(UMWEB) Perugia. “In Umbria i beneficiari del Programma di sviluppo rurale vengono tenuti nascosti, mentre in altre regioni questi nominativi sono pubblici. Una situazione che non può più andare avanti. Faremo rispettare la legge in ogni sede”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari.
Per Carbonari “tanto il presidente Paparelli la scorsa settimana quanto la ex presidente Marini all’inizio del suo mandato, avevano promesso ‘trasparenza’ per l’Umbria. Trasparenza che in questi quattro anni è del tutto mancata nell’azione della Giunta. Un esempio sono i Fondi europei di Sviluppo Rurale dell'Umbria (Psr 2014-2020, circa 930 milioni di euro), i cui beneficiari sarebbero misteriosamente tenuti nascosti dai funzionari della Giunta, adducendo improbabili motivi di privacy che sarebbero stati sollevati dall’ente pagatore Agea. Eppure i regolamenti europei ‘1306/2013’ e ‘908/2014’ imporrebbero agli Stati membri la ‘pubblicazione annuale a posteriori dei beneficiari di stanziamenti, importi del pagamento corrispondente ad ogni misura finanziata dai fondi percepiti da ogni beneficiario, natura e descrizione delle misure finanziate’ e tanto altro. E infatti queste informazioni sono pubblicate nei siti web di altre regioni italiane, come le Marche. Non posso credere che i funzionari della Regione Umbria e di Agea non conoscano tali regolamenti Ue, la cui violazione potrebbe potenzialmente esporre la stessa Italia ad un procedura di infrazione. Così come non credo che qualcuno dei beneficiari umbri non gradisca che si sappia quanti soldi pubblici riceve”.
“Dopo una mia lettera di messa in mora inviata al funzionario regionale competente – prosegue Carbonari - nel sito della Regione sarebbe finalmente apparsa una pagina dei ‘Beneficiari’ ancora ‘in costruzione’. Dato che i decreti Agea dovrebbero essere già pronti, non ci dovrebbe volere molto a pubblicarli. Stiamo seguendo attentamente gli sviluppi, riservandoci di rivolgerci alle autorità competenti allo scadere del termine concesso, affinché si approfondiscano eventuali violazioni di legge e singoli responsabili. I cittadini umbri – conclude - non sono figli di un dio minore”