Il PD di Todi ha presentato il nuovo documento. Nuovo protagonismo delle Zone Sociali e dei cittadini. Risorse per oltre 70 milioni nel triennio 2017-2020

Piano Sociale PDTodi(UNWEB) Todi – Centralità della persona, maggiore equità nei servizi per non lasciare indietro chi è in difficoltà, nuove forme di protagonismo e valorizzazione delle Zone Sociali, dei Comuni e dei cittadini nell’ottica di un welfare di comunità, maggiore attenzione ai bisogni dei territori e miglioramento di inclusione e coesione sociale.

Sono le finalità del nuovo Piano sociale dell’Umbria, recentemente approvato dal Consiglio regionale, presentato lunedì 29 maggio nell’incontro pubblico organizzato dal PD di Todi alla Sala del Consiglio comunale al quale hanno partecipato la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, l’Assessore regionale alle Politiche Sociali Luca Barberini, il Sindaco di Todi Carlo Rossini e l’Assessora alle Politiche Sociali Catia Massetti.

“Il nuovo Piano – ha sottolineato la Presidente Marini – si integra con il Piano sanitario regionale, stabilisce le modalità e gli strumenti per l’integrazione con le politiche del welfare e con i piani regionali di settore. Nel triennio 2017-2020 l’Umbria avrà a disposizione risorse per oltre 70milioni di euro, di cui oltre 55milioni provenienti dall’Unione Europea. Obiettivo strategico generale del Piano è il consolidamento del sistema integrato territoriale degli interventi e dei servizi sociali, confermando il carattere universalistico dei servizi e la dimensione comunitaria del sistema di protezione e promozione sociale e rafforzando la stretta interdipendenza tra programmazione sociale, architettura istituzionale e modello gestionale. Innovazione sociale con governance territoriale è la strategia caratterizzante del Piano, che conferisce enfasi alle Zone Sociali per cogliere al meglio i bisogni di ciascun territorio. Traccia linee di indirizzo, mette a disposizione strumenti e opportunità che debbono essere tradotte nei singoli Piani di zona per attivare gli strumenti adeguati ai loro territori”.

“Il Piano – ha evidenziato l’Assessore regionale Barberini - pensa alle nuove emergenze sociali e guarda in modo integrato alla persona tenendo conto della mutata situazione relativa ai nuovi ed accresciuti bisogni della comunità umbra per rispondere in maniera più appropriata alle criticità dell'oggi. Disegna un nuovo welfare e una nuova strutturazione dei servizi, e tiene conto del lungo periodo di crisi che pone problematiche e bisogni nuovi per affrontare i quali si mettono in campo anche risorse dell'Unione europea. Oltre al nuovo protagonismo dei Comuni e delle persone, altro aspetto fondamentale è la responsabilizzazione dei cittadini, che non sono solo i destinatari degli interventi ma anche protagonisti delle azioni che mettiamo in campo e che vanno coinvolti nel percorso di assistenza e vicinanza per un nuovo welfare di comunità che ridà protagonismo alle Zone Sociali della regione”.

“In questi anni a Todi – ha sottolineato l’Assessore Catia Massetti – abbiamo sviluppato azioni integrate con i Comuni della Zona Sociale 4 per la funzione associata dei servizi alla persona ed attivato gli strumenti messi a disposizione dalla programmazione nazionale e regionale per rafforzare il welfare di comunità coinvolgendo la rete dei soggetti e delle associazioni impegnati quotidianamente nelle attività sociali sul territorio. In quest’ottica, il nuovo Piano sociale regionale introduce novità importanti sul piano dell’innovazione sociale mediante una programmazione orientata all’inclusività e alla partecipazione attiva dei cittadini, una scelta grazie alla quale, per la prima volta, sono stati attivati Patti di collaborazione con la Croce Rossa tuderte e con la ProTodi per la cura e la gestione dei beni comuni. Il nostro impegno è continuare a lavorare per rafforzare il patrimonio associativo locale e potenziare le azioni di sensibilizzazione nel sociale con iniziative contro la violenza sulle donne, contro il bullismo e cyberbullismo e per migliorare l’integrazione attiva dei giovani e della terza età nel tessuto della nostra comunità”.


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