Il consigliere regionale Daniele Nicchi (Lega-presidente della Prima commissione consiliare), invita il ministro Boccia a venire in Umbria per rendersi conto di persona che le considerazioni sul rischio della diffusione del virus fatte per la Lombardia non possono valere per l’Umbria.
(UNWEB) Perugia, “Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia continua a parlare a sproposito, forse non ha il tempo di informarsi, di studiare o di capire cosa dice ogni volta che parla, dato che continua a nominare in maniera impropria l’Umbria come regione da attenzionare per l’alto rischio che i suoi abitanti corrono di ammalarsi di coronavirus”: lo dice Il consigliere regionale Daniele Nicchi (Lega-presidente della Prima commissione consiliare).
“Avesse letto le risposte che gli sono state date dagli scienziati che conoscono a fondo la materia della medicina e della statistica – afferma Nicchi - avrebbe capito in un attimo che il ragionamento fatto per la Lombardia, non può valere per l’Umbria. Per tutta una serie di ragioni, numeri alla mano. Ma non c’è di peggio che voler parlare a un sordo. Il ministro Boccia è recidivo e non si rende nemmeno conto di quanto danno stia provocando ad una regione virtuosa che ha gestito e sta gestendo al meglio la pandemia. L’Umbria mette a disposizione i dati, i numeri e non le chiacchiere. Boccia avrà voglia di leggerli?”.
“In ogni caso – conclude - vorremmo lanciare un appello: signor ministro perché non dedica mezza giornata del suo prezioso tempo per un viaggetto in Umbria? Con meno di un’ora può arrivare nella nostra regione. Basterebbero un paio di ore per chiedere scusa agli umbri e capire qual è la reale situazione. Non ci deluda, le offriamo la possibilità di evitare un clamoroso autogol”.