DSCN4737-754184(ASI) Perugia "Il trasferimento di un diritto di reimpianto originato da estirpazione di superfici vitate, per la prima volta in Umbria, è autorizzato anche a favore di aziende al di fuori del territorio regionale". È la novità annunciata dall'assessore regionale all'Agricoltura, Fernanda Cecchini, dopo l'approvazione da parte della Giunta regionale che ha confermato le altre disposizioni vigenti per la gestione del potenziale viticolo aziendale.


"L'obiettivo – sottolinea l'assessore – è quello di tutelare il valore economico dei diritti in possesso dei produttori umbri, che rischierebbe altrimenti di essere compromesso con la nuova regolamentazione comunitaria che entrerà in vigore dal prossimo anno. Abbiamo accolto, in questo senso, anche le sollecitazioni manifestate unitariamente da Confagricoltura Umbria, Confederazione Italiana Agricoltori dell'Umbria, Confcooperative-Fedagri, Anca Legacoop Umbria".
"La Regione – spiega l'assessore - può limitare, in particolari situazioni locali, l'esercizio del diritto di reimpianto ad ambiti
territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare la viticoltura di qualità e salvaguardare gli ambienti in zone svantaggiate. Dal 1 agosto 2003, in Umbria l'utilizzo dei diritti di reimpianto originati da vigneti estirpati è limitato esclusivamente all'ambito territoriale regionale".
"Siamo in una fase di transizione: dal 1 gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2030 – ricorda - il regolamento comunitario stabilisce un nuovo sistema di autorizzazioni per la gestione degli impianti viticoli, non più basato sui diritti di impianto. I diritti di impianto concessi ai produttori prima del 31 dicembre 2015 che non sono stati utilizzati dai produttori stessi e sono in corso di validità a questa data possono essere convertiti in 'autorizzazioni' dal 1 gennaio 2016. Non sarà invece possibile, dal 1 gennaio prossimo, il trasferimento di diritti di reimpianto tra produttori".
Negli ultimi anni "i diritti di reimpianto rilasciati alle aziende agricole regionali a seguito di estirpazione non sono stati tutti utilizzati dalle aziende stesse – rileva l'assessore Cecchini – e risultano in eccesso rispetto alle richieste di acquisto di diritti da parte di altri produttori regionali. Un'eccedenza confermata dalla notevole entità di diritti di reimpianto scaduti conferiti nella riserva regionale, circa 292 ettari. Rilevato questo 'surplus' e valutato che, in vista dell'entrata in vigore della riforma del sistema dei diritti, siano sono venute meno le esigenze dei produttori regionali che hanno portato a limitare l'utilizzo dei diritti di reimpianto esclusivamente all'ambito territoriale dell'Umbria, abbiamo disposto che 'Il trasferimento di un diritto di reimpianto originato da estirpazione di superfici vitate è autorizzato anche a favore di aziende ubicate in altre Regioni e Province Autonome', stabilendo le modalità per il trasferimento e il rilascio del nulla osta da parte della Regione".


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