(UNWEB) La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha illustrato ai consiglieri regionali di Prima e Seconda commissione, riunite in sede congiunta, presiedute da Daniele Nicchi e Valerio Mancini, le proposte umbre per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Vi saranno ulteriori momenti di discussione per i consiglieri con gli assessori competenti per materia nella sede delle varie Commissioni permanenti, per approfondire i singoli temi.
La presidente ha spiegato che i 3 miliardi 120 milioni e 435mila euro del Recovery fund per l’Umbria riguarda 45 progetti che seguono le linee di indirizzo del Piano nazionale su verde, innovazione, salute, infrastrutture, ricerca e sociale. Alcuni progetti sono specifici, altri saranno suddivisi fra diversi territori. Su alcune missioni saranno fatti bandi nazionali, su altre ci sarà spazio per il protagonismo di Regione e Enti locali. Il Piano è al vaglio del Parlamento e questa, ha spiegato la presidente Tesei, è solo la prima fase. Successivamente ci sarà il tempo per declinare i progetti anche meglio e in maniera più esaustiva, soprattutto dopo aver ottenuto l’impegno dei vari Ministri a ulteriori tavoli di approfondimento sulle varie materie. Da segnalare che, oltre alle risorse indicate nel Pnrr, per realizzare i progetti vi saranno anche quelle della nuova programmazione 2021-27 dei Fondi europei.
“Alcune linee progettuali – ha spiegato Tesei - riguardano l’intero territorio regionale: il processo di digitalizzazione della Pa, ‘Smart mobility regionale’ e mappatura 3 D dell’Umbria, di ogni singolo comune o territorio, che sarà molto utile per fare le nostre valutazioni. Poi ci sono i 3 fondi per le imprese, legati a digitalizzazione, transizione ecologica e aumenti di capitale per complessivi 180 milioni; 58 milioni per gli ‘attrattori turistico culturali’ dell’intera regione; oasi, parchi e vie del verde, per valorizzare l’evoluzione ‘green’ dell’Umbria con 165 milioni; per la riqualificazione urbana e abitativa abbiamo previsto 50 milioni; per l’edilizia scolastica 400 milioni, con attenzione ai nido e alle scuole, una linea di intervento che inciderà su vari settori, con ricadute per le famiglie, agevolazioni per l’occupazione giovanile; per la filiera a scarto zero dell’agricoltura 30 milioni; per il rischio idrogeologico 153 milioni, per quello sismico 27 milioni, per il diritto allo studio 38 milioni; per aree interne e borghi 53 milioni. Sono alcune delle risorse strategiche per portare l’Umbria fuori dall’isolamento, con l’alta velocità Roma-Ancona, il completamento della Grosseto-Fano e con il progetto tutto umbro di pertinenza, ma di importanza strategica nazionale del rifacimento dell’intera Ferrovia centrale umbra”.
“É un nuovo posizionamento dell’Umbria nel mondo post covid – ha detto la presidente Tesei -, una regione verde, poco popolata, con alta qualità della vita, e con questi progetti miriamo a un’Umbria attrattiva non solo dal punto di vista del turismo, ma una regione dove poter lavorare e vivere, permettendo di investire e fare ricerca guardando ad un'alta qualità della vita. Non sottovalutiamo che nel 2025 ci sarà il Giubileo e non riguarderà certo solo Roma, ma anche una regione attigua come la nostra, con le sue capacità attrattive importanti, culturali e spirituali, con i cammini, l’arte, i borghi e gli enoturismi e la gastronomia. Dobbiamo essere pronti a offrire il meglio che abbiamo. Deve essere una regione attrattiva anche per i giovani, dobbiamo creare le condizioni perché rimangano, trovino una occupazione, mettano su famiglia, dobbiamo invertire la rotta della denatalità”.
Sulla tempistica, la Presidente ha detto che “le 45 linee progettuali diverranno progetti in 9 mesi e impegni vincolanti fra i 12 e i 18 mesi, cantierabili entro il 2026. Dovremo saper cogliere con immediatezza i bandi nazionali che saranno emessi, su cui inserire quelli territoriali, come ci hanno confermato ieri i vari Ministri durante l’interlocuzione con le Regioni. Dopo l’approvazione del Pnrr in Parlamento, l’Europa riceverà i documenti e dopo due mesi potrebbero già essere messi in campo dei bandi di carattere nazionale, dovremo essere pronti. Stiamo lavorando per predisporre un team che si occupi di progettazione su tutte le varie linee. Negli incontri con le categorie è emersa grande disponibilità a mettersi a disposizione, pronti a partecipare ai bandi nazionali del Pnrr. La vera partita inizia adesso e non la possiamo perdere. Se riusciamo a realizzare ciò che serve alla nostra regione sarà il successo di tutta la comunità, per una prospettiva di inversione di rotta da tutti auspicata”.
I consiglieri regionali di maggioranza intervenuti (Peppucci, Carissimi, Pastorelli e Mancini-Lega) hanno condiviso gli auspici della presidente Tesei esprimendo un giudizio positivo sul documento e facendo qualche osservazione aggiuntiva. I consiglieri di opposizione hanno rilevato varie criticità: per De Luca (M5s) “la produzione di Css va contro linee guida dei progetti che verranno finanziati dall’Ue, che parlano di riciclo e recupero della materia, i bandi dovranno essere rivisti perché i combustibili per il recupero energetico non sono compatibili con le linee guida”. Per Donatella Porzi (Pd) il documento presentato “parla poco della realtà manifatturiera della regione e poco spazio hanno anche altri settori fondamentali come l’agroalimentare e la moda, come pure il terzo settore, i servizi alle imprese e la cooperazione, inoltre non indica la soluzione per problematiche infrastrutturali interne, ma fondamentali per la circolazione anche di chi viene da fuori, come la questione ‘nodo di Perugia’”. Fra le mancanze, Simona Meloni (Pd) ci mette “l’ex centrale di Pietrafitta, dove c’è uno studio fatto con l’Università e il Comune di Perugia e le infrastrutture per la zona del Trasimeno: sono stati esclusi progetti che hanno valore interregionale – ha detto – mentre ci sono piccoli progetti espressioni di territori”. Il consigliere Michele Bettarelli (Pd) ha sottolineato che un progetto da oltre 3 miliardi di investimenti e che consta di ben 140 pagine non può essere presentato 48 ore prima ai consiglieri regionali: “mi sento preso in giro – ha detto - e non sono messo in condizione di svolgere adeguatamente il mio ruolo. Inoltre la Presidente parla di un progetto partecipato ma vorrei sapere con chi, certamente non con chi vive in Altotevere, dove c’è uno dei poli della grafica più importanti non solo a livello nazionale e nel documento si legge che il distretto ideale per la grafica, destinatario di misure per 10 milioni di euro, è quello di Bastia Umbra”. E non è questa l’unica carenza rilevata da Bettarelli per il territorio altotiberino: fra le altre il consigliere fa rilevare che “sul tema del ciclo dei rifiuti sono citate tutte le discariche regionali tranne quella di Belladanza”. Infine il consigliere Andrea Fora (Patto civico) giudica il lavoro “apprezzabile”, con l’unica critica da rivolgere alla “avventatezza nella comunicazione di un piano che purtroppo non sappiamo al momento se effettivamente avrà la disponibilità di tutte le risorse”. Fora si augura inoltre che la parte legata a welfare, inclusione e formazione, di cui ravvisa poco nel documento, sia realizzata con i fondi strutturali”.