La consigliera Simona Meloni (Pd-vice presidente Assemblea legislativa) sottolinea, in una nota, che le sono giunte, in queste settimane, “molte segnalazioni da parte di cittadini che stanno avendo crescenti difficoltà a rapportarsi con il sistema sanitario regionale, ciò, a conferma – spiega -, che serve tornare subito a potenziare i servizi e le strutture sanitarie per dare risposte adeguate alla domanda di salute degli umbri”.
(UNWEB) Perugia “Sono ormai molte le segnalazioni che mi sono giunte in queste settimane da parte di cittadini che stanno avendo crescenti difficoltà a rapportarsi con il sistema sanitario regionale, ciò, a conferma, che serve tornare subito a potenziare i servizi e le strutture sanitarie per dare risposte adeguate alla domanda di salute degli umbri”, così Simona Meloni (Pd-vice presidente Assemblea legislativa).
“Pur comprendendo la complessità della fase di riavvio delle strutture medico-ospedaliere regionali e delle prestazioni sanitarie che erano state, a vario titolo, interrotte o sospese, a seguito dell’emergenza Codiv-19 – commenta la consigliera Dem -, stupisce che non si sia ancora provveduto a definire un piano straordinario di interventi affinché la sanità pubblica regionale torni davvero alla normalità”.
“Abbiamo più volte segnalato la necessità di investire maggiormente sul potenziamento degli organici di medici e personale sanitario – aggiunge -, definendo un piano di riassetto delle strutture ospedaliere tale da assicurare cure e prestazioni in tempi adeguati. Senza voler generalizzare o banalizzare problemi complessi, quello che emerge, ad oggi, è che l’offerta di servizi medico-sanitari pubblici è stata ampiamente depotenziata, a tutto vantaggio di quella privata. Dai Cup che non funzionano come dovrebbero – continua Meloni -, che rischiano di tagliare fuori le fasce più deboli e anziane, alle liste d’attesa che si allungano anche per le semplici prestazioni routinarie, dalla mancata riattivazione di protocolli per la prevenzione e screening tumorali salva vita mai ripresi, agli annunci disattesi per la ripresa delle attività del centro sterilità di Pantalla e il rinvio sine die della presa in carico del progetto dedicato ai pre-post trapiantati, al depotenziamento delle guardie mediche sui diversi territori, fino al colpevole ritardo sull’adeguamento in materia di interruzione volontaria di gravidanza, i cittadini lamentano ritardi e disservizi che devono essere risolti”.
“Oltre a ciò – conclude meloni -, siamo in attesa di provvedimenti convincenti che scongiurino il rischio di un nuovo picco di contagi e di un piano che sappia affrontare con maggiore prontezza ed organizzazione una eventuale nuova ondata emergenziale, senza condizionare lo svolgimento delle altre prestazioni sanitarie”.