(UNWEB) Perugia - L’Umbria è la regione con la percentuale più bassa di abbandono scolastico nelle scuole medie di secondo grado. E’ questo il dato che emerge dalle rilevazioni dall’Ufficio Statistica e Studi del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Mentre in Italia l’abbandono della scuola di secondo grado è del 4,3 per cento – ha commentato l’assessore regionale all’istruzione Antonio Bartolini – in Umbria siamo fermi al 2,9 per cento e questo è un dato assolutamente positivo. Come ha sottolineato anche la ministra Fedeli, la dispersione scolastica è un fenomeno che va contrastato con forza, perché dove la dispersione è alta vuol dire che non sono garantite a sufficienza pari opportunità alle ragazze e ai ragazzi. La scuola secondaria rappresenta la porta di possibile ingresso verso il lavoro e dunque il fatto che pochi ragazze e ragazzi delle scuole umbre lascino senza completare gli studi dimostra anche che le politiche e gli investimenti messi in campo nella nostra Regione hanno dato risultati positivi. Abbiamo sostenuto con tenacia ed anche facendo grandi sforzi finanziari i percorsi di istruzione e formazione professionale – ha affermato l’assessore - cercando sempre di collegare il mondo della scuola con quello del lavoro per cercare di offrire sia agli studenti che alle aziende la massima gli strumenti migliori nella combinazione domanda-offerta per raggiungere gli obiettivi di ciascuno”.
In Umbria, per quanto riguarda i percorsi di istruzione e formazione professionale, nell’anno in corso sono stati finanziati tre progetti, uno nella Provincia di Terni e due in quella di Perugia, per una spesa di 523.472 euro.
L’integrazione tra Istituti Professionali ed organismi di formazione professionale accreditati, si è realizzata nella Provincia di Perugia con 6 percorsi di integrazione realizzati negli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 per un costo medio annuo pari ad 250.000 euro che hanno coinvolto circa 100 allievi all’anno.
Per quanto riguarda la realizzazione dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di durata triennale, da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione Umbria, gli allievi qualificati sono stati oltre 3.500 negli ultimi tre anni.
I soggetti che operano nel sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale sono i 22 Istituti professionali dell’Umbria e le 8 Agenzie formative accreditate per la formazione iniziale ed in possesso degli ulteriori requisiti previsti dal Decreto 29/11/2007 l’obbligo di istruzione (Confartigianterni formazione e ricerca, Ecipa Umbria, Universita' dei Sapori, Cnos fap Umbria, Consorzio futuro, Opera Pia Bufalini, Iter, Innovazione terziario, Sfcu - sistemi formativi Confindustria).
Oltre ai ‘normali’ percorsi di Istruzione e formazione professionale rivolti a giovani che hanno un percorso scolastico “regolare”, la Regione ha programmato annualmente percorsi di formazione professionale personalizzati, nella durata e nei contenuti, tramite l’applicazione delle procedure di riconoscimento dei crediti formativi, al fine di consentire il conseguimento di una qualifica professionale di durata triennale ai giovani disoccupati/inoccupati, ancora in diritto/dovere all’istruzione e formazione, che hanno adempiuto all’obbligo di istruzione, che hanno quindi già compiuto 16 anni, sono fuoriusciti dal sistema scolastico, non frequentanti quindi né i percorsi scolastici ordinamentali né i percorsi di IeFP.
I percorsi sono costituiti da moduli di orientamento, sostegno linguistico, sostegno all’apprendimento individuali e di gruppo, seguiti da moduli professionalizzanti per il conseguimento della qualifica professionale con procedure di riconoscimento di crediti formativi all’ingresso del percorso, tali da personalizzare la durata del percorso stesso.
Ogni anno sono stati attivati mediamente 35 percorsi per circa 400 allievi con un finanziamento di circa 3.500.000 di euro ad annualità.
“Dobbiamo consolidare ed ampliare questi progetti – ha concluso l’assessore Bartolini - e lo faremo anche grazie al gruppo di lavoro, una cabina di regia guidata da Marco Rossi Doria, che ha una lunga esperienza in materia, che è stata istituita dallo stesso Ministero, con il quale ci confronteremo anche per coinvolgere tutti gli altri attori in campo: le famiglie, il terzo settore, i centri sportivi, l’associazionismo e le altre istituzioni del territorio. Per mettere insieme dunque questa rete e per far emergere le buone pratiche che già esistono e che possono essere prese a modello”.


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