(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria prosegue la discussione di: Disposizioni collegate alla legge di stabilità 2021-2023, Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2021-2023 (legge di stabilità regionale 2021) e Bilancio di previsione della Regione Umbria 2021-2023. Dopo le relazioni di maggioranza e minoranza (https://tinyurl.com/bilancio-umbria-2021 (link is external)) si è svolto il dibattito d’Aula, concluso dall’intervento dell’assessore Paola Agabiti. Seguiranno la presentazione e il voto sugli emendamenti e il voto sull’intera manovra di bilancio.
GLI INTERVENTI
Enrico MELASECCHE (assessore regionale): “Vorrei rispondere alla consigliera Porzi sulla situazione relativa a Umbria mobilità. Le banche non hanno ancora dato una risposta, dopo mesi di interlocuzione. In corso l’asseveramento del piano di rientro dai debiti con professionisti che hanno vivisezionato le varie situazioni create negli anni. Ad oggi sembrerebbe che la situazione sia positiva, ma non ci sono risposte ufficiali. Entro pochi giorni dovrebbe pervenire il responso finale delle banche che consentirà di trasferire il contratto del ferro, il 1 aprile, e a luglio quello della gomma”.
Andrea FORA (Patto civico): “Rispetto a un anno fa, con l’inizio della pandemia, oggi la speranza è più forte grazie al vaccino. Altra speranza, rispetto alla crisi economica, sta nello scatto di reni dell’Europa che ha ritrovato sé stessa. Poi il nuovo governo guidato, da una persona di grande e riconosciuto valore. E il clima di unità, un bene per l’Italia e per la nostra regione. IL RIFERIMENTO DEVE ESSERE IL BENE COMUNE, DOBBIAMO RIPARTIRE DAGLI ULTIMI CHE PURTROPPO SONO TANTI. IL BILANCIO DEVE RICREARE IL TESSUTO SOCIALE. SERVE UNA SOCIETÀ CHE NON SIA SOLO MERCATO, MA ANCHE FAMIGLIA E VITA SOLIDALE. La Regione come casa comune, serve dare rilievo al welfare, alla famiglia, non sono elementi secondari. Lo sviluppo economico deve essere funzionale alla crescita del benessere sociale. Da dieci anni perdiamo più Pil delle altre regioni, meno 11 per cento. Il Bilancio deve tener conto di queste premesse. Ma la Regione non può uscire dalla crisi con le proprie forze: con un bilancio in gran parte assorbito per la spesa sanitaria, senza l’azione di fondi comunitari non ce la faremmo. Nel bilancio ci sono diverse scelte positive e condivisibili, come l’incremento di 150mila euro per la promozione turistica, 250mila per Film commission, interventi per lo spettacolo: uno dei settori più im crisi anche per mancanza di strumenti: è il momento di aggiornare il contesto normativo per rilanciarlo come volano di sviluppo. Bene gli aiuti agli oratori, gli interventi contro il bullismo. Meno bene finanziamento delle politiche giovanili, insoddisfacente quello per il welfare, sostegno affitti, lotta povertà che è uno dei problemi più gravi. Quello sulle manutenzioni ordinarie delle strade rappresenta un segnale non secondario, ma sono insufficienti 2 milioni di euro visto il livello delle strade umbre. Lancio una proposta: CHIEDERE AL GOVERNO DI RIVEDERE LA POSSIBILITÀ DI CONTRARRE MUTUI, AD OGGI IMPOSSIBILE, MAGARI PER UN PERIODO LIMITATO. Rivedere la riassegnazione di risorse a Province e Comuni per la cura del territorio. Con risorse del bilancio si può fare poco, la Regione e l’Italia non sprechino questa occasione storica della nuova programmazione comunitaria. Le Regioni diventino attori di coprogettazione, la riprogrammazione dei fondi deve fare uno scatto più importante di quanto fatto con questo bilancio, che si pone ancora troppo in continuità con il passato. Oggi la situazione è totalmente diversa dal passato. Non si vede