(UNWEB) – Perugia- “Leggere la direttiva del Comune di Todi in merito a ‘libri per bambini con contenuti riguardanti temi educativi sensibili’ mi ha fatto tornare in mente pratiche di messa all'indice, pratiche, purtroppo, diffuse nella storia”: è quanto afferma la garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Umbria, Maria Pia Serlupini.
“Per ragioni ideologiche, religiose, morali o politiche molti libri sono finiti nella lista nera nel corso dei secoli, ma mai avrei creduto di assistere nel 2017, nel mio Paese, nella mia Regione, a fronte di una Costituzione che sancisce la libertà di tutte e tutti, ad un atto simile – prosegue Serlupini. I libri hanno la grande forza di farci crescere, di far conoscere, di presentare idee e possibilità, di aiutarci a comprendere le diversità e a rispettare le differenze tutte come risorse e valori. Mi chiedo – prosegue - se chi ha scritto la direttiva abbia realmente letto questi libri, se ne abbia compreso il valore, se si renda conto che le realtà che presentano fanno parte, che lo si voglia o no, della complessa società in cui viviamo e, che lo si voglia o no, non possiamo far finta che esse non esistono solo perché non ci piacciono o non le condividiamo. Diamo la possibilità e l'opportunità alle nostre bambine e ai nostri bambini, alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi – aggiunge la Garante, di aprire la loro mente, di crescere senza paure, rispettando l'altro chiunque sia, senza pregiudizi o stereotipi che possono solo creare sofferenza e pericolosi steccati. La cultura, come ‘capacità di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli uomini’ renderà migliore la qualità della nostra vita e quella della società tutta. Oggi collochiamo libri ‘anche se consigliati dalle case editrici per fasce d'età infantili’ in altro luogo e se domani altre famiglie ci richiedessero di farlo per temi come la tratta dei neri, la Shoah, la realtà delle Foibe, la Mafia...? Cosa accadrà allora, non solo nelle nostre biblioteche, ma nelle nostre scuole, nel vivere quotidiano, nella società tutta?” La Garante conclude con una citazione di Gianni Rodari, “un grande maestro, ma soprattutto un amico delle bambine e dei bambini: ‘Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo’”.