(ASI) "Solidarietà e condivisione della battaglia affrontata dal consigliere Mancini della Lega Nord, e' quanto ho voluto rappresentare con la mia presenza alla conferenza stampa di oggi e le visite dei giorni scorsi, dopo lo sciopero della fame.
Una presa di posizione determinata difronte ad un evidente boicottaggio politico per evitare il confronto dinanzi ad una mozione che doveva impegnare la Giunta ad una moratoria con il Governo per la costruzione di nuove moschee e centri di culto islamici, partendo proprio da quella di Umbertide in fase di realizzazione. In Umbria dobbiamo arrivare a tanto per ottenere la discussione di atti.
Mai come in questo momento ci sarebbe stata la necessità di aprire un dibattito serio sul problema islamico, a tutela dei cittadini dell’Umbria, ma soprattutto per far si che partendo proprio dalla nostra regione, macchiata negli anni da pericolosi fatti di cronaca, si sollecitasse lo Stato centrale a provvedimenti legislativi di garanzia nei confronti di tutti gli italiani, in una fase in cui sono proprio i dati che emergono a richiederlo, sulla non volontà ad integrarsi, sul ruolo delle donne o sulla violenza espressa per affermare la loro religione, statistiche che avrebbero dovuto chiamare il governo ad assumersi le sue responsabilità.
Abbiamo trascorso un’estate con l’allerta attentati, abbiamo avuto conferma del passaggio in Italia e in Umbria di vari soggetti che hanno collaborato con i terroristi, sono state scovate cellule dedite al proselitismo, è confermato che proprio dalle moschee e dai centri culturali islamici parta quel proselitismo di matrice assolutista che incita all’odio e alla violenza, non si conosce la provenienza dei fondi con cui si pretende di costruiscono queste enormi strutture e, nonostante questo, si fa ostruzionismo politico per coprire un fallimentare multiculturalismo che pretende di trasformare l’Umbria e l’Italia in territorio islamico.
E' paradossale che proprio l’attuale Sindaco di Umbertide del Pd abbia lanciato mesi fa l’appello al Ministro Minniti e oggi l’organo legislativo regionale preposto non esamini ne sottoscriva un impegno serio per regolamentare una religione che non ha nessun vincolo o accordo con lo Stato italiano come viene espressamente richiesto dall’art. 8 della nostra Costituzione.
La mozione di Mancini va approvata per responsabilità istituzionale nei confronti di tutti i cittadini dell'Umbria che trasversalmente hanno solo il diritto ad essere tutelati da quelli che lo stesso Governo definisce pericoli reali e che opportunismi di parte non possono più minimizzare". Lo dichiara Stefania Verruso del Movimento Nazionale per la Sovranità.