“Verità e giustizia per Barbara Corvi”: è quanto chiedono il presidente della Commissione d'inchiesta sulla “Criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti” Eugenio Rondini, la vicepresidente Simona Meloni e il presidente dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata, Walter Cardinali. La Commissione d’inchiesta, “anche attraverso il lavoro dell’Osservatorio, si impegna ad affiancare la famiglia Corvi nel lungo percorso di memoria, di ricerca della verità e di giustizia con tutte le attività che possono essere messe in campo”.
(UNWEB) Perugia, “In occasione dell’undicesimo anniversario della scomparsa di Barbara Corvi si ribadisce l’impegno nel chiedere verità e giustizia. La storia di questa donna risulta emblematica di una realtà in cui è possibile riconoscere tracce di modelli relazionali e di modalità, nonché di una cornice semantica riconducibile ad una matrice di stampo ’ndranghetista”. Così il presidente della Commissione d'inchiesta sulla “Criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti” Eugenio Rondini, la vicepresidente Simona Meloni e il presidente dell’Osservatorio regionale sulla criminalità organizzata, Walter Cardinali
“La storia di Barbara Corvi – spiegano Rondini e Meloni - risulta emblematica di una realtà in cui è possibile riconoscere tracce di modelli relazionali e di modalità, nonché di una cornice semantica riconducibile ad una matrice di stampo ’ndranghetista. La Commissione d’inchiesta, anche attraverso il lavoro dell’Osservatorio, si impegna ad affiancare la famiglia Corvi nel lungo percorso di memoria, di ricerca della verità e di giustizia con tutte le attività che possono essere messe in campo, ribadendo la necessità di far rientrare la storia di Barbara nella memoria collettiva regionale”.
“Già durante la prima seduta dell’Osservatorio – aggiunge Walter Cardinali - la vicenda di Barbara Corvi, giovane donna scomparsa da Amelia il 27 ottobre 2009 è stata posta come priorità nella programmazione delle attività future, indicando nella memoria e nella richiesta di verità i pilastri fondativi anche di un impegno istituzionale. Intendiamo inoltre, a sostegno dell’attività della Commissione d’inchiesta, promuovere attività di conoscenza e supporto ai percorsi di liberazione delle donne coinvolte in situazioni di violenza in contesti che possono essere ricondotti anche a dinamiche di tipo mafioso, in Umbria e non solo”.