(UMWEB) –Perugia – “I dati acquisiti per via telematica dal Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) validati dall’ARPA, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Umbria, e trasmessi alla Regione confermano la forte riduzione delle emissioni di polveri che la Distillerie Di Lorenzo aveva già comunicato”. È quanto rende noto il dirigente del Servizio Autorizzazioni Ambientali della Regione Umbria, Andrea Monsignori, aggiornando il quadro della situazione sulla base dei continui monitoraggi e controlli sulle emissioni dell’impianto industriale di Ponte Valleceppi.
“Dopo l’installazione della seconda pompa di alimentazione del sistema di abbattimento che aveva portato alla revoca dell’ordinanza con cui la Regione aveva disposto la cessazione dell’esercizio dell’impianto – prosegue -, la concentrazione media giornaliera di polveri in uscita dal camino E1 nel periodo compreso tra il 26 febbraio e l’11 marzo scorso si è sempre mantenuta al di sotto di 15 mg/Nmc, contro un valore limite prescritto di 25 mg/Nmc e con valori generalmente compresi tra 5 e 11 mg/Nmc. Fanno eccezione – aggiunge - alcuni superamenti della concentrazione media oraria delle polveri dovuti a guasti, come è accaduto il 26 febbraio, giorno in cui si è registrato un valore di 72,36 mg/Nmc a causa di una anomalia di funzionamento, comunicata dalla ditta e rilevata da ARPA prontamente intervenuta lo stesso giorno dopo la segnalazione della presenza di cattivi odori da parte del Comune e di cittadini. La ditta, l’8 marzo, ha fermato gli impianti per effettuare ulteriori controlli finalizzati a risolvere la problematica delle anomalie di funzionamento che, ad oggi, non si sono più verificate”.
“I dati trasmessi da ARPA – dice Monsignori - confermano inoltre che i valori di monossido di carbonio (CO), pur essendo significativamente diminuiti grazie agli interventi realizzati, si attestano su un range di 1000-2000 mg/Nmc. Le prove di regolazione della combustione sono ancora in corso ma, per la tipologia dell’impianto, si ritiene che difficilmente potranno essere raggiunti valori più bassi. Questo, va ricordato, non costituisce un pericolo per la salute. Per la particolare tipologia dell’impianto, unico nel panorama regionale, sono in corso approfondimenti tecnici e normativi, in collaborazione con altre Regioni che hanno impianti analoghi sul proprio territorio”.
“Presenza e quantità di emissioni maleodoranti – conclude Monsignori – non sono direttamente correlabili a elevate concentrazioni di polveri e/o monossido di carbonio e dovranno essere oggetto di specifiche e complesse rilevazioni al fine di individuarne la causa e mitigarne gli effetti sulla popolazione interessata”.