In Terza commissione il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Marco Squarta ha illustrato la proposta di legge sui “Disturbi del neurosviluppo e servizi per i disturbi neuropsichiatrici infantili e per quelli di transizione” di cui è firmatario insieme alla collega di partito Eleonora Pace, presidente della Commissione stessa.
(UNWEB) Perugia, – Avviata l’istruttoria in Terza commissione della proposta di legge sui “Disturbi del neurosviluppo e servizi per i disturbi neuropsichiatrici infantili e per quelli di transizione”, di iniziativa dei consiglieri di Fratelli d’Italia Marco Squarta e Eleonora Pace. La proposta si affianca a quella già depositata dai consiglieri del Partito democratico sul medesimo argomento e su cui sono già state fatte diverse audizioni.
Nell’illustrare l’atto ai commissari, Squarta ha detto che: “stiamo aspettando per la definizione della norma finanziaria di poter contare anche sulle risorse stanziate dal Governo precedente, circa 50 milioni in favore di autismo e disturbi del neurosviluppo, quindi la legge potrebbe essere finanziata anche con importanti risorse nazionali, oltre che con il milione di euro l’anno da noi previsto”. Squarta ha inoltre sottolineato che “potremmo essere la prima Regione italiana a dotarsi di una legge per questo ambito”.
Nel dettaglio, la proposta di legge, anzitutto, riconosce i disturbi del neurosviluppo e li cita: disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettive, disturbo da deficit di attenzione o iperattività (Adhd) sia per giovani che per gli adulti, disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), disturbi del movimento, disturbi della comunicazione.
La Regione, in considerazione della specificità dei bisogni della persona in situazione di disagio e fragilità, promuove il miglioramento delle condizioni di vita delle persone affette da tali disturbi, tutela la dignità della persona e il diritto alla salute, garantisce la fruizione delle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali nonché l’inserimento nella vita sociale, scolastica e lavorativa. Per il raggiungimento di tali finalità, Regione e enti del Servizio sanitario collaborano con Enti locali, soggetti del Terzo settore e associazioni che rappresentano le famiglie degli assistiti. Viene quindi riconosciuto il “ruolo determinante della famiglia e del caregiver nell’attuazione del progetto di vita della persona con disturbi del neurosviluppo”.
Viene istituita una CONSULTA regionale per i disturbi del neurosviluppo che svolge attività propositiva, consultiva e di osservazione del fenomeno; è costituita da: assessore alla sanità o suo delegato in qualità di presidente, direttore Ufficio scolastico regionale o suo delegato, 5 rappresentanti delle associazioni, un medico di medicina generale, un pediatra, uno psichiatra, 2 responsabili dei servizi sociali dei Comuni.
Viene istituito un COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO per supportare le attività finalizzate alla predisposizione di percorsi per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la presa in carico delle persone con disturbi. È composto da: responsabile del Centro di riferimento regionale per i disturbi dello spettro autistico, responsabile del Centro regionale Adhd, responsabili dei servizi territoriali per l’età evolutiva e dei centri di salute mentale, professionisti operanti nel Centro di riferimento regionale per i disturbi dello spettro autistico e nel Centro per l’Adhd, un docente universitario in neuropsichiatria infantile. La partecipazione al Comitato è gratuita.
La proposta di legge comprende anche una RETE INTEGRATA DEI SERVIZI che organizza i procedimenti di diagnosi, valutazione multidisciplinare e definizione dei piani terapeutici personalizzati. In coerenza con il Piano ospedaliero regionale, saranno istituite strutture finalizzate alla diagnosi e agli interventi terapeutici delle patologie acute e di elevata complessità, oppure per patologie rare. Tali strutture dispongono di posti letto, anche di degenza ordinaria, idonei all’accoglienza di questi utenti, oltre che di specifica dotazione organica (neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, terapisti, infermieri e personale amministrativo). Le strutture a ciclo residenziale o semi-residenziali, già esistenti, saranno rafforzate e si prevede la realizzazione di centri dedicati a persone con disturbi del neurosviluppo, che fungano da centro diurno, semiresidenziale e centro di sollievo, secondo i bisogni espressi dai territori e tenendo conto dei livelli di intensità e alta complessità di assistenza che questi bisogni comportano.
Previsto anche un sostegno economico per le famiglie delle persone con disturbi del neurosviluppo, con la corresponsione di un contributo alle spese sostenute per prestazioni integrative rispetto a quelle erogate dal sistema sanitario regionale. La NORMA FINANZIARIA prevede la spesa di 1 milione di euro l’anno in un capitolo di nuova istituzione fra le spese correnti del Bilancio regionale.