foligno3 Copia(UNWEB) Foligno. Si è aperta, al Centro regionale di Protezione civile di Foligno, con il ricordo delle vittime del sisma la giornata commemorativa ad un anno dal terremoto che il 24 agosto 2016 colpì l’Italia Centrale. Presenti alla commemorazione, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il vicepresidente Fabio Paparelli, rappresentanti delle amministrazioni ed istituzioni umbre, e di quanti, associazioni di volontariato, operatori della protezione civile, Corpi dello Stato, Forze dell’ordine e Dipartimento nazionale della protezione civile, operarono già dalle primissime fasi dell’emergenza.


Nel corso del suo intervento la presidente Marini ha evidenziato “come l’appuntamento di Foligno sia il primo di una giornata intensa, con altre iniziative operative e concrete nelle città di Norcia e Cascia. Nella ricorrenza del 24 agosto, che sconvolse tutta l’Italia centrale, dobbiamo partire dal ricordo delle vittime, tra cui Barbara e Matteo, i due giovani di Orvieto morti nel crollo dell’hotel Roma di Amatrice. Un ricordo non di circostanza – ha detto Marini -, che rappresenta anche un monito per quello che dobbiamo fare, partendo da quelle esperienze concrete che l’Umbria ha saputo mettere a frutto già dal 1997”.
“Dalla prima scossa di magnitudo 6 del 24 agosto di un anno fa – ha aggiunto la presidente – abbiamo avuto 1086 scosse con magnitudo analoga a quella di Ischia, fra 3 e 4, 62 fra 4 e 5 gradi, sette di magnitudo fra 5 e 6.5. La nostra esperienza – ha proseguito – costituisce un valore aggiunto che serve a noi per indicare una rotta e anche al Paese, dimostrando che una strada è possibile per una ricostruzione sicura, di qualità e trasparente, all’interno di norme da rispettare”.
“Il sistema – ha rilevato - funziona, inoltre, se i soggetti coinvolti, sia nella fase dell’emergenza, che della ricostruzione, lavorano in stretto spirito di collaborazione e con consapevolezza”.
“È quanto avvenuto a Foligno – ha detto - dove il Centro regionale di protezione civile ha rappresentato, sin dai primi momenti, il punto operativo e di piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, dagli Enti locali, alla Regione, alla amministrazione centrale dello Stato e ciò ci ha consentito di attivarsi prontamente verso la popolazione colpita, sfruttando al meglio le diverse competenze”.
La presidente ha quindi ringraziato quanti si sono impegnati e si stanno impegnando ancora nella zona del sisma, a cominciare dall’ex Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, “il cui impegno si è caratterizzato per grande competenza e rigore”. Ha ringraziato tutti i rappresentanti dei Vigili del Fuoco per “quello che avete fatto e state facendo, con competenze tecnologiche avanzate e specializzazione altissima che ci hanno consentito di affrontare fin dai primi momenti la messa in sicurezza delle persone e tante attività ordinarie”, l’insieme delle Forze dell’ordine “Carabinieri, Polizia di Stato, Esercito italiano, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, che sono stati al nostro fianco e poi le amministrazioni che hanno fatto la loro parte”.
“In Umbria – ha ricordato la presidente Marini – siamo intervenuti nel doppio soccorso di persone e animali. È stato un terremoto che ha interessato case e beni culturali e per questo voglio ringraziare tutto il sistema dei beni culturali, Soprintendenza e nucleo deputato dei Carabinieri che hanno consentito la messa in sicurezza di 5500 beni mobili evitando la dispersione questo patrimonio”.
“Un ruolo importante nella fase dell’emergenza – ha detto – è stato giocato anche dal sistema sanitario regionale che ha funzionato nella gestione e che ha supportato anche Amatrice nel Lazio, e la sanità veterinaria che è stata presente sul campo soccorrendo animali nelle stalle e allevamenti diffusi in tutto l’Appennino”.
Un ringraziamento, infine, è stato rivolto “agli uomini e alle donne della pubblica amministrazione, della protezione civile e dal volontariato, che con il loro impegno rappresentano valore aggiunto per un sistema che ha dimostrato di funzionare, e ai professionisti venuti da tutta Italia che hanno affiancato i nostri professionisti”.
“Ora – ha affermato la presidente - facendo tesoro dell’esperienza passata e di quanto è stato fatto dal 1979 ad oggi per innalzare il livello di sicurezza del territorio, dalle normative specifiche di natura edilizia ed urbanistica, alla zonazione sismica, alla riclassificazione del territorio, ripartiamo per avviare una ricostruzione che dovrà ulteriormente innalzare il livello di sicurezza e di qualità e che avrà dunque bisogno dei suoi tempi”.
“Il rispetto delle norme e delle regole di sicurezza non sono burocrazia – ha evidenziato la presidente Marini -, ma sono ciò che fa la differenza tra la vita e la morte. E in questo ambito, così come abbiamo evidenziato anche al Presidente del Consiglio dei ministri, quando si entrerà nel vivo della ricostruzione ci sarà bisogno di definire un nuovo ruolo ed un maggiore protagonismo delle istituzioni locali, proprio perché c’è differenza tra i territori delle diverse regioni colpite dal sisma”.
“I cittadini umbri – ha concluso Marini – oggi possono contare su stanziamenti certi delle risorse economico-finanziarie, su norme adeguate e su una qualità tecnico-scientifica per la ‘governance’ dell’intero sistema e per la certezza della ricostruzione”.


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