129438462 2879288972308122 6990895946485426980 oL’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto con 4 voti favorevoli, 11 contrari e 1 astenuto la mozione presentata da Donatella Porzi (PD) per impegnare la Giunta ad attivare “ogni strumento finanziario utile a rafforzare l’assistenza territoriale ed ospedaliera, manifestando al Governo la sollecitazione della Regione Umbria affinché l’Italia attinga al fondo MES per la copertura dei costi sanitari diretti e indiretti causati da Covid19”.

 

(UNWEB) Perugia, – L’Assemblea legislativa ha respinto con 4 voti favorevoli (Porzi, Bori, Bettarelli-PD e Fora-Patto civico), 11 contrari (Pastorelli, Fioroni, Mancini, Peppucci, Carissimi, Rondini, Melasecche-Lega, Squarta e Pace-FDI, Agabiti-Tesei per l’Umbria e De Luca-M5s) e 1 astenuto (Bianconi-misto) la mozione promossa dalla consigliera Donatella Porzi (Pd) che mirava ad impegnare la Giunta regionale ad attivare “ogni strumento finanziario utile a rafforzare l’assistenza territoriale ed ospedaliera”, nello specifico, a “farsi interprete dell’appello congiunto delle categorie economiche manifestando al Governo nazionale la sollecitazione della Regione Umbria perché l’Italia attinga al fondo MES per la copertura dei costi sanitari diretti e indiretti causati da Covid19. La quota parte che spetterebbe all’Umbria ammonterebbe a circa 551 milioni di euro”.

Sull’utilizzo delle risorse del Mes sanitario sono emerse posizioni molto distanti: per il Pd tali risorse costituiscono una “grande occasione di rilancio”, per la Lega i vincoli e le condizionalità legati al loro utilizzo non si adattano alla situazione dell’Italia che potrebbe ritrovarsi “sotto commissariamento di Bruxelles” negli anni a venire. Per il M5s il consigliere De Luca aveva chiesto “un rinvio in commissione per approfondire un argomento così importante e controverso”, richiesta bocciata e successivo voto contrario di De Luca. Per Fora (Patto civico), che ha votato sì alla mozione, le risorse sono importantissime per l’Umbria e “i cittadini direbbero prendeteli dove vi pare i soldi ma fate qualcosa”. 

Nell’illustrazione dell’atto, Porzi ha rimarcato come l’emergenza COVID-19 abbia reso “evidente la necessità di programmare e realizzare in modo efficace il rafforzamento del sistema sanitario regionale, sia sul versante dell’assistenza territoriale che sul versante dell’assistenza ospedaliera. Un rafforzamento condiviso trasversalmente dalle forze politiche che potrebbe  essere significativamente facilitato dal ricorso italiano al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), che metterebbe a disposizione del nostro Paese 36/37 miliardi di euro per la copertura dei costi sanitari diretti e indiretti causati da Covid-19. I costi a cui gli Stati membri dell’area euro andrebbero incontro per finanziarsi con la nuova linea di credito, come dimostrato da autorevoli studi, sarebbero addirittura negativi sui 7 anni (-0,07 per cento) e ridottissimi sui 10 anni (0,08 per cento). L’appello è arrivato lo scorso 30 maggio da tutte le principali rappresentanze delle diverse categorie e per questo il Governo, il Parlamento e le forze politiche dovrebbero decidere l’utilizzo, fin da subito, di tutte le risorse e gli strumenti che l’Europa ha già messo a disposizione, a partire dai fondi per sostenere i costi diretti e indiretti dell’emergenza sanitaria. La nuova linea di credito del MES a supporto della crisi sanitaria opererebbe in via precauzionale per evitare l’aggravamento delle economie degli Stati e sarebbe esente da condizionalità macroeconomiche, diversamente da quanto accaduto per fattispecie diverse, quali quelle che hanno interessato ad esempio la Grecia. Manifestare pertanto l’appoggio della Regione Umbria  al Governo rispetto alla necessità di chiedere i fondi MES favorirebbe la possibilità di raggiungere un accordo soddisfacente in merito alla necessaria rinegoziazione del vigente Patto finanziario Stato/Regione Umbria”.