qual’è il modello nuovo di crescita per un governo regionale che ha annunciato il cambiamento. L’Umbria si presenta con una situazione già complessa. Scarsa capacità di investimenti privati, sulla ricerca e sul sistema produttivo, basso livello digitalizzazione, poco impiego dei laureati, problema del calo demografico e del forte aumento della popolazione anziana. Abbiamo proposto leggi in favore della famiglia e a contrasto della denatalità, che sono da finanziare. SERVONO SCELTE CORAGGIOSE, ANCHE POCO PREMIANTI: SI DEVE SCEGLIERE DI FARE POCHE COSE FACENDO INTERVENTI REALI DI SISTEMA. POCHE MA STRATEGICHE PRIORITÀ. Anche un aggiornamento della Pubblica amministrazione, che è impreparata a gestire le ingenti risorse che arriveranno dall’Ue. Evitiamo di proseguire con la politica delle risorse a pioggia, servono interventi strutturali. Quello attuale sarebbe un buon bilancio per tempi di pace, ma noi siamo in guerra. Necessario fare scelte coraggiose, mettere in sicurezza prioritariamente la salute dei cittadini. Rispetto alle scelte economiche ancora non ci siamo, servono scelte strutturali e coraggiose, cambiare le dinamiche passate, non privilegiare il particolare, pezzi di comunità, ma costruire una vera innovazione, realizzando un cambio di passo importante. Questo bilancio richiede innovazione nel metodo”.
Tommaso BORI (Pd): “BILANCIO SENZA PROGETTO E PROSPETTIVA PER L’UMBRIA. Bilancio privo di coraggio che continua a fare ordinaria amministrazione quando invece servirebbe capacità di governo e di visione. E soprattutto serve il piano vaccini, il primo fattore di bilancio. Dobbiamo affrontare una sfida paragonabile a quella del dopo guerra, quando la classe dirigente di allora è riuscita a trasformare un’area depressa in una locomotiva perché aveva progetto e visione per Umbria che oggi purtroppo non vedo. Ora bisogna ripensare e rilanciare la nostra regione. L’opportunità c’è con le risorse europee e governative. Ora spetta a noi. Oggi assistiamo ad una fase di transizione molto delicata in cui l’Umbria si allontana dalla parte trainante del paese, scivolando in una dinamica rischiosa. Arriveranno risorse notevoli, come in passato, e noi le possiamo o consumare, sprecando un’opportunità, oppure metterle a frutto con un modello di sviluppo e una prospettiva futura, investendo per le prossime generazioni, pensando a una Umbria nuova, diversa. Il Recovery plan, i fondi governativi per la sanità, devono servire per riagganciare l’Umbria alla parte che cresce del paese. Noi faremo proposte con emendamenti. Proporremo miglioramenti e sfidiamo la maggioranza a guardare a quello che si propone. Per tornare a crescere la maggiore azione di rilancio per economia e sanità è il PIANO DEI VACCINI. Dopodomani nel Lazio si comincia a vaccinare la fase 2, in Toscana hanno già vaccinato tutti gli operatori della giustizia. In Umbria domenica si sono fatti zero dosi, unica regione in Italia che non fa vaccinazioni nei festivi. Siamo ultima regione per vaccini rispetto alla popolazione, con il paradosso che accumuliamo dosi, oggi siamo a 34mila dosi accumulate in congelatori che porta la nostra capacità vaccinale al 58 per cento. Servono assunzioni, di aumentare orari, di aumentare punti vaccinali, di somministrare le dosi in giacenza, serve somministrare dosi nei festivi.. Tutto questo ad oggi non si vede. Abbiamo davanti una sfida enorme che ha l’unico pari nel dopoguerra, serve affrontare in maniera forte questa fase legata al piano vaccinale . Tutti i nostri sforzi non possono essere vanificati dal fatto che non si riesce a fare quello che si fa nel resto d’Italia e d’Europa. Basta con l’atteggiamento arrogante”.
