122936119 2845703132333373 1824936325600309718 oComunicazioni della Giunta regionale su Emergenza Coronavirus. L’Aula di Palazzo Cesaroni con 12 no di Lega, FI, Fd’I, Tesei Presidente, 8 sì di Pd, M5S, Patto civico, Misto ha respinto la proposta di risoluzione della minoranza (PD, Patto civico, Misto, M5S). Dopo l'intervento della presidente Donatella Tesei, dell’assessore alla sanità Luca Coletto e del portavoce della minoranza Fabio Paparelli (https://tinyurl.com/y2y73hqg (link is external)) si è aperto il dibattito tra le varie forze politiche in cui sono intervenuti i consiglieri Bori, Porzi, Bettarelli e Meloni (PD), De Luca (M5S), Fora (Patto civico), Bianconi (Misto), Pastorelli e Fioroni (Lega), Pace (Fd’I), Squarta (Fd’I-presidente Assemblea)

 

(UNWEB) Perugia,  - L’Aula di Palazzo Cesaroni con 12 no di Lega, FI, Fd’I, Tesei Presidente, 8 sì di Pd, M5S, Patto civico, Misto ha respinto la proposta di risoluzione della minoranza (PD, Patto civico, Misto, M5S) sulle comunicazioni della presidente Tesei sull’emergenza Coronavirus. Dopo l'intervento della presidente Donatella Tesei, dell’assessore alla sanità Luca Coletto e del portavoce della minoranza Fabio Paparelli (https://tinyurl.com/y2y73hqg (link is external)) si è aperto il dibattito tra le varie forze politiche in cui sono intervenuti i consiglieri Bori, Porzi, Bettarelli e Meloni (PD), De Luca (M5S), Fora (Patto civico), Bianconi (Misto), Pastorelli e Fioroni (Lega), Pace (Fd’I), Squarta (Fd’I-presidente Assemblea). 

I consiglieri regionali di minoranza (Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi-Pd, Thomas De Luca-M5S, Andrea Fora-Patto civico per l’Umbria, Vincenzo Bianconi-Misto) hanno presentato una proposta di risoluzione che impegna la Giunta regionale “ad attivare immediatamente la mobilità  interregionale per trasferire nelle regioni limitrofe i pazienti che necessitano di terapia intensiva e sub intensiva attivando contemporaneamente postazioni aggiuntive in Umbria; ad avviare il monitoraggio all’interno delle RSA e ad individuare ed utilizzare gli hotel per distanzianti e quarantene; ad accelerare l’assunzione del personale sanitario, attivare convenzioni con le associazioni socio – assistenziali per il potenziamento dei numero verdi e dei triage e dei trasporti sanitari e a prevedere il richiamo in servizio, se disponibili, di infermieri e medici in pensione. Si chiede inoltre di provvedere al potenziamento dei dipartimenti di prevenzione per il tracciamento dei casi positivi, dei laboratori per la capacità di testare i contatti e la sanità territoriale per il trattamento dei pazienti, a partire da un ruolo chiaro delle USCA (Unità speciali continuità assistenziale) e l’integrazione con la medicina generale e le AFT ( Aggregazioni funzionali territoriali ); all’attivazione di protocolli di telemedicina ed a predisporre linee guida per assistere i malati a casa, dotandoli di dispositivi, farmaci, saturimetri per limitare i ricoveri. Ad aprire, infine, un tavolo tecnico con professionisti ed esperti in materia per impostare la gestione dell’emergenza sanitaria”.