INTERVENTI:

Paola FIORONI (LEGA): “Annuncio il voto contrario. Il Mes sanitario è un mantra del Pd smentito dagli alleati di governo M5S e Leu. Noi vediamo invece il rischio Mes: innanzitutto con un risparmio poco significativo, rispetto alle cifre ipotizzate nella mozione, perché ci sarebbero maggiori oneri per il collocamento dei titoli, poi per gli stringenti vincoli di destinazione delle risorse. Ricordo che il Mes apre una linea di credito agli Stati che ne faranno richiesta per far fronte alla pandemia e riguarda spese urgenti legate al Covid19, non per un generico rafforzamento del sistema sanitario. Le risorse possono essere spese solo per motivi legati all’emergenza, non per ragioni differenti dall’acquisto di dispositivi di protezione o di contrasto al virus, non ci si possono costruire nuovi ospedali. Inoltre, attivare il Mes sanitario vuol dire comunicare all’Europa che l’Italia nei prossimi anni rimarrà debole. Il Mes non è privo di paletti, come si sta cercando di comunicare anzi, le condizionalità sono rigorose. Le uniche modifiche che sono state fatte riguardano il regolamento degli obblighi di reportistica. Non è stato modificato, per fare un esempio, l’articolo 3 che prevede una sorveglianza rafforzata sugli Stati che beneficiano di tali risorse. Le condizioni possono essere modificate da una maggioranza qualificata degli Stati membri. Vedi il precedente della Grecia, che ne avrà fino al 2060 per pagare i debiti. Si vuole far passare la teoria dell’accordo tra gentiluomini che rispetteranno la parola data, con l’Italia che andrebbe a rischiare il commissariamento con la speranza che gli Stati membri rispettino la parola data e non cambino le condizioni. Saremmo sotto commissariamento di Bruxelles negli anni a venire”.

Andrea FORA (Patto civico): “Stucchevole che un argomento tanto importante venga usato come strumento di rafforzamento delle ideologie politiche, ci si limita ad argomentare contenuti sul Mes riproponendo la posizione ufficiale del partito a livello nazionale. Io un partito non ce l’ho e posso esprimermi più liberamente. Dovremmo ragionarci nell’interesse della comunità umbra, non delle logiche di partito. Si discute di questo mentre le scuole riaprono senza banchi, le terapie intensive sono da rafforzare, le banche tireranno i cordoni nell’accesso al credito, tante problematiche con cui le persone sono alle prese e intanto non hanno risorse per tirare avanti. In tutto questo, la politica perde tempo nello stabilire dove prendere i soldi. Se ci sono risorse siano usate. Tutte le risorse sono comunque condizionate dalla programmazione dell’Unione europea. Compito della politica è non solo assecondare la pancia dei propri elettori ma a volte essere anche antipopolare facendo scelte responsabili. Non è responsabile discutere per mesi senza fare nulla. L’Umbria ha bisogno di risorse per riammodernare il sistema sanitario. La priorità è rilanciare la medicina sul territorio, potenziare l’assistenza domiciliare, servono risorse e anche la Giunta dice che servono risorse. I cittadini direbbero prendeteli dove vi pare i soldi ma fate qualcosa”.

Tommaso BORI (PD): “Il Mes sanitario non è il salvastati, ha delle condizionalità, come i titoli di stato che stiamo emettendo grazie alla Banca europea. Prendere in prestito del denaro pone sempre condizionalità nella restituzione. Con la situazione attuale è fortemente conveniente l’accesso al Mes sanità. In totale sono 37 miliardi e per l’Umbria più di 550 milioni di euro, risorse da investire sia per rilanciare la Regione che ripensare il sistema sanitario regionale, strutture e personale. Le risorse che stanno arrivando dal governo non sono regali, lo Stato sta emettendo debito per garantire la salute dei cittadini. È una situazione in cui lo Stato deve tornare a fare lo Stato e l’Europa diventa occasione per invertire la rotta, queste risorse sono una grande occasione di rilancio. Il Mes sanità è strumento da cogliere”.

Thomas DE LUCA (M5s) aveva proposto di rinviare l’atto in commissione per “fare un approfondimento, analizzare quali azioni intraprendere, se ci siano soluzioni diverse, visioni da confrontare”. La sua proposta è stata messa in votazione ma non è passata e De Luca ha infine votato contro l’atto.


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