44868279955 c4786ccda0 z(ASI) Perugia. Sì è svolto a Palazzo Cesaroni il convegno “Quali strategie e strumenti per rafforzare l’attività di controllo e valutazione delle politiche delle assemblee regionali”, organizzato dal Servizio studi, valutazione delle politiche e organizzazione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, che per l’occasione ha presentato il primo “Rapporto sull’attività di controllo assembleare”, un corposo documento in cui si rendono note le attività di valutazione di leggi e politiche regionali in relazione all’effettiva rispondenza delle azioni messe in atto con i bisogni della collettività regionale. Presentato anche il progetto “Quando”, un calendario elettronico che attraverso una semplice interfaccia, consente di verificare in ogni momento lo stato di attuazione degli adempimenti formali contenuti nelle leggi regionali quali ad esempio piani programmatici, programmi operativi, regolamenti attuativi, e relazioni di ritorno da clausole valutative.


Hanno partecipato ai lavori Federico Silvio Toniato, vicesegretario generale del Senato della Repubblica (responsabile dell’Ufficio Valutazione impatti) e Paolo Pietrangelo, direttore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative. Il compito di tirare le conclusioni è spettato al presidente del Comitato di controllo e valutazione dell’Assemblea, Roberto Morroni.
“Vogliamo valutare l’impatto sulla comunità della nostra attività legislativa – ha detto la presidente dell’Assemblea DONATELLA PORZI, aprendo i lavori – poiché bisogna sapere se i risultati previsti vengono effettivamente conseguiti o se invece si renda necessario intervenire per migliorare l’efficacia dei provvedimenti”.
La responsabile del Servizio studi, valutazione delle politiche e organizzazione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Simonetta SILVESTRI, ha sottolineato la necessità di “verificare se una legge ha prodotto miglioramenti anche nel quadro economico regionale. Il controllo non è di carattere inquisitorio ma vuole dare impulso alla realizzazione di quanto stabilito e diventa occasione per rilanciare la partecipazione”.
“Ferma restando la necessità di verificare l’efficacia delle leggi – ha detto il presidente del Comitato di controllo ROBERTO MORRONI – auspico che al processo di valutazione possa essere affiancata una rinnovata ed estesa partecipazione in modo da diminuire la distanza fra i decisori politici e gli altri attori in campo e così aumentare la responsabilità”.
Fra i consiglieri regionali presenti, MARCO SQUARTA (FdI-portavoce centrodestra) ha sottolineato come “dall’attività di controllo svolta dal Comitato sia fin qui emerso che la maggior parte delle leggi approvate dall’Aula, talvolta anche all’unanimità, non ha avuto seguito, come dimostra il numero di atti approvati ma poi successivamente ignorati. L’Assemblea si riunisce per approvare il bilancio e ratificare deliberazioni prese dalla Giunta, risultando svilita nel ruolo”. SERGIO DE VINCENZI (gruppo misto-Umbria next) ha criticato l’operato della macchina regionale che in alcuni casi è stato addirittura contrastante rispetto alla teoria di cui si discute oggi: sull’omofobia è stata fatta una legge senza adeguata conoscenza delle tematiche, per accontentare qualcuno a scapito di altri, e soltanto dopo l’approvazione della legge sono stati svolti gli approfondimenti”.
Il vicesegretario generale del Senato, Federico Silvio TONIATO, ha sottolineato che “non spetta a noi valutare le leggi: chi rappresenta i cittadini devono dire se le leggi sono utili, capaci di determinare l’effetto per cui sono state pensate. La valutazione non è né contro né a favore del provvedimento”.
Per Paolo PIETRANGELO, direttore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative, “stiamo costruendo un percorso di cui ancora non si vedono i frutti, trattandosi di processi lunghi e di un cammino intrapreso solo negli ultimi anni che darà risultati nel tempo”.
Dal “Rapporto sull’attività di controllo” emerge che mentre la VIII e la IX legislatura si presentano tra loro simili rispetto alla composizione degli atti consiliari, la X legislatura (quella corrente, ndr) assume delle caratteristiche peculiari: scompare quasi del tutto lo strumento delle interpellanze, in favore delle semplici interrogazioni (fenomeno già avviato nella IX legislatura e che ora risulta definitivo); diminuisce sensibilmente il peso degli atti di iniziativa legislativa (proposte di legge regionale, proposte di legge di modifica statutaria, progetti di proposte di legge alle Camere) che passa dal 10 per cento della IX legislatura al 4,3 per cento della X legislatura; diminuisce sensibilmente anche il peso degli atti di sindacato ispettivo (interrogazioni ed interpellanze) che passa dal 67,8 per cento della IX legislatura al 55,8 per cento della X legislatura. Ciò che aumenta sensibilmente è invece il peso degli atti di indirizzo politico ed in special modo quello degli Ordini del giorno, che raddoppiano rispetto a quanto registrato nella VIII legislatura ed, ancor più, il peso delle Mozioni, che nella legislatura in corso rappresentano il 31,8 per cento di tutti gli atti di iniziativa consiliare.


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