Illustrando la proposta di risoluzione della minoranza Tommaso BORI (Pd) ha detto che “la PRIMA ONDATA È ANDATA BENE NONOSTANTE VOI, QUESTA SECONDA STA ANDANDO MALE A CAUSA VOSTRA, PERCHÉ L’AVETE SOTTOVALUTATA. LA SANITÀ UMBRA È AL COLLASSO, DOVETE CAMBIARE MARCIA. State sacrificando l’ umbria sull’altare della Lega. Chiediamo scelte ragionate e condivise. Siamo qui per collaborare nonostante la presidente Tesei si sia rifiutata di farlo, ma mettiamo le nostre competenze al servizio della nostra comunità. Ci vole coraggio a venire qui oggi e dire che non si tollerano polemiche, che in realtà sono critiche, e si vorrebbe un’Umbria unita. Ma l’unità non si fa da soli.Nelle  istituzioni bisogna essere al servizio delle comunità, non al servizio di un partito. La mancanza delle vostre azioni sta portando la sanità umbra al collasso e operatori sanitari all’esaurimento. Ad oggi in Umbria non si riesce più a isolare i positivi e a fare il tracciamento dei contatti perché il personale sanitario non ce la fa a stargli dietro. È da irresponsabili la scelta di non fare tamponi a contatti diretti anche conviventi di un positivo ma asintomatici. È contro ogni evidenza scientifica. La seconda ondata era largamente prevedibile, invece avete sprecato i mesi di calma. Temo che la presidente Tesei si sia circondata di incompetenti o arroganti. La carenza del personale sanitario c’è in Umbria, ma molti stanno andando via perché voi non avete programmato nulla. Non avete fatto avvisi e concorsi. E stanno andando nelle regioni limitrofe. È spiacevole e preoccupante che voi abbiate dovuto disseppellire il passato per fare confronti. Il tema non è la propaganda. Le terapie intensive erano arrivate a 124 e poi le avete dismesse e avete tolto contratti a personale aggiuntivo. Ad oggi stiamo affrontando l’emergenza con meno personale sanitario dell’anno scorso. Le assunzioni che lei ha citato vanno calcolate con chi va in pensione. E il saldo è negativo. Il personale è provato dalla prima ondata e ad oggi affrontiamo la seconda ondata con operatori sanitari vicino all’esaurimento. Assumetevi le vostre responsabilità, non può sempre essere colpa degli altri. Nonostante tutto noi siamo disponibili a collaborare”.

Thomas DE LUCA (M5S): “SI STANNO FACENDO GIOCHI DI PARTITO SULLA PELLE DEGLI UMBRI. State usando la pandemia per creare una strategia della tensione a livello Paese. Aizzare le polemiche è una strategia molto pericolosa. Con un nemico comune tutti dovrebbero stare dalla stessa parte. Invece nell’intervento della presidente Tesei c’erano parole al veleno verso chi dovrebbero collaborare con lei. Oggi si scende in piazza contro le misure del Governo, ma domani lo si potrebbe fare per il sistema sanitario al collasso. Siamo di fronte ad una marea che cresce e non sappiamo dove arriverà. In questi mesi si sono smantellati i presidi fatti, poi successivamente ci siamo resi conto che la seconda ondata era più forte della prima. Spendiamo 3milioni di euro per l’ospedale da campo che avrà 12 posti di terapia intensiva e si ha il coraggio di accusare. Quelle risorse andavano messe su strutture attuali che sarebbe potute rimanere a disposizione della comunità. Sul personale, c’è lo scandalo del concorso per infermieri della Asl 2 che ha avuto problematiche per errori assurdi nel lettore ottico. Smettere di tracciare gli asintomatici è una scelta unilaterale della Regione. Solo ora ci si muove per i covid hotel, quando dovevamo essere pronti a giugno. È sbagliato gestire centralmente i 25milioni del Governo, e vedremo euro per euro come sono stati spesi. Su Spoleto la situazione andava gestita diversamente concertando con i territori”.

