(UNWEB) Perugia, - Il consigliere regionale Thomas De Luca (M5s) ha interrogato la Giunta regionale sul programma di utilizzo delle risorse del Recovery Fund, per sapere “come si sta ponendo l’Umbria nell’ambito del coordinamento politico in merito alla programmazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza; quali siano i progetti che la Giunta regionale intende come prioritari per lo sviluppo della Regione e quali sono le prospettive in termini di risorse che la Regione Umbria può avere a disposizione. Inoltre, se a tal fine si ritiene doveroso aprire un dibattito pubblico, una fase di ascolto da parte della presidente Tesei che coinvolga la stessa Assemblea legislativa, le rappresentanze sindacali, datoriali, l’Università, associazioni e i più ampi brani della società civile per capire le linee e gli indirizzi da tracciare per l’Umbria e cosa si intenda proporre per accedere alle somme disponibili”.
“Le risorse del Recovery Fund per la nostra regione, prevedibili oltre 700 milioni di euro, – ha detto De Luca - saranno l’occasione per vivere un forte rilancio economico, ma solo se sapremo ascoltare il nostro tessuto sociale e produttivo e mettere in campo idee, visione e progetti. Ovviamente questo può avvenire solo sulla base di un confronto e un percorso di condivisione sincero e leale. Riteniamo doveroso che si apra un dibattito per capire che futuro vogliamo tracciare per l’Umbria e cosa si intenda proporre per accedere alle somme disponibili. È oggi fondamentale individuare le nuove frontiere ed i nuovi obiettivi a cui legare il nostro impegno, ma c'è bisogno della più ampia partecipazione. Il premier Giuseppe Conte ha già affermato che i piani saranno presentati entro il prossimo 15 ottobre con possibilità di prefinanziamento del 10 per cento, predisposta proprio per chi li presenta in questa prima finestra temporale. Inoltre – ha ricordato De Luca - la stessa presidente Tesei ha fatto sapere che la Conferenza delle Regioni le ha affidato il coordinamento politico in merito alla programmazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr)”.
Il vice presidente della Giunta regionale, Roberto Morroni ha ricordato che “lo scorso 21 luglio il Consiglio europeo ha approvato un pacchetto complessivo di stanziamento di risorse pari ad un importo 1824 miliardi di euro articolato in due linee di finanziamento: quadro finanziario pluriennale (2021-2027) per circa 1074 miliardi di euro, con uno stanziamento per la politica di coesione 2021-2027 che ammonta a 373miliardi di euro, di cui 38 destinati all’Italia. La seconda linea di finanziamento ‘Next generation’ o ‘Recovery fund’ prevede un importo pari a 750miliardi di euro, cifra suddivisa nel Programma per la ripresa e la resilienza (Pnrr) di cui 209 miliardi destinati al nostro Paese. Altro strumento prevede circa 50 miliardi di euro non ancora ripartiti tra gli Stati membri. Al momento non esiste in nessun caso una ripartizione di risorse a livello regionale che verrà effettuata, nei prossimi mesi, per la politica di coesione 2021-2027, dove l’Umbria sarà una delle tre Regioni italiane cosiddette ‘in transizione’. Mentre per le risorse del Recovery fund al momento non sono previste ripartizioni di allocazione territoriale. Per il Pnrr, la decisione del Governo nazionale prevede che sia elaborato in sede del Comitato interministeriale per gli Affari europei. Lo scorso 28 luglio è stata convocata la prima riunione dove il presidente Conte ha illustrato le linee di azione ed il programma di lavoro che il Governo intende adottare per l’adozione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza. Alla riunione, a cui hanno preso parte molti ministri, oltre al presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini era presente anche la presidente della Commissione Affari europei, Donatella Tesei. La stessa presidente Tesei ha sottolineato, anche in incontri successivi, che le Regioni si devono porre come soggetto catalizzatore per realizzare sul territorio gli investimenti nell’ambito delle priorità condivise fra i livelli istituzionali. Le Regioni hanno chiesto la possibilità di conoscere il percorso in atto attraverso la condivisione del lavoro istruttorio che sta conducendo il ministro Amendola all’interno del Comitato tecnico di valutazione, che sta raccogliendo schede progettuali dai Ministeri. Le Regioni chiedono di poter presentare proprie proposte progettuali. Siamo quindi in una fase che permette di evidenziare che non è ancora chiaro il livello di coinvolgimento delle Regioni. Si sta discutendo dunque sugli assi programmatici del Pnrr. L’appello e l’invito che l’interrogante rivolge alla Giunta, affinché possa esesrvi un adeguato coinvolgimento delle diverse parti, affinché le scelte e le linee di intervento possano essere frutto di un’ampia condivisione, è parte della volontà dell’Esecutivo, ma questa fase si potrà attivare solo al momento in cui si avrà contezza delle risorse a disposizione della Regione e delle linee di indirizzo”.
Nella replica, De Luca ha ribadito che “noi, sin da subito dovremmo iniziare a fare un ragionamento e a sviluppare, all’interno della nostra regione, le priorità dei territori. Si continua a non avere una voce univoca, ad esempio, rispetto all’alta velocità Ancona-Roma. Penso al tema della connettività e su quello che vogliamo fare. Dobbiamo decidere se porre nuovamente risorse centralizzandole su alcuni territori, oppure ragionare sul collegamento delle aree interne, ponendo quei territori in una posizione di competitività per il futuro. Serve una discussione profonda, partecipata e non propagandistica”.