(ASI) La pandemia da Coronavirus con il periodo di lockdown (confinamento, n.d.r.), e la grave crisi economica già presente in Umbria aumentano il rischio di sovraindebitamento da parte di piccoli imprenditori , aziende, artigiani e commercianti , e famiglie.
Come Responsabile Dipartimento Crisi Industriali, ho avuto modo di confrontarmi con Associazioni di categoria, tanti imprenditori, titolari di aziende, artigiani, commercianti e semplici cittadini, la percentuale di rischio di finire nella rete degli Usurai è altissima, per coloro che sono stati dichiarati insolvibili senza poter accedere a prestiti elargiti dalla Banche.
Sappiamo che criminalità organizzata piomba laddove è evidente la grave crisi economica e finanziaria, l’Umbria non può ritenersi immune dal fenomeno Usura , esso scaturisce in un forte impatto sociale interessando spesso gli strati più deboli della società. I dati sono poco confortanti; ll giro di affari annuo dell'usura in Italia è stimato in 30 miliardi di euro ed interesserebbe 150.000 esercizi commerciali. È altresì stimato che al 36% tale giro di affari sia controllato dal crimine organizzato.
Una delle cause maggiori che porta ad entrare all’interno di un circolo malavitoso e l’incapacità nella gestione dei propri affari, o dalla sopravvalutazione della propria capacità reddituale, sia da fattori imprevedibili, come nel caso della attuale fase pandemica, che comportano la contrazione delle entrate o l’aumento delle spese, con questi due fattori la criminalità organizzata ha tra le mani la combinazione che porta a nuovi apocalittici scenari nel settore economico e di gestione delle imprese.
Queste organizzazioni criminali s’infiltrano dove si convive con la carenza di liquidità e grave crisi economica. Una forte aggressività mira a mettere le mani sulla proprietà o nella gestione delle imprese più deboli, trasformandole in uno strumento di riciclaggio di capitali illeciti creando un rapporto di dipendenza verso il mondo criminale aprendo nuovi spazi di illeciti arricchimenti, e conseguenti reinvestimenti nel tessuto economico per perseguire scopi di più alto profitto.
Gli aiuti statali non bastano, nonostante il 20 maggio scorso Il Ministero dell’Interno ha destinato oltre 5 milioni di euro, necessario e urgente individuare azioni di politica economica accompagnate da procedure giuridiche di sostegno, rivolte a trattare le debitorie di una popolazione per le quali non esiste la possibilità di raggiungere con le proprie forze l’equilibrio, se non con l'impiego di strumenti appropriati , intanto sarebbe opportuno creare un’osservatorio per monitorare le cessioni di aziende durante la fase 2, un registro sulla tracciabilità dei flussi e le condizioni dell'acquisto.
L’Umbria, ha una propria Fondazione Onlus Antiusura lo scorso 24 luglio l’assemblea dei soci della Fondazione che doveva approvare il rendiconto 2019 e il preventivo 2020 è saltata per mancanza del numero legale, aggiungiamo le difficoltà per chi ha contattato la struttura sia al telefono che tramite PEC (posta elettronica certificata) non ottendo alcuna risposta.
Come emerso anche nella sezione di Spoleto della Confartigianato Imprese Perugia con la Presidente Valeria Severini e gli artigiani interessati durante gli incontri settimanali mirati proprio a far emergere le difficoltà delle imprese artigianali, il problema della liquidità, il sovraddebito e le relative misure Crif minano fortemente l'andamento delle imprese soprattutto in un tessuto economico fortemente penalizzato e toccato dai Sisma più volte con quello che ne consegue per le riprese dei fatturati