Andrea FORA (PATTO CIVICO): “Non è il momento delle polemiche e dei processi. . I PARTITI, IN QUESTO MOMENTO NON DEVONO SOFFIARE SUL FUOCO PER MERO INTERESSE ELETTORALE. DOBBIAMO AFFRONTARE LE QUESTIONI SANITARIE SENZA DIMENTICARE LA SITUAZIONE ECONOMICA. Abbiamo sottovalutato la seconda ondata ma le istituzioni hanno la responsabilità di programmare gli interventi. Ci sono carenze, strumentali e di personale, che pesano sulle condizioni della sanità regionale. Si sarebbero potuti mettere in campo meccanismi di ingaggio diversi. Si registra una forte mancanza di ascolto soprattutto da parte dell’assessore alla Sanità. Le persone, i sindaci, i territori, il personale medico possono comprendere tutte le scelte, se vengono coinvolte. Se l’assessorato non riesce ad affrontare questa situazione diventa necessaria una riflessione su come stiamo presidiando la gestione dei processi sanitari. La gestione della sanità umbra deve tornare al popolo umbro, che forse è meno tecnicamente formato ma almeno sa dove si trova Ferentillo”.
Vincenzo BIANCONI (MISTO): “L’Umbria è stata una eccellenza nell’affrontare la prima fase della Pandemia, forse per merito della conformazione geografica. Saremmo dovuti arrivare preparati alla seconda fase mentre invece siamo maglia nera d’Italia. Una regione grande come un quartiere di Roma non è stata in grado di prepararsi al ritorno della Pandemia, anche se eravamo stati allertati. Gli appelli all’unità noi li abbiamo fatti da mesi ma non sono stati ascoltati. Il richiamo alla responsabilità dunque ci trova pronti, visto che è venuto da noi per primi. OGGI MI SAREI ASPETTATO L’AMMISSIONE DEGLI ERRORI COMMESSI, CHE NON AVREBBE INDEBOLITO LA GIUNTA MA AVREBBE PERMESSO DI PARTIRE CON UN NUOVO PERCORSO, MIGLIORE. C’è un problema di approccio. Serviva una strategia puntuale, che non c’è stata, mentre oggi, in piena crisi, si cercano di coinvolgere i sindaci. Meglio tardi che mai. Serve umiltà per ascoltare e discutere insieme, dopo i troppi errori commessi”. 

Stefano PASTORELLI (LEGA): “Siamo qui grazie agli umbri e ci batteremo per loro con tutte le forze, senza fare distinzioni. Non possiamo dimenticare che LE PROBLEMATICHE SANITARIE ATTUALI SIANO IL RISULTATO DELLE POLITICHE NAZIONALI PASSATE E DI OGGI, E DI QUELLE REGIONALI DEL PASSATO, CON EFFETTI ANCORA BEN VISIBILI, COME L’IMPOVERIMENTO E LO SMANTELLAMENTO DEL SISTEMA SANITARIO NEGLI ULTIMI DIECI ANNI, PER NON DIRE DEGLI EFFETTI DELLA ‘SANITOPOLI’ UMBRA. Tagli e chiusure, malagestione, inefficienza. Si sapeva che dovevamo convivere con il virus, agli imprenditori però è stato imposto di organizzarsi e investire sulla sicurezza, e adesso devono chiudere. Lo Stato avrebbe dovuto occuparsi del trasporto pubblico, ma non lo ha fatto, come non ha proceduto alle necessarie assunzioni di medici. Adesso chiudono ristoranti, palestre, cinema e teatri, che stavano già alle prese con un declino economico. É una GESTIONE FALLIMENTARE DELLA PANDEMIA DA PARTE DEL GOVERNO. Ci è stato detto che l’ospedale da campo sarebbe stato uno sperpero, ma rivendichiamo questa scelta. Adesso osano chiederci quali saranno i tempi per allestirlo. Sul contact tracing sono solo 9mila a lavorare in tutta Italia, ma il Governo si era impegnato a svilupparlo. Accogliamo con favore la notizia del supporto dell’Università di Perugia, nel solco di quell’unità di cui parlava la presidente. La potenza di fuoco proclamata da Arcuri si è rivelata niente. L’app immuni è stata scaricata da poco più di mille persone. C’è anche l’incapacità del governo di comunicare la sua utilità. Si è pensato di realizzare nuovi posti di terapia intensiva ma mancano medici e infermieri. Ci sono 2,5 medici per posto letto di terapia intensiva, adesso 1,6, con un intermedio ogni tre pazienti e ci sono pochi intensivisti. Corsie svuotate nei decenni, diventa difficile assicurare cure adeguate ai malati non covid. Ancora, i ventilatori non sono stati ancora distribuiti alle Regioni. Mancano spazi adeguati, scarseggiano i Dpi. Il tanto sbandierato processo di digitalizzazione è ancora a zero. Coi semplici sintomi della malattia si va ancora al pronto soccorso. Tante le lacune, siamo una delle regioni più indietro, con un livello di interazione della medicina del territorio che fa acqua da tutte le parti. Ma le minoranze, che con tanto fervore controbattono in quest’Aula, hanno provveduto a fare la lor parte a Roma? Chiedo perché non lo so. Il Piano approvato in Aula a luglio prevedeva il rafforzamento delle terapie intensive, i 25 milioni che il Governo aveva assicurato all’Umbria erano essenziali, ma che fine hanno fatto? Arcuri ha centralizzato tutto e il risultato è che i bandi sono stati aperti a ottobre. Escono Dpcm di continuo per vedere che effetto fanno sulle persone, come vengono accolti e qual è la risposta, perché il Governo non ha nessuna strategia per fronteggiare la seconda ondata”.

