(UNWEB) “Quando manca la politica, la discussione si sposta sul piano personale con attacchi scomposti e insinuazioni false, oltre che decisamente fuori luogo, che mal si addicono al dibattito politico di livello regionale e ad una realtà come l’Umbria”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, rispondendo alla Lega “sulle critiche alle liste dei ‘riservisti’”. (https://tinyurl.com/zajh54pb (link is external)). “Impossibile criticare un qualcosa che non esiste”.
“Rispetto alle accuse scomposte del capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli – spiega Bori – non ci resta che sottolineare come le nostre accuse abbiano colto nel segno di una campagna vaccinale assente e decisamente caotica, appesa a troppe variabili, che costringono molti cittadini umbri ad inserirsi nelle liste dei riservisti della Toscana. Una regione, questa, con i numeri non troppo diversi dall’Umbria, ma con una organizzazione più chiara e meno caotica”.
“Quanto ai ragionamenti di Pastorelli – osserva Bori – il mio vaccino è di gennaio, insieme a quello di tutti i miei colleghi medici, non in quanto riservista. Ad oggi, ancora, questa opportunità è negata a tutti gli umbri. Ritengo che sia comunque grave scendere a questo livello e che non ho intenzione di seguirlo. Chiedo al capogruppo Pastorelli – conclude Bori - di smentire immediatamente gli attacchi e le illazioni nei miei confronti, altrimenti sarò costretto a tutelare la mia onorabilità nelle sedi opportune”.