(UNWEB) Perugia. “Le dimissioni di Bartolini dalla Giunta regionale come assessore alla sanità a pochi mesi dal voto, testimoniano come gli esponenti del PD stiano definitivamente abbandonando una nave ormai inabissata”. Lo dichiara Valerio Mancini, capogruppo Lega Umbria: “La designazione dell'ex assessore all'Aran è la manifestazione più evidente della profonda crisi che sta travolgendo il Pd Umbro. La fuga verso Roma di Bartolini sembrerebbe però nascondere dei retroscena poco chiari a differenza di quanto sostenuto dall'ex assessore. Sembrerebbe infatti che la Regione Umbria abbia di fatto rinunciato, proprio con la nomina di Bartolini, all'importante ruolo di guida del Comitato Europeo delle Regioni, vittoria politica della quale la Marini si è sempre fregiata.
Il Comitato Europeo delle Regioni – prosegue Mancini – è un organismo di forte rilevanza, anche in previsione dei fondi strutturali post 2020. Le riforme e la presunta efficienza dell'organizzazione regionale che, stando alle dichiarazioni di Bartolini, gli avrebbero garantito la poltrona all’Aran, sono clamorosamente smentite dai fatti: delle cento riforme amministrative annunciate a gran voce dall'ex assessore, alla prova dei fatti nessuna è mai stata portata a termine. Tra le tante, la riforma dell'Isuc, quella del Centro Studi giuridici e politici, la riforma dell'Aur e il disastro di Umbria Salute, che ha portato alla nomina di un direttore ormai prossimo alla pensione, senza che la struttura sia mai entrata pienamente in funzione per la ricostruzione post sisma.
La nomina di Bartolini non può dunque trovare le sue vere ragioni in alcuna seria riforma amministrativa fatta in Umbria. A causa dell’incapacità politica di coordinamento interno tutta in capo al Pd – conclude il capogruppo leghista – e alla mancata richiesta di collaborazione con le minoranze, quanto mai necessaria per difendere l’Umbria, la Regione perde un importante ruolo in ambito europeo”.