dap 2015 1(ASI) Perugia - "Obiettivi chiari e predisposizione di politiche adatte": può essere così sintetizzata la filosofia del Dap 2015 per l'Umbria, il Documento annuale di programmazione 2015, al centro della riunione del Tavolo generale dell'Alleanza per l'Umbria, convocato oggi dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e al quale hanno partecipato gli assessori regionali Fabrizio Bracco, Silvano Rometti, Carla Casciari e Fernanda Cecchini.


La ripresa dell'economia regionale, per le fragilità del sistema produttivo umbro e per il contesto economico di crisi generale, sarà un processo lungo e difficile, ma non impossibile se - come evidenziato nel documento - si progetterà il futuro concentrando azioni e le minori risorse disponibili su precise direttrici per superare le criticità e sostenere crescita, investimenti ed eccellenze, così da innescare quel "salto per lo sviluppo" da più parti auspicato. Il 2015 rappresenta un anno particolare, caratterizzato dalla fine della legislatura, dalla chiusura degli interventi della programmazione 2007-2013 e dall'avvio della fase attuativa della programmazione comunitaria 2014-2020. E' anche per questi motivi che l'orizzonte programmatico del Dap è orientato soprattutto a evidenziare quelle attività che, già in itinere, troveranno compimento nel corso dell'anno per non "impegnare" il prossimo Consiglio regionale in scelte che ne condizionerebbero l'azione nel primo periodo di attività, ad eccezione di quei provvedimenti di ampio respiro programmatico che, prevedibilmente, saranno approvati entro la legislatura a compimento del programma di legislatura.
Per quanto riguarda la chiusura degli interventi della programmazione 2007-2013, nel 2015 dovranno essere certificate spese consistenti, per circa 80 milioni di euro mentre, per quanto riguarda la nuova programmazione europea 2014-2020, con i primissimi mesi del 2015 la Commissione europea avrà approvato tutti i Programmi operativi (Por FESR, Por FSE, Por FEASR) e quindi nel corso dell'anno ne potrà essere avviata l'attuazione. Si tratta di Programmi – spiegano gli estensori del Dap - che, insieme alle risorse nazionali del Fondo di sviluppo e Coesione, costituiscono il principale strumento di intervento per il 2015 e probabilmente, data la grave carenza di risorse finanziarie pubbliche da destinare agli investimenti, per i prossimi sette anni. Si tratterà complessivamente, tra risorse comunitarie, nazionali e regionali orientate alle politiche di sviluppo e di coesione, di circa 1,7 miliardi di euro per i prossimi 7 anni, da utilizzare per accrescere i punti di forza, specializzando in maniera intelligente il sistema economico, produttivo, di ricerca e di formazione della regione.
In questo quadro le principali direttrici del Dap 2015 sono indirizzate a quattro aree di azione relative a: politiche per la ripresa economica basate sulla specializzazione e innovazione dell'intero sistema produttivo regionale (agricoltura, manifatturiero e terziario di mercato), attraverso strategie multisettoriali e integrate fondate sulle specializzazioni territoriali e sulla valorizzazione delle competenze, attivando la cooperazione tra i sistemi della ricerca e dell'impresa; politiche per rafforzare il capitale umano regionale, investendo su istruzione e formazione durante l'arco della vita attiva, sostenendo il passaggio da azioni per la formazione ad azioni per l'apprendimento, migliorando le competenze chiave essenziali per l'effettiva qualificazione e produttività dell'intero sistema; politiche per tutelare attivamente le risorse territoriali regionali, promuovendo un modello di sviluppo a minori emissioni di CO2, capace di sfruttare le risorse, soprattutto energetiche, in modo efficiente, garantire la tutela dell'ambiente e della biodiversità e promuovere lo sviluppo rurale, anche mediante nuove tecnologie e metodi di produzione verdi; e alla promozione di politiche inclusive per chi vive in Umbria, costruendo un welfare attento alla centralità della persona, al supporto ed al sostegno alle famiglie, alla qualità e flessibilità dei servizi, alla valorizzazione e alla messa in rete delle risorse del territorio.
Accanto alle azioni che verranno finanziate nell'ambito delle politiche di sviluppo e di coesione europee e nazionali, parte considerevole della strategia regionale, la Regione continuerà a lavorare per portare a compimento le azioni intraprese in materia di riforme istituzionali e semplificazione amministrativa, fortemente condizionate dall'evoluzione normativa nazionale come, ad esempio, il riassetto istituzionale delle Province. Il tutto in base al principio guida che per l'Umbria sarà: un ente, una funzione, una risorsa con l'obiettivo di dare massima certezza ai cittadini, mettere ogni ente in condizione di svolgere al meglio i propri compiti esplicitando ruoli, ambiti di intervento, risorse umane e finanziarie disponibili.
Infine, per quanto riguarda il Sistema Sanitario regionale, che è riuscito a rafforzare la propria capacità di risposta ai bisogni di salute mantenendo l'equilibrio economico-finanziario del sistema pubblico sostenibile e di qualità pur in presenza di sfavorevoli economie di scala, la Regione Umbria avvierà nel 2015 il percorso di adozione di un nuovo Piano Sanitario Regionale che riprogetti, coerentemente agli strumenti di programmazione settoriale nazionali, i servizi sanitari alla luce dei cambiamenti sociali e demografici e dell'evoluzione scientifica e tecnologica della scienza medica.
L'impianto del nuovo Piano Sanitario si articolerà, in coerenza con i campi di applicazione dei LEA, sulle tre macroaree della prevenzione, dell'assistenza distrettuale e dell'assistenza ospedaliera con la finalità di arrivare ad un sistema che punto sulla prevenzione e favorisca il miglioramento degli stili di vita, anche attraverso il coinvolgimento trasversale di tutte le politiche.
Relativamente alle risorse finanziarie disponibili in bilancio regionale il sistema delle Regioni a Statuto ordinario ha contribuito alle manovre statali più di tutti gli altri comparti ed in maniera sproporzionata rispetto al suo peso sulla spesa pubblica (primaria) totale. Ciò ha comportato una progressiva e consistente riduzione delle risorse anche per l'Umbria: per il 2015 si stimano minori risorse, rispetto al precedente, di 126 milioni di euro, con il rischio di minare gli equilibri finora raggiunti e di generare ulteriori squilibri difficilmente gestibili in settori socialmente delicati.
Il Dap 2015 prevede indispensabili e consistenti interventi per preservare l'equilibrio finanziario regionale al fine di assorbire le criticità "strutturali", gli effetti negativi della Legge di stabilità 2015, quelli delle manovre precedenti (DL 95/'12 e DL 66/'14) e per far fronte agli oneri inderogabili dei cofinanziamento regionale della nuova programmazione europea la cui attuazione si avvierà appunto nel 2015. Resta ferma la scelta strategica della Regione di non aumentare la pressione fiscale, proprio in considerazione della difficile situazione economica e della crisi occupazionale, così da preservare, per le imposte di propria competenza, il reddito delle famiglie ed i margini di competitività delle imprese. La manovra di bilancio 2015 sarà dunque impostata a un profondo riorientamento ed ulteriore razionalizzazione della spesa, che dovrà interessare tutti i settori d'intervento e tutte le linee di attività dell'amministrazione regionale. Oltre a proseguire il processo di razionalizzazione e contenimento avviato sulle spese "generali" e di acquisto di beni e servizi, la politica di bilancio che avrà come obiettivi per il 2015: revisione della struttura della spesa, tagliando la spesa distributiva e riducendo al minimo i contributi nei confronti di enti, associazioni, fondazioni, organizzazioni e manifestazioni; ulteriore rafforzamento delle politiche di razionalizzazione del personale della Regione e degli enti dipendenti; prosecuzione, anche in base alle nuove norme nazionali, della razionalizzazione e del perseguimento di sinergie ed integrazioni nel sistema delle Agenzie regionali e delle società partecipate; destinare le poche residue risorse settoriali, a titolo di cofinanziamento, su progetti di grande rilevanza, quali la nuova programmazione comunitaria, alla quale andrà assicurato l'adeguato cofinanziamento regionale, in base ai piani finanziari che saranno approvati con i futuri Programmi Operativi.

