Paparelli0104I consiglieri regionali Paparelli e Bori (PD) in una lettera alla presidente Tesei segnalano la situazione delle strutture per anziani dell’Umbria “circa una strutturale mancanza di controlli delle due Asl” per quanto riguarda le condizioni igienico sanitarie di ospiti e personale”. Paparelli e Bori, sollecitano interventi da parte della Giunta e propongono l’attuazione di un unico protocollo regionale di controlli; chiedono inoltre di essere aggiornati sugli sviluppi.

 

(UNWEB) Perugia, - “Egregia Presidente, intendiamo rappresentarle che ci stanno giungendo da più parti segnalazioni circa una strutturale mancanza di controlli delle due Asl all’interno delle strutture per anziani, case di riposo e residenze protette.  Ciò riguarda sia l’ordinaria verifica delle condizioni di sicurezza igienico-sanitarie sia, ancor più, l’attuazione dei decreti del Governo e il rispetto delle prescrizioni volte a garantire le condizioni di sicurezza e salubrità previste nell’ambito dell’emergenza Covid-19, il personale socio-sanitario e per quello amministrativo che non viene fatto lavorare in smart-working”: si apre così la lettera che Fabio Paparelli e Tommaso Bori (Pd) hanno inviato alla presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei sulla situazione delle strutture per anziani.

“Le chiediamo di intervenire con immediatezza - affermano - anche alla luce dei numerosi episodi che quotidianamente purtroppo si verificano, sollecitando le Asl e i servizi preposti a effettuare i controlli necessari, ordinari e non, al fine della prevenzione e sicurezza del personale. A tale scopo siamo a chiederle anche di acquisire dalle Asl, e di metterlo a disposizione in modo trasparente, il piano adottato per monitorare l’andamento della sicurezza nelle strutture indicate, oltre che l’attivazione immediata di una task force per la ricognizione e verifica delle misure ad oggi attivate dai datori di lavoro, in relazione alle dotazioni di idonei e sufficienti dispositivi di protezione. Ci permettiamo di proporle allo scopo l’adozione di un unico protocollo su tutto il territorio regionale che preveda un temporaneo divieto di accesso ai familiari, l’attivazione del lavoro da casa per tutto il personale amministrativo, la separazione degli accessi alle strutture in base alla tipologia di fornitori e soprattutto un sistema di screening effettuato tramite tamponi o test rapidi sugli operatori e su tutto il personale al momento ancora impiegato. È indispensabile che i datori di lavoro  garantiscano la massima sicurezza al personale e la totale copertura dei bisogni dei degenti”.

“Riteniamo irrinunciabile - proseguono - alzare il livello di attenzione su queste realtà più sensibili ed esposte, per evitare il verificarsi di cluster di contagio, così come drammaticamente avvenuto già in altre regioni. Le chiediamo pertanto di monitorare attentamente tale situazione e di tenerci aggiornati sugli eventuali sviluppi, affinché le istituzioni regionali rinnovino congiuntamente la loro vicinanza agli anziani, fragili e spaventati; ai loro cari, preoccupati e forzatamente distanti; a tutto il personale delle strutture che sta lavorando per assicurare il funzionamento organizzativo delle strutture, con gli approvvigionamenti necessari, le cure sanitarie oltre che la vicinanza umana più che mai importante in questo momento di difficoltà. Le chiediamo inoltre - concludono - di prevedere anche un intervento di supporto economico alle famiglie con anziani e servizi di assistenza domiciliare così come già adottato in Emilia Romagna”.


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