Paola FIORONI (Lega): “BILANCIO CON VISIONE E LUNGIMIRANZA, FATTO CON CORAGGIO E CAPACITÀ. Bilancio dal volto umano. La predisposizione di questo bilancio è arrivata in un momento complesso, segnato dalla pandemia. Ciò nonostante è un BILANCIO A TUTELA DELLA SALUTE MA FATTO ANCHE PER IL RILANCIO. L’analisi delle linee bilancio è partita dal rispetto e dall’attuazione delle scelte del mandato di legislatura, dall’invarianza della pressione fiscale per i cittadini, dalla capacità di utilizzo dei fondi europei, dal contenimento delle spese di funzionamento della regione. Cose chieste da cittadini umbri, a cui si aggiunge la necessità di politiche di rilancio dell’economia regionale. La Giunta con questo bilancio è riuscita a coniugare i vincoli finanziari con politiche tese allo sviluppo economico e a garantire i servizi sul territorio. Le risorse disponibili sono molto inferiori a quelle precedenti. Vi sono componenti straordinarie, SOPRAVVENIENZE PASSIVE di cui tenere conto per esprimere una valutazione sul bilancio. Ci sono minori entrate tributarie con un impatto significativo. I ristori dati dal governo sono insufficienti e per l’Umbria sono di oltre 18 milioni di euro, con importo annuo da restituire di un milione di euro per 20 anni. Il fondo per lo sviluppo agricolo, ora prevede una compartecipazione, che prima non c’era: quest’anno 10 milioni e 5 per il 2022. Per il Tpl c’è un ulteriore costo di 4 milioni per il 2021 e quasi 10 nel triennio. E questo per aver ereditato un sistema di trasporto che funziona male e costa troppo. Un Tpl allo sbando, dei 113 milioni nel 2021 ne arrivano solo 98 dal fondo trasporto nazionale, con un disavanzo notevole, che oggi deve essere coperto da fondi regionali contrariamente al passato. Con l’agenzia regionale ci sarà un risparmio di 10 milioni. Oggi abbiamo cambiali da onorare firmate dalle amministrazioni precedenti. Mantenere la leva fiscale invariata è stato possibile con il contenimento delle spese di funzionamento della macchina, con il risparmio di 6 milioni senza ridurre i servizi ai cittadini ma riducendo gli sprechi. Le linee di bilancio sono: tutela della salute, promozione delle politiche di investimento, tutela dei settori più colpiti dalla crisi, politiche di sviluppo e salvaguardia, buon utilizzo fondi europei. C’è stato un cambio di passo nell’utilizzo dei fondi europei, cosa che ha consentito di mantenere i servizi sociali e welfare, sostegno a famiglie e scuola. Questo bilancio fa perno sulle politiche per la sanità, con l’assunzione di 1500 addetti nel 2021. C’è grande attenzione al mondo agricolo e al turismo, alla cultura, al sistema museale, allo spettacolo. Sono state fatte scelte importanti nonostante una partenza complicata. Con questo bilancio la MAGGIORANZA ESCE RAFFORZATA, con cittadini e imprese sempre più al centro delle politiche regionali. Se è un bilancio in continuità con il passato allora mi aspetto che la minoranza voti compatta questo atto, altrimenti qualcosa di buono e orientato al futuro è stato fatto”.
Michele BETTARELLI (Pd): “Secondo l’intervento che mi ha preceduto chi governa oggi si trova a dover gestire, su alcuni settori, il malgoverno di chi ha governato la Regione fino ad ottobre 2019, ma questo non è corretto. Rispetto alla sanità, dati pubblicati ieri dicono che l’Umbria, nel 2018 era la seconda Regione benchmark per standard sanitari. Questo permette di avere titolo per incentivi da parte del ministero della Salute per il 2021. In tema di scuola, invito la consigliera Fioroni a vedere cosa hanno fatto altre Regioni dove in nessuna è riscontrabile un periodo di chiusura lungo come quello umbro. Da ieri sulla fascia 0-3 anni devono decidere i Sindaci, continuando così con lo scaricabarile. Rispetto a Covid e vaccinazioni, dove tutto ruota, sono settimane che ci viene detto, a noi consiglieri di minoranza, di dare dati non centrati, ma leggendo dati aggiornatissimi pubblicati oggi da Il Sole 24 Ore, rispetto alle dosi consegnate e quelle inoculate, l’Umbria, con il 58,1 per cento è al terz’ultimo posto sopra a Sardegna e Calabria, altre Regioni hanno superato l’80 per cento. Oltre 44mila dosi sono giacenti. Oggi il vero settore su cui incidere è quello delle vaccinazioni dove va investito il massimo dello sforzo, anche se purtroppo il personale che sarebbe servito opera in altre regioni. ABBIAMO ATTESO TROPPO TEMPO PER LE ASSUNZIONI ED OGGI È QUESTA LA SITUAZIONE. BISOGNA INVESTIRE IN PERSONALE ED IN PUNTI VACCINALI. Solo le vaccinazioni possono risollevare il sistema Umbria a partire dall’economia”.