Eleonora PACE (FDI): “LE RICETTE DELL’OPPOSIZIONE SIANO RECAPITATE AL GOVERNO NAZIONALE CHE HA PERSO E CONTINUA A PERDERE TEMPO PREZIOSO. La curva dei contagi sta crescendo troppo, un’onda completamente diversa dalla prima, fatta da molti asintomatici. l’Umbria sta facendo di tutto per evitare un secondo lockdown totale. Le terapie intensive ci sono, a dispetto di quanto erroneamente riportato da alcuni quotidiani. Sono 93, non 70 come è stato scritto su autorevoli testate giornalistiche, e stiamo andando verso 124, contro i 69 posti che abbiamo trovato. L’ennesimo Dpcm è l’epilogo di una totale assenza di strategie, e durerà fino a quando non sarà evidente che non risponde alle esigenze del Paese e aggrava tante situazioni. Un fallimento, quello di un governo insipiente che non sa cosa dire e cosa fare. Incapace in tre mesi di espletare tutta la burocrazia che il commissario Arcuri ha messo in piedi. L’Umbria ha agito da sola per fortuna, senza attendere ottobre, il nostro Piano di potenziamento degli ospedali lo abbiamo approvato a luglio. La Regione ha messo a disposizione subito ulteriori pullman, non il governo. Questo modo di agire del Governo si sintetizza in un ‘vediamo come vi comportate’, se il provvedimento risulta inefficace la colpa sarà della gente che non ha seguito le direttive. Ma questo, la gente lo ha capito. È uno scenario di totale schizofrenia nazionale, mentre noi abbiamo cercato di dare risposte. Migliaia di persone devono ancora percepire la cassa integrazione dei mesi scorsi. L’Umbria è la quarta regione per tamponi effettuati rispetto al numero degli abitanti, il doppio del Veneto. Abbiamo un ospedale da campo e abbiamo dovuto perdere tempo con gli esposti della minoranza alla Corte dei Conti. Abbiamo organizzato strutture ospedaliere per fronteggiare l’ondata, come richiesto dalla normativa nazionale. Predisposti gli alberghi per gli asintomatici, per isolarli dalle loro famiglie. Siamo alla disperata ricerca di personale medico in tutta Italia. Abbiamo stilato un protocollo di intesa con le cliniche private e siamo stati accusati di distruggere la sanità pubblica. Siamo in guerra e dobbiamo essere uniti, non si deve speculare. La scelta su Spoleto è una risposta dolorosa ma obbligata alle non scelte del governo. BASTA INVETTIVE E SCIACALLAGGIO, UNIAMO LE FORZE IN UNA CONCERTAZIONE CON I SINDACI, GLI OPERATORI, TUTTI INSIEME. NON CI SARANNO OSTACOLI SE CE LA FACCIAMO”.

