(UNWEB) TERNI “Il governo ha tenuto fede agli impegni ed ha riconosciuto le giuste richieste provenienti dalle Province, per tramite dell’Upi nazionale, in merito all’esigenza di migliorare il sistema scuola, specialmente per gli istituti che ospitano le superiori”. Lo afferma stamattina il presidente della Provincia di Terni e presidente Upi Umbria, Giampiero Lattanzi, a proposito della comunicazione giunta ieri pomeriggio dall’Upi nazionale sui fondi stanziati dal Miur per le scuole.
“Nel pacchetto complessivo di 1 miliardo e 125 milioni di euro per le Province, a Terni sono stati destinati oltre 4 milioni e 660mila euro”, specifica il presidente che poi sottolinea: “Questa disponibilità, sommata agli oltre 15 milioni e 238mila euro per Perugia, porta a quasi 20 milioni di euro il totale dei fondi disponibili per l’Umbria. Bisogna poi sottolineare che, per Terni – aggiunge ancora il presidente – erano già stati stanziati, con precedete decreto, valevole ovviamente anche per le altre Province italiane, altri 3 milioni e 500mila euro”.
Le risorse saranno utilizzate per proseguire il programma di miglioramento dei livelli di sicurezza, soprattutto sismica, degli istituti superiori del territorio provinciale, secondo il piano di interventi già stilato dall’amministrazione. “I fondi del Miur – fa osservare Lattanzi – sono il punto di arrivo di un grande lavoro svolto dall’Upi nazionale, prima con l’ex presidente Variati, che ha proseguito il suo impegno come sottosegretario, e poi con l’attuale presidente De Pascale. A loro va il nostro sentito ringraziamento per aver perorato una causa giusta e rispettosa dei diritti degli studenti del personale scolastico e delle famiglie”.
La ripartizione dei fondi segue specifici criteri individuati dal ministero ed incentrati sul numero degli studenti e su quello degli edifici scolastici, assegnando un plafond di risorse non solo ad interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico ma anche a quelli di messa in sicurezza, nuova costruzione e cablaggio interno delle scuole.