(UMWEB) – Assisi, – “L’Europa ha avuto successo quando è stata capace di trasmettere ai cittadini una concreta e reale prospettiva di crescita e sviluppo, superando le dimensioni nazionali. Quando è riuscita ad essere meno Europa degli stati e più dei cittadini.
Ed oggi abbiamo ancor più bisogno di Europa, quella che deve saper ricostruire una visione di nuova crescita, dove i protagonisti devono essere i cittadini europei e non gli stati, i nazionalismi e i ‘sovranismi’”. E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta all’incontro, organizzato ad Assisi dalla Regione Umbria in collaborazione con il Sacro Convento e Oicos riflessioni, sul tema “La cooperazione nell’Europa che cambia”, nell’ambito di “Incontri sull’Europa: unità plurale” in preparazione dell’arrivo ad Assisi, il 12 maggio, della Cancelliera della Repubblica Federale Tedesca Angela Merkel alla quale verrà consegnata la Lampada della pace di San Francesco.
All’incontro di questa mattina, coordinato dal dirigente regionale Claudio Tiriduzzi, oltre alla presidente Marini, ha portato il suo saluto anche Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, cui sono seguiti gli interventi del direttore regionale alla Programmazione Lucio Caporizzi e Paolo Galletta, dell’Agenzia per la Coesione territoriale.
La presidente Marini ha quindi fatto riferimento al ruolo delle Regioni nel percorso di “ricostruzione” della nuova Europa: “noi – ha affermato – siamo chiamati a dare anima a questa prospettiva di crescita ed integrazione. Le realtà territoriali europee hanno una grande responsabilità nel riconnettere l’Europa e renderla meno distante dai cittadini, soprattutto oggi, in concomitanza con il varo della proposta del nuovo bilancio dell’Unione, all’indomani dell’uscita della Gran Bretagna. A mio giudizio – ha aggiunto – occorre credere ancor di più proprio nella politica di coesione”.
Ed a proposito proprio della bozza di “bilancio per il settennato 2021-20127” varata dalla Commissione Europea, per la presidente “si tratta di una proposta che è stata elaborata tenendo conto innanzitutto della diminuzione delle risorse dovute all’uscita della Gran Bretagna, e siamo in presenza di un piccolo incremento delle quote che gli Stati membri versano all’Unione. E’ positivo, ma occorre fare ancora di più. Compare poi, finalmente, una specifica voce di bilancio per la gestione comune del fenomeno migratorio, che ha rappresentato in questi anni una seria criticità sulla quale si sono poi annidate spinte nazionaliste che hanno alimentato forze politiche populiste e sovraniste, fino ad arrivare alla costruzione di ‘muri’ che in passato l’Europa era riuscita a far crollare”.
Ed occorre anche sviluppare ancora di più la politica di coesione ed integrazione. Si tratta, dunque, di una proposta di bilancio meno peggio di quella che ci aspettavamo, che prova ad investire – ha concluso Marini - anche in direzione di nuovi scenari di crescita”.