(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha deciso il rinvio in Commissione (con un termine di 45 giorni) della proposta di legge firmata da Tommaso Bori (Pd) “Norme a tutela delle vittime della diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti (revenge porn)”.
Prima della decisione di rinvio, Bori ha spiegato di aver portato l’atto in Aula per “sbloccare l’iter di questa proposta dell’opposizione, rimasta fino ad ora ferma. Il revenge porn è un crimine silente e da poco regolato in Italia dove a luglio del 2019, con una legge specifica, è stata introdotta tale fattispecie di reato nel Codice penale. Molto c’è ancora da fare, soprattutto per contrastare la diffusione di questi video, che avviene con lo scopo consapevole di danneggiare delle persone, portandole anche ad autolesionismo e casi di suicidio. Un crimine silente, poco conosciuto e poco regolato che si è affacciato nelle società moderne con l’avvento di internet e social media, che costituiscono il canale prioritario per la sua concretizzazione. La norma mira alla prevenzione del fenomeno del revenge porn, al sostegno delle persone vittime dei reati, alla diffusione della cultura del rispetto della dignità della persona e dei sentimenti relativi alla sfera dell’affettività e della sessualità.
Sono previsti diversi interventi tra cui campagne di sensibilizzazione e di informazione, anche in collaborazione con il terzo settore; campagne informative ed azioni di sensibilizzazione dirette ai media per diffondere modelli positivi di relazioni intime fondate su una maggiore consapevolezza e sicurezza di sé e sul rispetto degli altri; una specifica formazione degli operatori ed operatrici dei servizi sociali e sanitari; attività di supporto psicologico, con Asl e centri anti violenza, a favore e a tutela delle vittime. Ed ancora: progetti ed interventi nelle scuole, anche rivolti a docenti e famiglie, di educazione all’affettività e ai sentimenti; programmi di reinserimento sociale professionale delle vittime; un costante monitoraggio dei dati. Inoltre la proposta di legge prevede che la Regione sostenga i soggetti del terzo settore che svolgono attività di prevenzione, di assistenza e tutela legale, nonché di sostegno psicologico in favore delle vittime del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti. La Giunta deve stabilire i requisiti, i criteri e le modalità dei soggetti del terzo settore per accedere ai contributi”.