Marco SQUARTA (Fdi-Presidente Assemblea legislativa): “LA SOLIDARIETÀ DEVE ESSERE ALLA BASE DI TUTTO - La pandemia ha interessato non solo l’Umbria, ma l’intero Paese. Anche le Regioni considerate ‘modello’ sono state travolte dalla situazione manifestando le stesse criticità. Gli schemi sono saltati per tutti perché questa seconda ondata ha avuto una virulenza che nessuno si aspettava. In ambito economico e sanitario viene detto tutto ed il contrario di tutto. Rispetto al tracciamento degli asintomatici tutte le Regioni hanno chiesto una rivisitazione rispetto ai tamponi agli asintomatici. In ambito economico gli stessi Ministri hanno manifestato disaccordo sulle scelte del Governo. I virologi dicono tutto ed il contrario di tutto. È saltato totalmente il sistema. La pandemia ha colto alla provvista tutti i Paesi creando difficoltà estreme. Questo Consiglio regionale, oggi, ha un ruolo storico, mai avuto. Tutti noi saremo ricordati o per aver litigato o come classe dirigente di alto livello che si è prodigata nel cercare le giuste soluzioni. Nessuno deve soffiare sul fuoco in una situazione difficile come questa. Dobbiamo saper dire no ai campanilismi. Molte zone dell’Umbria fanno barricate su ospedali covid o non covid. Rispetto all’ospedale di Spoleto la Presidente ha dato le necessarie rassicurazioni. Il concetto più importante che dobbiamo capire è quello della solidarietà. La solidarietà deve essere alla base di tutto”.

Roberto MORRONI (FI-Vice Presidente Giunta regionale) “APERTURA A CONFRONTO REALMENTE VOLUTO E DIMOSTRATO A FATTI E NON A PAROLE - Con la sua relazione iniziale, equilibrata, puntuale e ad ampio raggio, la presidente Tesei ha avuto il merito di gettare le basi per un dibattito non ispirato alle polemiche. Purtroppo, però, il suo autorevole invito si è infranto dinanzi ad una condotta delle forze di opposizione ed in particolare del Pd che da mesi evidenzia acredine, un tono accusatorio, contenuti a sostegno di tesi artificiose che cozzano con la sollecitazione al confronto e al dialogo. Non si può tendere una mano da una parte e con l’altra brandire la spada. La coerenza di un invito si misura dal comportamento e dallo stile. Il ragionamento ascoltato è la dimostrazione di una condotta ispirata a perseguire calcoli politici miopi e non coerenti. Una condotta confermata anche da quanto accaduto in questi mesi di legislatura dove è stato fatto un ricorso abnorme ad atti di sindacato ispettivo, ad una raffica di interrogazioni rivolte all’Assessore alla Sanità. Una condotta, che seppur rientrante nelle prerogative di un consigliere, prende le sembianze di ostruzionismo di un appesantimento di un assessorato il cui lavoro, in questo periodo, è quanto mai cruciale. Forti polemiche sono state fatte sui test, come pure per l’ospedale da campo dove c’è stato un tentativo subdolo circa possibili opacità nella condotta della Giunta, poi tutto è stato smontato da chi ha specifica competenza. Quando si dice che non bisogna soffiare sulla protesta sociale si dice una verità, si lancia un monito vero perché sul fronte sociale si cominciano a sentire pericolosi, crescenti scricchiolii. Se dall’opposizione ci fosse stato un atteggiamento coerente con lo spirito manifestato si sarebbe riconosciuto lo sforzo fatto durante la prima fase della pandemia e durante la stagione estiva dove siamo intervenuti con forza a sostegno del tessuto economico e sociale. Purtroppo l’invito della presidente Tesei ed il terreno di ragionamento è stato disperso. Noi abbiamo la consapevolezza del ruolo e delle gravose responsabilità. Ci sarà sempre apertura verso un confronto che deve essere però realmente voluto e dimostrato a fatti e non a parole. Da parte nostra lavoreremo per accrecere  il confronto con la società regionale perché la tenuta di una comunità richiede coerenza e condivisione delle responsabilità. Dobbiamo mantenere salde le basi su cui ricostruire il futuro”.