Simona MELONI (PD) - “Il Bilancio rispetta la visione dell’amministrazione per il futuro: sarebbe servito più coraggio. Noi abbiamo fatto alcuni emendamenti per il territorio e le fasce più deboli. La capacità di visione si misura anche sulla capacità di rimodulare le risorse in base alle risposte da dare ai cittadini. Dobbiamo fare i conti con chi sta subendo le maggiori difficoltà a causa della pandemia. Avremmo voluto un maggiore coinvolgimento di tutti, anche delle parti sociali, che si sono sentite escluse. Servirebbero nuovi investimenti, un nuovo approccio ai processi digitalizzazione per favorire il posizionamento di tante imprese e per la creazione di nuovi posti di lavoro. I dati oggi sono pesanti, le mille assunzioni in sanità, il rilancio del turismo sono discorsi che appartengono al mondo ideale, non sono di quello reale. La realtà dice che nel 2020 Il Pil umbro è calato del 10 per cento, i consumi meno 11 per cento, investimenti meno 7,4, nel turismo presenze crollate del 47 per cento, export meno 14 per cento, occupazione da gennaio a settembre meno 2 per cento, non è poco, sono 6mila unità. E per il 2021 ci sono molte incertezze. Cosa farà l’Umbria quando finirà il blocco dei licenziamenti? L’assessore allo sviluppo economico annuncia 25 milioni di euro, ma vediamo che ce ne sono, ad oggi, 10 di milioni e alcuni bandi non ancora sono usciti. Sburocratizzazione: ricordo solo che A GIUGNO È STATA APPROVATA LA MOZIONE PER SBUROCRATIZZARE E PER LA DIGITALIZZAZIONE PER LA RIPARTENZA, CON SINERGIA TRA GIUNTA E ASSEMBLEA PER UN REPENTINO CAMBIO DI PASSO, MA TALE ATTO È STATO DISATTESO. La pandemia ha causato cambiamenti radicali, dovremmo rendere fruibile i servizi per i cittadini, per le imprese e per gli enti locali, misure fatte a spot, senza una visione. Emergenza sanitaria e socio-economica richiedono risposte innovative. Lo chiedono cittadini, imprenditori e commercianti. I cittadini chiedono efficienza, efficacia e velocità, occorre rendere coerenti le parole che diciamo in Aula. A giugno è stato preso un impegno non rispettato. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE EUROPEE SARÀ FONDAMENTALE. OCCORRERÀ TENERE CONTO DI ASSET STRATEGICI E OBIETTIVI BEN DEFINITI. IL BILANCIO ORA DEVE ESSERE VISIONE, NON SOLO NUMERI, DOVRÀ INCIDERE SUL TERRITORIO E SUI PROBLEMI DELLE PERSONE”.
