Una prima fase “imperniata sulle opere pubbliche e una seconda sul “welfare”
(UNWEB) Deruta – Domenica 11 giugno anche i cittadini di Deruta saranno chiamati a scegliere il loro nuovo sindaco. E questa volta, sicuramente, non sarà Alvaro Verbena che, concluso ormai anche il suo secondo mandato consecutivo, si appresta a cedere al suo successore la fascia tricolore e a terminare, così, la sua carriera politica. Sessantacinque anni, nato e cresciuto, “umanamente e professionalmente”, a Deruta, il professionista Alvaro Verbena chiude, quindi, una stagione lunga 10 anni. E nel farlo, ha ritenuto opportuno salutare la sua squadra, i suoi cittadini e sostenitori con un evento che si è tenuto martedì 6 giugno, al ristorante ‘Il papiro’, nella frazione derutese di Sant’Angelo di Celle. “Quando si è al termine di una lunga esperienza, politica e umana – ha commentato il sindaco uscente –, è corretto riferire a tutti e non solo al Consiglio comunale. È questa, quindi, l’occasione per salutare cittadini e amici, per ringraziare consiglieri comunali e forze politiche che mi hanno sostenuto, ma anche per fare un bilancio del lavoro svolto e delle cose che, invece, sono mancate. Chi fa politica dovrebbe abituarsi a rendere conto ai propri elettori, con umiltà, di ciò che si è realizzato del programma politico con cui si era scesi in campo”. Nel fare il bilancio di questi 10 anni alla guida del Comune di Deruta, Verbena ha quindi sommariamente distinto una prima fase “imperniata, soprattutto, sulla realizzazione di opere pubbliche per rendere più attraenti Deruta e le sue frazioni” da una seconda “più rivolta al sociale”. “Complessivamente – ha ricordato Verbena –, ottenendo anche contributi statali e regionali, abbiamo investito circa 14 milioni di euro in lavori pubblici, i principali dei quali sono sicuramente il restauro di piazza dei Consoli e del centro storico della città e l’allestimento di arredi urbani in ceramica. Di questi, circa 6,5 milioni di euro sono stati spesi nelle frazioni. Cifre considerevoli se rapportate alle dimensioni del comune”. “Da sottolineare – ha aggiunto Verbena – anche l’impegno per tutelare la nostra economia, i nostri artigiani e i nostri prodotti. Impegno che si è concretizzato con la registrazione del marchio ‘Deruta’ e la lotta alle contraffazioni, che ha avuto il suo punto più alto con la denuncia alla Procura della Repubblica, da parte dell’amministrazione comunale, di imprenditori che avevano utilizzato il toponimo di Deruta su prodotti non originali e con decalcomanie. Denuncia che si è conclusa con sentenza definitiva di condanna”. “Sempre in ambito economico e di sostegno alle pmi – ha affermato il sindaco – abbiamo tenuto una pressione tributaria contenuta, mai salita oltre la media regionale e che in alcuni ambiti si è tenuta pure più bassa. I conti del Comune sono stati curati in maniera maniacale e sempre in un’ottica di spendig review, in modo da non gravare con spesa improduttiva sui contribuenti”.
Quindi, il sindaco ha esplicitato quanto fatto nel campo del welfare. “Siamo stati vicini – ha spiegato Verbena – a oltre 250 famiglie vulnerabili, in un momento difficile della loro vita. Mi rattrista aver potuto fare soltanto poco per loro. Su questo aspetto si poteva lavorare di più”. Tra i ‘rimpianti’, che si trasformano anche in consigli per la nuova amministrazione, pure il non essere riuscito a rendere più coesi tra di loro artigiani e imprese. “Una realtà piccola come Deruta – ha detto Alvaro Verbena – dovrebbe fare più sistema. Non basta difendersi dalle contraffazioni ma è necessario proporre innovazione, ricerca e internazionalizzazione. E ciò si ottiene solo con reti d’imprese e consorzi. Quello che avevamo costituito si è perso per strada per troppa individualità, che io capisco ma che rappresenta una debolezza strategica nell’ambito commerciale. Chi verrà dopo di me dovrà avere solo un pensiero: Deruta nel cuore. Ringrazio tutti i cittadini che mi sono stati vicino”.