Donatella PORZI (PD): “SONO MESI CHE CHIEDIAMO UN CONFRONTO, DI ESSERE ASCOLTATI. ABBIAMO MOSSO CRITICHE ALLE AZIONI INTRAPRESE E ABBIAMO AVANZATO SUGGERIMENTI CHE NON SONO STATI ASCOLTATI. In questa fase emergenziale, alcune Regioni hanno assunto personale sanitario, anche prelevando il nostro. Quali meccanismi hanno sfruttato visto che questo per l’Umbria pare impossibile? Ci siamo fossilizzati sulla classifica del Sole 24 Ore rispetto ai posti in terapia intensiva. Che non sono stati aumentati dopo la prima ondata. Si poteva fare di più. E di certo non si può ostacolare la facoltà ispettiva della minoranza. Se avessimo raddoppiato le terapie intensive avremmo potenziato il servizio anche per il futuro. Verranno sprecate risorse per un ospedale da campo che arriverà troppo tardi, a metà novembre, mentre si potevano potenziare le strutture esistenti e la medicina di territorio. Le persone che lavorano in prima linea sentono il peso della responsabilità quanto quello della fatica. Secondo Sky Tg 24 siamo quasi al 40 percento per la saturazione delle terapie intensive. Un primato nazionale di cui avremmo volentieri fatto a meno. Uno dei cinque ospedali di primo livello doveva rimanere Covid free. Sul ruolo e i rischi delle Rsa, una riflessione andava fatta. Nove mesi fa abbiamo dato al disponibilità al confronto e oggi la rinnoviamo, anche se si mette troppo impegno a criticare il Governo invece di cercare soluzioni”.

Paola FIORONI (LEGA): “VOTO CONTRARIO DELLA LEGA A QUESTA RISOLUZIONE PERCHÉ IL TESTO RIPORTA UNA RICOSTRUZIONE CHE NON È VERITIERA. Non si è voluto capire perché i 25 milioni del Governo non sono arrivati davvero in Umbria. Siamo stati la prima Regione, il 3 luglio, a consegnare il Piano. Il 29 luglio c’era l’ok della Corte dei conti. Arcuri ha aspettato fino ad ottobre per gli atti di sua competenza, prevedendo una procedura con la quale i lavori inizieranno a novembre. Ci sono stati ritardi nella gestione complessiva che hanno messo in difficoltà le Regioni. Questa Giunta e questa maggioranza hanno lavorato in silenzio garantendo con mezzi propri l’incremento di oltre il 30 per cento delle terapie intensive”.

Michele BETTARELLI (Pd): “Oggi è un anno che avete questa Regione è stata vinta da una coalizione a trazione leghista. SIETE STATI ELETTI A FARE I CONSIGLIERI REGIONALI DI MAGGIORANZA, NON PER FARE L’OPPOSIZIONE AL GOVERNO NAZIONALE. Smettetela col dire che noi siamo quelli che fanno ostruzionismo. Da marzo diciamo di voler dare un contributo ma non siamo mai stati ascoltati. Basta con lo scaricabarile. In Umbria sentiamo sempre stesso disco rotto. A qualsiasi problema rispondete che avete chiesto al Governo. Basta criticare sempre il Governo. I sindacati del mondo ospedaliero non sono stati ricevuti dalla presidente Tesei e dall’Assessore Coletto e sono stati costretti ad andare dal Prefetto per chiedere di essere ricevuti dalla Giunta”. 

Simona MELONI (Pd): “RINGRAZIO LA PRESIDENTE TESEI PER I TONI PACATI CHE HA USATO. Per il resto ho sentito molto propaganda inutile e inefficace. NON HO SENTITO NEMMENO UNA PAROLA PER L’UMBRIA, MA SOLO ATTACCHI AL GOVERNO, CHE INVECE HA MESSO 5 MILIARDI DI EURO a disposizione delle Regioni per potenziare l’assetto assistenziale ordinario. Parlamento e Esecutivo hanno lavorato per contrastare l’epidemia. Molte Regioni non hanno ancora speso gran parte di queste risorse. I soldi per la sanità sono stati stanziati ma per la nostra costituzione le Regioni programmano e gestiscono in autonomia la sanità. Spetta alla Giunta stabilire come impiegare queste risorse. L’incapacità e l’arroganza fanno abdicare. Noi abbiamo provato a collaborare. Ma il grido di allarme arriva dai medici, dai malati. Era prevista una seconda ondata ma stiamo riproponendo lo schema della primavera. C’è bisogno di aiuto, responsabilità e unità per non far crescere la tensione sociale. Invito a usare toni bassi anche nei social. Se sappiamo remare tutti dalla stessa parte, coinvolgendo  sindacati e associazioni di categoria, faremo un servizio all’Umbria e agli umbri”.


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