Francesca PEPPUCCI (Lega): “Nel redigere il bilancio ci siamo dovuti adattare al contesto della gravissima pandemia in corso. UN BILANCIO DI EMERGENZA MA CREDIBILE, con risposte forti. Questo documento deve sostenere la crescita, le ripartenze economico sociali, gli investimenti, la rivalutazione del territorio. NON BASTERANNO BONUS E RISTORI SE NON C’È IL LAVORO, SERVONO POLITICHE DI INVESTIMENTO E DI RILANCIO DEL TERRITORIO. Gli sforzi della Giunta sono evidenti. Partivamo da una situazione difficile, con criticità strutturali, perdita del Pil nel corso degli anni, 11mila partite Iva sono sparite, popolazione ridotta di 14mila unità, decrescita demografica notevole, bassa produttività, basso livello di digitalizzazione delle imprese. Criticità strutturate nel corso degli anni precedenti, quindi forse il coraggio e la mancanza di prospettive sono mancate a qualcun altro. Nonostante le difficoltà di oggi, continua l’azione della presidente Tesei nel rivedere le spese regionali di funzionamento, una razionalizzazione che sarebbe dovuta in periodo di non crisi e oggi lo è ancora di più. Sono state liberate risorse da investire, non è stata aumentata la pressione fiscale. L’Umbria ha saputo essere pronta a fronteggiare la crisi pandemica. La Sanità non era in grado di fronteggiare questa situazione, con 59 terapie intensive. Sono stati fatti sforzi enormi per combattere il virus. Perseguita la tutela della salute e la salvaguardia dell’economia. Sono stati aumentati i posti di terapia intensiva, la sicurezza negli ospedali, nelle Rsa, con la dovuta attenzione al mondo della scuola, con i tamponi gratuiti nelle farmacie. Siamo stati la prima regione d’Italia con i mezzi di trasporto al 50 per cento, è stato ripensato il modello di contact tracing, il famoso ‘modello Todi’ è stato voluto dalla Regione Umbria e ampliato su tutto il territorio. Siamo la Regione che ha ricevuto meno vaccini, abbiamo ampliato gli orari e i giorni di vaccinazione. È stato incrementato il finanziamento sanitario con risorse proprie. Troppi umbri decidono ancora di curarsi fuori regione ma è il risultato di anni, non dell’assessore Coletto. Turismo: crollo delle presenze come in tutta Italia, e si parla di ipotesi di ritorno alla normalità nel 2023. Il sisma 2016 ha fatto emergere molte criticità, dal passato dobbiamo imparare a non commettere gli stessi errori. Nel bilancio c’è un incremento di risorse per turismo, sport e politiche culturali. Attenzione per i giovani: il 93 per cento dice di sentirsi solo, il 68 per cento ha assistito a episodi di bullismo o cyberbullismo, a perdita di socialità, cose che stanno portando a effetti drammatici. Bene quindi finanziare interventi contro questi fenomeni e anche l’attività degli oratori. Il trasporto pubblico locale è stato lasciato pieno di debiti, 15 milioni per il 2021, 11 per il 2022 e per il 2023: è stata quindi portata avanti una politica diretta a ridurre i costi e potenziare le infrastrutture. Ricostruzione: risolto il problema delle macerie, delle risorse ferme dal ‘97, consistenti in 10 milioni inutilizzati da reinvestire sul territorio . Potenziato l’ufficio ricostruzione, finanziato con risorse regionali. Ambiente: bonifica di siti inquinati, manutenzione dei corsi d’acqua, interventi su edifici pubblici, questo è un documento che risponde alle esigenze della popolazione. Ci attendono ulteriori grandi sforzi. Abbiamo messo tutto l’impegno e le possibilità che avevamo a disposizione”.
Vincenzo BIANCONI (Misto): “IN QUESTO BILANCIO NON RIESCO A TROVARE UNA STRATEGIA, una visione per la gestione dell’emergenza con una proiezione verso il futuro. Non vedo un percorso che ci possa portare fuori dalle difficoltà del passato e del presente. Ci sono azioni che posso condividere ma manca lo schema principale di riferimento. Servono confronto e partecipazione, bisogna prevedere azioni e misurazione degli obiettivi raggiunti. Ci sono risorse straordinarie, avete l’opportunità unica di dare risposte agli umbri ma serve un cambio di passo e di metodo. Un cambio di metodo rispetto al passato non si riesce a vedere, soprattutto nel coinvolgimento di territori e città dell’Umbria. Da quanto ho appreso i posti di terapia intensiva disponibili in Umbria erano perfettamente in linea con quanto previsto per un periodo di non emergenza”.
