(UNWEB) Nella parte dedicata al Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, il consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) ha chiesto alla Giunta di sapere gli intendimenti rispetto alla previsione di “Nuove misure di contrasto alla povertà”. Nel dettaglio, Fora ha chiesto “se l’osservatorio annunciato il 3 dicembre scorso è stato istituito e in caso affermativo quali prime analisi ha elaborato; quali azioni sono state messe in campo e realizzate o in corso e se esiste un report di attuazione; e quali nuove e maggiori misure sono allo studio della Regione per mettere a terra azioni di contrasto alla povertà che nel breve e medio periodo possano fungere da prima risposta alle tantissime famiglie umbre che nei prossimi mesi entreranno in gravi difficoltà economiche”.
Nell’illustrazione dell’interrogazione, Fora ha ricordato che “ormai sono sempre più frequenti gli appelli e le segnalazioni della Caritas Umbra rispetto alla crescita della povertà nella nostra regione. In Umbria prima dell’emergenza covid 19 oltre 110 mila persone vivevano con un reddito netto inferiore a 842 euro al mese. È facile prevedere che al termine del ‘blocco dei licenziamenti’ ancor più famiglie si troveranno in condizioni precarie e molto difficili. Lo scorso anno la Giunta regionale mise in campo una serie di bandi e misure per un importo complessivo di oltre 3,7 milioni di euro per soddisfare le prime necessità quali pagare affitti, fare la spesa, beni di prima necessità. Ma queste misure per essere utilmente ‘messe a terra’ necessitavano di bandi di zona e comunali. L’assessore Coletto il 3 dicembre scorso, rispondendo a una mia interrogazione, disse che c’era necessità di un ‘maggior coordinamento con gli enti locali per avere contezza delle necessità dei territori, servono risorse regionali ma anche di livello superiore. Metteremo insieme un osservatorio e ci collegheremo coi comuni per avere una radiografia esatta delle necessità’. La fotografia delle povertà nella nostra regione e delle necessità dei territori va ‘scattata’ certamente approntando strumenti in grado di incrociare misure e benefici assegnati ai soggetti più fragili per evitare interventi “doppione” in alcuni casi o insufficienti in moltissimi altri casi. Ma sono passati 6 mesi. Serve agire. Servono interventi concreti per la povertà. Il tema è la velocità. Non possiamo aspettare la nuova programmazione europea. L’osservatorio cosa ha prodotto? Come intendete intervenire? Il coinvolgimento degli enti locali deve essere esteso alla rete del volontariato, del terzo settore, delI’associazionismo diffuso ad iniziare dalla Caritas”.
L’Assessore Coletto ha risposto che “l’Umbria è l’unica regione che ha messo 3 milioni 732mila euro per la povertà. Nel 2019 in Umbria sono arrivati anche 56 milioni per il reddito di cittadinanza. Quindi interventi regionali e statali ci sono stati. Certo non sono sufficienti. Siamo nel mezzo di una pandemia, a breve si scatenerà la pandemia economica e sarà difficilmente contrastabile, soprattutto in regioni piccole dove l’inerzia è pesante. Siamo coscienti di questa situazione. L’osservatorio non è ancora stato costituito, ma stiamo facendo partire il tavolo della governance unitaria, con più assessori, che può surrogare all’osservatorio che comunque istituiremo. Ma abbiamo bisogno di conoscere i fabbisogni territoriali sfruttando tavoli che esistono e non si sono mai riuniti. Come il tavolo della task force regionale e l’osservatorio per la povertà dove viene coinvolta anche la conferenza episcopale. Serve un riallineamento dei provvedimenti presi, come i circa 3 milioni per le famiglie senza reddito, i ‘noi insieme’, i family teach per noleggio materiale informatico con circa 500mila euro, le attività sociali per i disabili con ulteriori 300mila euro. Non è che non è stato fatto niente, ma è nostra intenzione implementare ancora. Ci auguriamo che questo Governo sia sensibile a questo tema. L’osservatorio lo faremo partire, intanto facciamo lavorare questi tavoli”.
Nella sua replica Fora ha detto, rivolgendosi all’Assessore, che “a dicembre mi rispose che si stava costituendo un osservatorio, ora mi dice che forse non serve e c’è un tavolo. Chiamatelo come volete, ma credo sia utile coinvolgere il terzo settore. La risposta concreta non è un osservatorio, ma serve incrementare, qualora ci saranno, risorse. Le risorse vanno trovate, non ci sono alibi. La responsabilità della Giunta è prendersi in carico uno dei problemi che esploderà nei prossimi mesi e farne uno degli assi principali di questo tempo. Se ci dimentichiamo della povertà vivremo in una società sempre più spaccata. In gioco c’è la sostenibilità sociale della nostra regione. Mettete concretamente nell’agenda politica e economica il tema delle povertà”.