Emanuele Prisco(UMWEB) "Governo, Regioni, Anas e Quadrilatero sblocchino al più presto la situazione della Perugia-Ancona. E' necessario riaprire subito i cantieri tutelando i lavoratori e le imprese creditrici che vantano un credito di oltre 40 milioni di euro".

Lo affermano in una nota i deputati di Fratelli d'Italia Emanuele Prisco e Francesco Acquaroli anticipando, sul tema, la presentazione di una mozione e di un'interrogazione al ministero delle Infrastrutture e trasporti e al Mise. "Questa situazione crea forti preoccupazioni per alcune eccellenti imprese di Umbria e Marche - si legge nel comunicato di FdI -. La mancata assunzione di responsabilità da parte di Palazzo Chigi, delle Regioni, di Anas e della società Quadrilatero rischia di compromettere il futuro di queste aziende insieme a decine di posti di lavoro". "Condividiamo l'appello degli operatori economici coinvolti volto ad affrontare una vera e propria emergenza territoriale - spiegano Prisco e Acquaroli -. L'obiettivo deve essere quello di riprendere i lavori al più presto per completare l'opera ma per fare questo devono essere trovate trovare soluzioni per pagare i crediti pregressi".
Gli esponenti di Fratelli d'Italia a Montecitorio hanno anche chiesto al premier Conte di istituire un tavolo permanente di confronto politico e tecnico insieme ai creditori - si legge nella nota - attuando norme utili ad "affrontare con urgenza la grave crisi economico-aziendale delle imprese fornitrici di Astaldi nella parte relativa alla Ss76-E45 Ancona-Perugia".
"Si può pensare anche di attivare un fondo di garanzia superando i limiti temporali previsti dalle attuali norme in termini di ammortizzazioni sociali - è la proposta - oppure prevedere misure specifiche per i lavoratori dipendenti di imprese non coperte dalla Cassa integrazione straordinaria". Secondo Prisco e Acquaroli vanno "verificate le responsabilità di coloro che dovevano controllare gli stati di avanzamento dei lavori consentendo a chi ha lavorato in maniera corretta di essere pagato, altrimenti rischiamo che quando si arriverà a restituire le somme dovute alle imprese per loro sarà troppo tardi. Lo Stato deve sostituirsi - concludono - pagando i crediti alle imprese".


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