(UMWEB) Perugia. Audizione stamani a Palazzo Cesaroni sulla proposta di legge dei consiglieri Silvano Rometti (Socialisti) e Carla Casciari (Pd) che mira a disciplinare le Cooperative di comunità (https://tinyurl.com/yxmtul2p (link is external)). Per l’approfondimento del documento legislativo, già illustrato in Seconda Commissione, il presidente Eros Brega ha proposto e costituito nelle scorse settimane una apposita Sottocommissione, presieduta da Silvano Rometti e composta da Carla Casciari (Pd) Andrea Liberati (M5S) e Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) che si è riunita stamattina per una audizione deoi soggetti interessati.
È emersa una sostanziale condivisione rispetto all’iniziativa legislativa da parte dei rappresentanti delle Cooperative, perplessità sono state invece rimarcate da parte di Marta Lucaroni (Coldiretti) perché ci si starebbe muovendo in un ambito privo di una legge quadro nazionale di riferimento, toccando, tra l’altro, alcuni servizi il cui svolgimento viene oggi riconosciuto in capo anche agli imprenditori agricoli.
Alla riunione hanno preso parte Marco Cairoli (Associazione generale Cooperative italiane-Umbria), Massimo Manini (Surgente coop. di Comunità), Andrea Bernardoni (Lega nazionale Cooperative e Mutue), Lorenzo Mariani (Confcooperative Umbria), Marta Lucaroni (Coldiretti Umbria).
I rappresentanti delle Cooperative presenti, nel giudicare positiva ed importante la proposta di legge, hanno auspicato (Bernardoni) alcune integrazioni al testo legislativo per definire meglio un quadro normativo coerente affinché non si presti ad eventuali meccanismi opportunistici. Secondo Bernardoni sarebbe anche opportuno introdurre premialità per le attività svolte dalla Cooperativa di comunità con il coinvolgimento dei cittadini. Lorenzo Mariani, dopo aver rimarcato l’importanza di rimettere al centro la cooperazione e quindi l’impresa per perseguire lo sviluppo del territorio, ha chiesto di non prevedere i limiti di abitanti (oggi prevista per Comuni fino a 3mila) per la costituzione di Cooperative di comunità, ma introdurre eventualmente ‘paletti’ in funzione degli obiettivi.
Rometti, a margine della seduta, si è detto soddisfatto per “un orientamento sostanzialmente favorevole da parte dei diretti interessati. La scelta della Regione di disciplinare le Cooperative di comunità, legate al territorio, che possono gestire servizi pubblici e privati – ha detto Rometti -, è importante perché rappresentano una nuova economia per quei territori marginali alle prese con difficoltà di spopolamento e di altre debolezze di varia natura, alcune delle quali conseguenti al terremoto. Nel bilancio sono già stati previsti 100mila euro per il sostegno all’attuazione della legge. Già in Umbria – ha spiegato - esistono iniziative di questo tipo e molte sono presenti in altre regioni, soprattutto al nord. Che il tema sia sentito – ha concluso - lo dimostra il fatto che in Parlamento sia giacente una proposta di legge in proposito”.
Carla Casciari (firmataria della proposta di legge) ha rimarcato come siano state “prese a riferimento leggi analoghe di altre Regioni. La mancata definizione di un quadro nazionale – ha spiegato – ci ha portato a prevedere ‘maglie’ particolarmente larghe nella stesura dell’articolato legislativo”.
Andrea Liberati (M5S) ha definito “significative” le osservazioni giuridiche di Coldiretti, chiedendo un approfondimento tecnico-legislativo degli uffici di Palazzo Cesaroni in tema di riserva di legge nazionale sull’argomento anche per dare certezze economiche agli operatori. “Né vorrei assistere – ha spiegato il consigliere pentastellato – a fenomeni degenerativi, con l’assorbimento della piccole Cooperative di comunità da parte delle grandi Cooperative. Serve – ha concluso – un quadro nazionale e regionale più chiaro”.
SCHEDA: L’obiettivo dell’iniziativa legislativa è quello della creazione di Cooperative di comunità nelle aree più marginali del territorio regionale, a rischio di spopolamento e/o con particolari criticità economiche. Il riferimento, dunque, è costituito dai Comuni ricadenti nelle tre aree interne: Area Sud Ovest Orvietano, Area del Nord-Est (area appenninica), Area della Valnerina. Potranno tuttavia essere costituite Cooperative di comunità anche in altri ambiti territoriali prestando comunque attenzione particolare per i Comuni sotto i 3mila abitanti. Le cooperative di comunità si prefiggono l’obiettivo di produrre vantaggi a favore di una comunità alla quale i soci promotori appartengono o che eleggono come propria. Il fine dovrà essere perseguito attraverso la produzione di beni e servizi per incidere in modo stabile su aspetti fondamentali della qualità della vita sociale ed economica.