(UMWEB) – Perugia– “Questa donazione assume un valore che va oltre la pur apprezzabile generosità di quanti hanno contribuito alla raccolta dei fondi. Essa, infatti, nasce da un sentimento di sofferenza e di dolore, come nel caso dei genitori di Beatrice, che hanno voluto tradurre la loro esperienza in un gesto di amore, dimostrando vera e profonda solidarietà verso chi si trova a vivere analoghe e difficili esperienze”.
È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Perugia alla cerimonia di donazione da parte del Comitato per la vita “Daniele Chianelli” di cinque “monitor” di nuovissima generazione per il controllo dei parametri vitali dei piccoli pazienti del reparto di Onco-ematologia pediatrica dell’Ospedale di Perugia Santa Maria della Misericordia”, acquistati grazie ad una raccolta fondi che ha coinvolto tutte le scuole di danza di Perugia.
“Siamo dunque tutti grati ai genitori di Beatrice – ha aggiunto la presidente - ed al Comitato Chianelli, per questo ennesimo gesto di solidarietà, che rappresenta l’ulteriore conferma dello straordinario ruolo di supporto del volontariato verso l’attività di cura e di assistenza che svolge il Servizio sanitario regionale. Tutto ciò contribuisce ad elevare ulteriormente la qualità stessa della cura e dell’assistenza verso tutti i pazienti del nostro servizio sanitario pubblico verso qualsiasi cittadino. Perché per noi il diritto alla cura ed alla salute è universale e guarda esclusivamente alla persona, a prescindere dal passaporto che ha in tasca o dalla sua nazionalità”.
La presidente Marini ha colto l’occasione per sottolineare come “la qualità della sanità pubblica in Umbria ha ricevuto ultimamente la sua formale conferma anche dall’essere stata, l’Umbria, indicata come la prima regione tra le cosiddette ‘benchmark’, sulla base dell’analisi e della verifica di ben 20 criteri che vanno al di là del governo della spesa e dell’avere i conti in ordine. Si tratta di criteri che misurano anche l’efficienza dell’intero sistema, la appropriatezza delle prestazioni, il rispetto dei livelli essenziali di assistenza”.