de luca thomasIl consigliere regionale Thomas De Luca (M5S), intervenendo in tema di emergenza coronavirus, denuncia che “i dati oramai sono chiari: l’Umbria è da zona rossa”. Per De Luca “la sanità è al collasso e i contagi in aumento: è preoccupante il silenzio della Giunta di fronte al fallimento degli ospedali da campo”. 

 

(UNWEB) Perugia  – “Umbria è da zona rossa. I dati ormai sono chiari. Basta vedere i dati di ieri, con il tasso di positività al 25 per cento, più che triplicato nelle ultime cinque settimane, è tra i più alti d'Italia”. È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca. 

“L'Umbria – spiega De Luca - raggiunge un altro triste primato nel paese, quello dei posti letto occupati per le degenze Covid: 46 per cento per gli ordinari su una soglia di allerta del 40 per cento e 45 per cento per le terapie intensive su una soglia di allerta del 30 per cento. Per quanto riguarda la trasmissione del contagio, l'Umbria è seconda solo alla provincia autonoma di Bolzano in relazione alle medie nazionali di incidenza per 100mila abitanti e dell'incremento percentuale dei casi. La conseguenza sono le ospedalizzazioni in continuo e preoccupante aumento. Le code di ambulanze davanti all'ospedale di Perugia sono solo l'ennesima conferma. Sono gli stessi operatori della sanità perugina a parlare di situazione di ‘collasso’ e di ‘sfiancamento’. L'ospedale di Perugia è saturo, ma ad oggi risultano solo 17 posti letto in terapia intensiva attivati a fronte dei 49 previsti dal piano di salvaguardia. Anche l'ospedale di Terni, nonostante nella provincia il livello del contagio sia un decimo di quello di Perugia, appare oltremodo sotto pressione e il numero di terapie intensive occupate superano quelle del nosocomio perugino. Nelle cliniche private, dove sono stati dirottati gli interventi chirurgici, vengono segnalate mancanze di anestesisti”. 

De Luca si chiede “dove sono finiti i nostri governanti? Per il commissario regionale per l'emergenza sanitaria Massimo D'Angelo è colpa delle scuole. La presidente Tesei su questo fronte ha lasciato il cerino in mano ai Sindaci. E così uno studente di un'area ad alto contagio come Amelia non può andare a scuola nel suo comune, ma può andare per esempio a Narni perché area a basso contagio. In tutto questo lascia perplessi il silenzio dell'assessore alla sanità, Luca Coletto, che lascia trapelare un'incapacità di azione a tutela della salute degli umbri. Nel frattempo il super consulente Bertolaso è stato archiviato e il Piano di Salvaguardia che aveva disposto per supportare la sanità regionale nel momento di maggior crisi si sta dimostrando impercorribile, così come avevamo ampiamente denunciato”. 

“Oggi – continua De Luca - suona quanto mai beffardo rimarcare il totale fallimento della politica degli ospedali da campo. Quello dell'Esercito per malati post-acuti a Perugia non è stato mai utilizzato per oltre un terzo della sua disponibilità. L'ospedale da Campo della Regione Umbria, già inaugurato con titoli a quattro colonne, non sappiamo che fine abbia fatto. Ma sappiamo che non si è riuscito a reclutare i medici per farlo lavorare al pieno. Dell'ospedale da campo di Terni abbiamo da tempo perso le tracce. Con quasi la metà dei soldi spesi si sarebbero potute adeguare in poco tempo le strutture dell'Ex Milizia di Terni e di Monteluce a Perugia, in una situazione meno precaria e più gestibile anche dal personale medico-sanitario. Nonostante i nostri incessanti appelli, - conclude - hanno deciso di fare diversamente”.


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