Dap 2015, Marini: "Regione umbria conferma la scelta di non aumentare la pressione fiscale"
(ASI) – "Come da cinque anni a questa parte anche nel Dap 2015 la Regione Umbria ha confermato la scelta politica di non aumentare aliquote ed addizionali di propria competenza, che avrebbe potuto portare nelle casse del bilancio regionale una somma stimata attorno ai 90 milioni di euro". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo alla riunione del Tavolo generale dell'Alleanza.
"Il Dap 2015 – ha evidenziato la presidente –, costituisce la base del bilancio regionale ed è, quest'anno, anche un documento di passaggio tra due legislature. La scelta di non agire sulla leva fiscale è dettata dalla piena consapevolezza della difficile condizione sociale ed economica presente nel Paese ed in Umbria, che incide sulla nostra comunità in tutte le sue articolazioni. Continueremo dunque con rigore sulla strada già intrapresa di contenimento, razionalizzazione, riorganizzazione e ottimizzazione della spesa, senza intaccare servizi essenziali come la sanità e trasporti, ma concentrando le risorse su ciò che può produrre sviluppo, crescita ed innovazione in settori importanti come quello delle imprese, della ricerca, del lavoro e della formazione professionale, cogliendo anche appieno le opportunità offerte dalla nuova Programmazione comunitaria".
"Questo – ha concluso Marini – nonostante un contesto di oggettiva difficoltà economica caratterizzato da sempre minori trasferimenti statali e dagli effetti sulle Regioni della Legge di Stabilità e del taglio dell'Irap".

 

 


 AVIS

80x190