Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, interviene sulle politiche del lavoro sottolineando come “ad oggi, il 30 per cento di chi si è rivolto ai Navigator, ha trovato una occupazione”. Per De Luca si tratta di “un vero e proprio successo se consideriamo che è passato solo un anno e mezzo dall'entrata in vigore di questa riforma e soprattutto se consideriamo che i Navigator hanno iniziato ad operare nel dicembre 2019 e dopo tre mesi è iniziata la pandemia”.
(UNWEB) Perugia, – “Ad oggi il 30 per cento di chi si è rivolto ai Navigator ha trovato lavoro. Un dato che rappresenta un vero e proprio successo se consideriamo che è passato solo un anno e mezzo dall'entrata in vigore di questa riforma e soprattutto se consideriamo che i Navigator hanno iniziato ad operare nel dicembre 2019 e dopo tre mesi è iniziata la pandemia”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca sottolineando come “in Germania ci sono voluti cinque anni per portare a regime una riforma analoga, in Italia qualcuno pensa che l'istituzione del Reddito di Cittadinanza e dei Navigator dovrebbe risolvere in soli due anni i problemi legati a decenni di politiche del lavoro fallimentari e di logoramento sociale”.
De Luca si dice “d’accordo con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ha ribadito questa mattina a Radio Rai come in un momento di grande emergenza, tipo quello che stiamo vivendo, le politiche del lavoro devono essere centrali. Per questo – aggiunge - la riforma dei centri per l'impiego, parole della Ministra, porterà un rafforzamento dei Navigator che passeranno dagli 8-9 mila operatori attuali a oltre 20 mila. E con l'avvio di un'importante rete di collaborazione con le agenzie di lavoro privato, che contano 12 mila operatori, sarà possibile favorire ancora di più la formazione mirata e l'inserimento lavorativo di disoccupati, autonomi e lavoratori in transizione”.
Per De Luca, “Il 30 per cento di persone reinserite nel mondo del lavoro, in questo anno e mezzo, rappresenta un vero successo. Molto spesso le persone che hanno accesso al Reddito di Cittadinanza sono poste ai margini del mondo dell'impiego, a volte non hanno le minime competenze informatiche, non hanno un mezzo di trasporto autonomo, non sono in grado di produrre un curriculum. In alcuni casi – continua -, non tutti ovviamente, ci sono soggetti che appartengono a nuclei familiari storicamente istituzionalizzati e seguiti dai servizi sociali. Persone che, nonostante le difficoltà a trovare e mantenere un lavoro, hanno comunque diritto a non morire di fame”.
“La figura del Navigator – osserva il capogruppo pentastellato - rappresenta il primo tentativo di ammodernamento e svecchiamento della Pubblica Amministrazione. Di avvicinamento ai cittadini più bisognosi, senza barriere burocratiche. Uno snodo fondamentale tra domanda e offerta del lavoro. Smontare l'impianto della legge del Reddito di Cittadinanza, non rinnovando i contratti ai Navigator – conclude De Luca -, significa snaturare un provvedimento che può essere contestato solo da chi non lo conosce. Gente come Berlusconi, che aveva promesso un milione di posti di lavoro, o come Renzi, che ha consentito alle imprese di far lavorare le persone per tre euro l'ora”.