IMG 5629(UMWEB) – Assisi - “Siamo qui per continuare e rafforzare il lavoro di cooperazione e amicizia con la Città di Betlemme. Noi siamo quelli della pace dal basso e come amministratori locali, abituati a fare piccole cose per le persone, continuiamo ad essere convinti che la strada per costruire la pace passa anche attraverso appuntamenti come questo di oggi”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo ad Assisi, alla Conferenza internazionale delle Città italiane gemellate con Betlemme.

L’evento, organizzato dal Comune di Assisi a cura dell’Ufficio per il sostegno alle Nazioni Unite, in collaborazione con il Comune di Betlemme, si propone di consolidare le relazioni e la cooperazione tra la città palestinese e le città gemellate sul territorio italiano, condividendo azioni ed informazioni sui progetti in corso e su quelli futuri.
Hanno partecipato all’iniziativa i Sindaci di Assisi, Stefania Proietti, e di Betlemme, Anton Salman, l’Ambasciatore di Palestina in Italia, Mai Alkaila, il Vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, presenti, tra gli altri, Padre Hibrahim Faltas, i rappresentanti delle Città gemellate, di Anci, dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, Autorità politiche, militari e religiose.
“I rapporti di collaborazione, di amicizia e di cooperazione con Betlemme li abbiamo sviluppati negli anni – ha proseguito la presidente - con un protagonismo attivo dei Comuni italiani in Palestina e delle istituzioni italiane, ma anche attraverso un forte impegno del Governo e dello Stato italiano, la cui politica estera si è caratterizzata per un ruolo di mediazione nel Mediterraneo ed in Medio Oriente. Nei momenti di massima tensione internazionale l’Italia ha infatti scelto la strada della cooperazione come via concreta della pace e per stabilire relazioni internazionali legittime”.
Entrando poi nel merito dei programmi di partenariato fra enti locali italiani e palestinesi, Marini ha ricordato il programma “le Ali della colomba a cui - ha sottolineato - partecipano molti dei Comuni qui presenti. Si tratta di un programma strutturato che ha dato vita ad una cooperazione concreta con le città palestinesi ed in particolare con Betlemme e che investe molti ambiti di collaborazione per fare di Betlemme la città della Natività. Sono convinta – ha detto Marini - che uno dei modi migliori di rinnovare i rapporti di amicizia e gemellaggio sia dunque quello di poter continuare il rapporto di cooperazione decentrata con la città di Betlemme e le altre città palestinesi, un rapporto che per molti di noi è iniziato anni fa partecipando a tante iniziative di gemellaggio e progetti in ambito culturale, universitario, di realizzazione delle opere pubbliche. Soprattutto negli anni 90, dopo gli accordi di Oslo - ha aggiunto - molti di noi sono stati indotti a pensare che con piccole azioni si aiutava la realizzazione dell’autonomia e dell’indipendenza del popolo palestinese, che la strada per la pace era quella della dignità delle persone, della realizzazione delle condizioni di vita e materiali, quella di intervenire con relazioni che rendessero protagonisti i cittadini. Una strada che siamo convinti debba continuare ad essere percorsa nonostante uno scenario internazionale che sembra aver fatto perdere forza a quegli accordi: dalla guerra in Siria, con tutto il suo impatto di vittime e di violenza, alle trasformazioni di Paesi come Egitto, Libia e Tunisia, al ritorno di personalità a capo dei massimi Stati che si misurano con le armi. Francesco andò in Medio Oriente nel Duecento e, come Umbria, abbiamo l’orgoglio di essere terra, in nome di Francesco, della Marcia della pace Perugia-Assisi che tante volte si è occupata anche di Palestina. Da qui continuiamo il nostro impegno, convinti che un lavoro comune può assicurare la pace. In questo scenario c’è infine bisogno di tenere una luce aperta anche sulla Palestina – ha concluso. Lo faremo da Assisi, terra di Francesco, anche cercando di condizionare, per quanto sarà possibile come Comuni e Regioni, scelte di cooperazione a livello nazionale”.
Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha evidenziato l'importanza di questa iniziativa “che - ha detto - oggi vede la presenza di 22 delle 28 città italiane gemellate con Betlemme, delle istituzioni regionali e di 13 Associazioni che attivamente si occupano di pace e fratellanza. L'incontro di oggi è un incontro di pace. Assisi - ha proseguito - sente sulle proprie spalle il grande privilegio e la responsabilità di essere città della pace. Come istituzioni e società civile - ha sottolineato - possiamo dare vita ad una alleanza di pace per fare insieme la differenza. Alla fine di questa giornata - ha annunciato il Sindaco - da Assisi, da questa Conferenza, lanceremo insieme ai Padri francescani, un appello per la pace in Siria che dice ' salviamo gli innocenti, loro non hanno colpe, solo la pace è santa, basta con la guerra'. Un appello che ha già visto importanti sottoscrizioni ed a cui sarà possibile aderire attraverso la piattaforma change.org . Una petizione - ha concluso Proietti- che intendiamo indirizzare al Segretario Generale della Nazioni Unite António Gutierrez affinché ci sia una autorità politica mondiale che si opponga alla guerra”.
Il Sindaco di Betlemme, Anton Salman, ha sottolineato “l'importanza di questa prima Conferenza per la pace che si tiene qui ad Assisi ed il valore del gemellaggio della città di Betlemme con i Comuni italiani per l'attuazione di progetti di cooperazione e sviluppo. Si tratta di rapporti unici e distintivi di solidarieta economica e sociale - ha aggiunto - e ciò sin dalla firma del primo accordo di gemellaggio avvenuto nel 1962 con la città di Firenze. L'Italia - ha proseguito - da sempre è stata vicina al nostro popolo affinché venissero riconosciuti i diritti della Città di Betlemme. Oggi alle 28 città gemellate con Betlemme si aggiungeranno altre quattro città italiane con gemellaggi e atti di fraternità e amicizia. Il nostro obiettivo - ha concluso Salman – è di ampliare e formare una Rete delle città gemellate a sostegno dei progetti di cooperazione. L'appello che lanciamo da qui è di aiutarci affinché la Città della Natività sia un posto sicuro per i pellegrini, I cittadini ed un luogo di pace per tutti”.


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