Thomas DE LUCA (M5S): “Gli Umbria vi hanno votato perché chiedevano una rottura con il passato. Il Bilancio dovrebbe essere la dimostrazione di un netto cambiamento, che invece non c’è. Chi si trova ogni giorno a lavorare nei reparti Covid mi segnala che le vaccinazioni arriveranno a giugno. Mi sembra impossibile. Dobbiamo POTENZIARE LE VACCINAZIONI O NON RIPARTIREMO MAI. Emerge una chiara mancanza di coraggio nelle scelte. Abbiamo presentato a novembre una interrogazione sul ‘Modello Todi’, che consiste nell’affidare ai piccoli Comuni le operazioni di tracciamento.
Stefano PASTORELLI (LEGA): “Il Bilancio si inserisce in una fase storica del tutto particolare. Guardiamo con fiducia al futuro. Con questa manovra diamo risposte concrete agli Umbria per ripartire e superare la crisi. Nella manovra ci sono 19 milioni di euro destinati proprio a rimettere in moto l’economia regionale, rispettando i vincoli di finanza pubblica. La pandemia ha anche ridotto le entrate regionali. La Giunta ha già recuperato 55 milioni di euro, utilizzati per fronteggiare l’emergenza, risolvendo le problematiche del passato, senza aumentare la pressione fiscale. LA MANOVRA È STATA ARTICOLATA NEL MODO MIGLIORE PER AGEVOLARE LA RIPARTENZA, tutelando gli equilibri di bilancio. Ci sono incrementi importanti per settori chiave come i trasporti, le strade, il turismo, le attività sportive, le politiche culturali, i musei, il risarcimento dei danni da fauna selvatica, gli oratori, la prevenzione del bullismo, la non autosufficienza, il sisma del 2009, le spese di funzionamento dell’Ufficio speciale della ricostruzione, le Unioni dei Comuni. La Lega voterà a favore di una manovra che punta a non lasciare nessuno indietro”.
Fabio PAPARELLI (Pd): “Non ricordo che prima d’ora per ben due anni si facesse ricorso all’esercizio provvisorio del bilancio. Approvandolo oggi sarà operativo ad aprile, perdendo così un periodo importante in piena pandemia. SI TRATTA DI UN DOCUMENTO VUOTO DI CONTENUTI E PROSPETTIVE E SENZA ANIMA. Per affrontare questa emergenza sanitaria ed economica serviva un cambio di passo. Non vedo una strategia per il futuro coerente con l’atto più importante a disposizione: il Next Generation Eu. Vedo improvvisazione sia a livello sanitario che economico. Si è persa traccia di importanti programmi che andavano spinti grazie all’impostazione che delineata dal Governo, non ho sentito parlare di Agenda urbana. Ci è stato raccontato di una manovra di circa 19 milioni di euro oltre investimenti. Il cofinanziamento europeo è un fatto dovuto e non un merito della Giunta. Il non aver aumentato le tasse, cosa che abbiamo fatto per venti anni, è una ovvia banalità in questa situazione. Non trovo invece traccia di esenzione del bollo per le auto elettriche che invece il Governo incentiva. Nella manovra non c’è visione e prospettiva per l’Umbria di domani. Bene i 150 milioni in più per il turismo, ma che fine ha fatto il piano strategico per il turismo? Servono risorse per consentire alle imprese turistiche di sopravvivere, vanno aiutati con ristori adeguati. Prima di finanziare la Film Commission bisogna intervenire sulla sua strutturazione. Avevamo dato un indirizzo chiaro alla Giunta, ma non si sa che fine abbia fatto il progetto. Rispetto alla promozione sportiva è giusto finanziarla, ma siamo l’unica Regione che chiude, con propria ordinanza, anche gli sport individuali, anche in Comuni covid free. Incomprensibile è anche impedire la somministrazione di alimenti e bevande a circoli ed associazioni che rappresentano un tessuto importante. Se non gli si riconosce un minimo di contributo si rischia di perderli tutti. Questo è un bilancio di ordinaria amministrazione in un momento invece straordinario. Rispetto alla sanità è necessario