativa per la discussione e l'approvazione.
Le principali modifiche al testo di legge preadottato prevedono la riallocazione in Regione, con relative risorse e personale, delle funzioni relative al Governo del territorio (es. approvazione Piani regolatori, controlli sismici degli edifici), all'ambiente e all'energia (autorizzazione impianti rifiuti e di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, "Vas", "Aia", inquinamento acustico, elettrodotti, autorizzazioni idrauliche), caccia e pesca, ex Legge 33 sul turismo, formazione professionale e politiche del lavoro. La proposta prevede inoltre di riallocare nei Comuni, o nelle loro forme associate, alcune funzioni relative a cultura, sport, turismo e sociale e di riallocare nelle stesse Province, per ragioni di unitarietà dell'esercizio, le funzioni relative a viabilità regionale, accertamento di giacimenti di cava, trasporti e gestione delle risorse idriche ad eccezione di quelle per le quali è previsto il ritorno in Regione. Come prevede la "road map" il testo vedrà un larga fase di partecipazione e di concertazione dalla quale potranno arrivare suggerimenti e eventuali miglioramenti.
"Soddisfazione" è stata espressa dall'assessore regionale Paparelli "per il lavoro svolto e condiviso positivamente dai presidenti delle Province, dalla presidenza dell'Anci e dal sistema delle Autonomie". In merito ad alcune notizie che prefiguravano ritardi da parte della Regione Umbria, Paparelli, confortato dalla tabella redatta dall'Osservatorio nazionale sulle riforme, ha sottolineato "che la Regione Umbria è stata la prima regione ad aver preadottato il ddl di riordino e per questo confermata 'regione pilota' a livello nazionale su cui sperimentare l'attuazione della legge 56, così come previsto dal protocollo d'intesa a suo tempo stipulato tra la presidente Marini e il ministro Lanzetta. Siamo convinti – ha concluso l'assessore - che, se il Governo manterrà gli impegni assunti nell'ambito dell'Osservatorio nazionale sulle riforme, grazie all'unità di intenti ed al concorso di tutte le pubbliche amministrazioni, Regione, enti ed Agenzie regionali, sistema sanitario, Comuni ed amministrazioni periferiche dello Stato, nei tempi previsti dalla Legge di stabilità riusciremo a dare una risposta positiva alle giuste aspettative del personale delle Province e nel contempo ridisegnare un assetto istituzionale regionale più efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini".

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