investire risorse su un serio piano logistico vaccinale che purtroppo non esiste. È mancata completamente la programmazione tra la prima e la seconda ondata pandemica. Domando se ed eventualmente come sono stati utilizzati i 18 milioni messi a disposizione dal Governo. Oggi siamo tra gli ultimi in tema di vaccinazioni e finché non riusciremo a migliorare questo dato l’economia non ripartirà. Ci sono categorie da vaccinare dimenticate. Spero che le ‘tonalità’ di colore siano finite e che abbia termine anche lo scarico di responsabilità su scuola e sindaci per chiusure ed aperture. Negli ospedali non si opera più. Se si fosse programmato meglio utilizzando strutture esistenti, invece che ospedale da campo, il gap si sarebbe verificato in misura minore. Dati di ieri trovano ancora l’Umbria come seconda regione benchmark, ma domani quel tipo di sanità non la troveremo più. Rispetto all’economia, i ristori devono essere complementari ed aggiuntivi a quelli dello Stato. Vanno resi strutturali per chi non è coperto da contributi statali. Gran parte delle Pmi uscite bene dalla crisi hanno bisogno di piani di innovazione perché altrimenti non potranno essere al passo con il digitale e con la transizione ecologica. In tema di lavoro, da uno studio emerge che in Umbria saranno 19mila i lavoratori in bilico e nonostante le richieste dei sindacati in questo bilancio non sono previste risorse”.
Eleonora PACE (FDI): “Avremmo voluto parlare di politiche di scenario, modelli di sviluppo, ma l’emergenza ha aggiunto incognite difficili da prefigurare. Ora ci SI IMPONE SERIETÀ NELL’ANALISI E SOBRIETÀ NEI COMMENTI. Ricordo quale era il punto di partenza dell’Umbria: sarebbero servite già da tempo azioni di discontinuità. Abbiamo ereditato criticità divenute strutturali. Dal 2007 al 2017 il Pil è calato del 15 per cento, più del triplo di quello nazionale, una perdita di 23,7 miliardi di euro, una Regione che invecchia e con bassa natalità, una emigrazione di giovani sempre maggiore. Ricordo solo che il manifatturiero ha avuto un calo dello 0,3 per cento mentre il Paese saliva del 7. Oltre 110mila persone già vivevano con un reddito medio di 800 euro al mese, 37mila in condizioni di grave deprivazione materiale. Parametri socio economici inferiori a regioni del nord e del centro. Questo accadeva già nel 2018. Se questo era il risultato della visione che avevate, meglio non averla. Noi una visione ce l’abbiamo. Faccio appello a trasparenza e verità, sono anche andata dal prefetto di Terni per fare una operazione trasparenza, perché stanca di leggere affermazioni non vere come presidi ospedalieri che venivano chiusi, aziende ospedaliere paralizzate. Fate piuttosto un giro negli ospedali. A Narni e Amelia le sale operatorie lavorano 5 giorni a settimana, da ieri anche il punto di primo soccorso, come ad Amelia. Prima di parlare guardate come stanno realmente le cose. VACCINI: QUALCUNO ABBAIA ALLA LUNA, NOI NON STAREMMO SOMMINISTRANDO LE DOSI DI VACCINO, SONO ESTERREFATTA. GLI UFFICI TECNICI DICONO CHE AL 27 FEBBRAIO LE DOSI CONSEGNATE SONO 59.670, USATE 43MILA, SECONDE DOSI 15.219, SALDO DI 1170, LE MODERNA 4300, USATE 2000, ASTRA ZENECA 15MILA 500, DA SABATO GIÀ 2200 INIETTATE, ENTRO SABATO PROSSIMO SAREMO A 12MILA DOSI, QUINDI BASTA CON IL CREARE TERRORE PER I CITTADINI. Ci sono problemi perché le dosi mancano. Le forze politiche rappresentate in Parlamento devono chiedere al ministro Speranza di rispettare la promessa e inviare velocemente altre 50mila dosi aggiuntive che ancora non si vedono. La manovra di bilancio regionale, all’interno di questo contesto difficile, è frutto di un lavoro duro per concretizzare un bilancio che rispetti i vincoli ma garantisca sviluppo e servizi. Con la pandemia ci sono state minori entrate, con riflessi pesanti sul bilancio, ma saranno strategici i fondi dell’Ue. Stiamo fronteggiando l’emergenza con politiche di sostegno e ponendo le basi per la ripartenza, con investimenti e tutela delle attività. Invariata la pressione fiscale, consolidato il livello dei servizi e cofinanziata la programmazione comunitaria 2021-27. Grazie ad una ampia revisione della spesa corrente, destinate risorse aggiuntive per i settori più colpiti dalla crisi. Trasporti: incremento risorse Tpl, interventi di manutenzione straordinaria. Poi 150mila euro per la promozione turistica, incremento dei fondi per la Film commission, promozione delle attività turistiche, sostegno al settore dello spettacolo. Fondi per biblioteche, Teatro lirico Spoleto, Perugia musica classica, welfare e sociale. Se in passato al Pd piaceva temporeggiare, noi abbiamo altre ambizioni. Ci attende un grande impegno, il bilancio è solo un piccolo passo, che sosteniamo con fiducia. Tutti dovremmo essere all’altezza del mandato ricevuto, evitando polemiche becere e fuori luogo. Non c’è momento migliore di adesso per fare qualcosa e cominciare a risolvere i problemi, col pessimismo nessuno ha mai vinto una battaglia”.
Paola AGABITI (assessore): “la situazione economica del Paese rende necessario valutare gli effetti della contrazione del gettito fiscale, alle nuove esigenze sociali, alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie. Per rispondere alle nuove criticità abbiamo lavorato per ridurre le spese senza intaccare i servizi e senza aumentare la pressione fiscale. Poche sono le risorse flessibili e utilizzabili per necessità improvvise. A DIFFERENZA DEL PASSATO ABBIAMO PUNTATO A MANTENERE CONTI IN ORDINE, SENZA AUMENTARE LE IMPOSTE E SOSTENENDO I SETTORI PIÙ COLPITI DALLA CRISI. Abbiamo realizzato una significativa riduzione dei costi di funzionamento per 4,8 milioni. Abbiamo così recuperato capacità di spesa per azioni strategiche. Abbiamo avviato un percorso per una ulteriore revisione contabile. Siamo chiamati a non gravare su un'economia reale che invece va sostenuta nel superamento della crisi. L’invarianza fiscale richiede una maggiore responsabilizzazione di tutte le componenti regionali, che devono puntare alla razionalizzazione e alla semplificazione. In passato sono stati usati 45 milioni di euro per ripianare i debiti del comparto trasporti invece di usarli per il rilancio delle aziende umbre. Si è puntato ad un decrescita felice invece che ad investimenti produttivi. Nel Bilancio troverete l’elenco degli investimenti, tutti interventi di assoluta rilevanza e che riguarderanno tutto il territorio regionale. Ci saranno decine di milioni di investimenti per aiutare cittadini, famiglie e imprese. Ci sarà un approccio completamente nuovo alle risorse europee. Abbiamo già rimodulato 108 milioni. I fondi europei devono essere usati con lungimiranza, a differenza di quante avvenuto nel passato. Abbiamo: raggiunto il target comunitario per il 2020 e anche per il 2021; individuato il Fondo sociale europeo come strumento di finanziamento per potenziare la dotazione finanziaria per il diritto allo studio; introdotto due nuovi servizi per operare un forte cambio di passo rispetto al passato; recuperato circa 55 milioni di euro, riducendo la spesa improduttiva a favore delle politiche di sviluppo in grado di generare risultati sia sul breve che sul lungo periodo. Con il bilancio 2021/23 ci stiamo proiettando nella nuova programmazione, individuando e accantonando le risorse per consentire il cofinanziamento. L’accordo con il Governo ha portato all’Umbria altri 98 milioni per il fondo sviluppo e coesione. Nel corso del 2021 avremo a disposizione 32 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, 70 milioni dal Fesr e 53,9 milioni dal Fse”.