(UNWEB) Nel corso del question time odierno, la consigliera regionale del Partito democratico Simona Meloni (Pd - vicepresidente dell’Assemblea legislativa) ha interrogato l’assessore Luca Coletto per sapere “quali azioni intende intraprendere la Giunta regionale per evitare la chiusura dei circoli sociali e ricreativi e se intende stanziare fondi propri regionali a sostegno delle medesime realtà. Inoltre se sono in previsione delle forme di sostegno agli Enti locali affinché i Comuni della nostra regione possano sostenere queste realtà, laddove non possano con risorse di bilancio proprie”.
“Il settore dell’associazionismo è stato tra i più colpiti dalla misure restrittive per il contenimento della pandemia. l’Umbria è particolarmente di circoli sociali e ricreativi ed in molti comuni rappresentano l’unica realtà e l’unico punto di ritrovo sia per i giovani che per gli anziani. Attività che svolgono promozione sociale senza accumulare ovviamente utili, sono a carattere volontario che si autofinanziano. Attraverso l’emendamento ‘salva circoli’ di marzo 2021, i circoli erano stati equiparati a soggetti degli esercizi privati. Ma questo non ha fatto recuperare quanto perso in tutti i mesi di chiusura. Ci sono molti circoli e tante realtà che probabilmente non saranno in grado di riaprire mettendo anche a rischio diverse centinaia di posti di lavoro. Il decreto ‘ristori bis’ del novembre 2020 aveva previsto l’istituzione di un fondo straordinario per il sostegno al terzo settore con 70milioni di euro per il 2021, comprendendo anche associazioni e circoli. Risorse però non ancora erogate e comunque non sufficienti a risanare la situazione. I Circoli svolgono una funzione di aggregazione insostituibile per la tenuta sociale, per la vita stessa del Terzo settore, per l’associazionismo. Sarebbe opportuno, dunque, che la la Giunta regionale si facesse portavoce di una richiesta al Governo, affinché queste realtà possano essere in qualche modo sostenute. La Regione potrebbe anche stanziare risorse proprie, alla luce del fatto che la perdita di questo patrimonio potrebbe avere ripercussioni anche a livello culturale oltre che occupazionale. Il supporto potrebbe anche andare nell’ottica di sostegno agli Enti locali. In Umbria non tutti i Comuni sono infatti in grado di sostenere, con risorse di bilancio proprie, queste realtà, che invece rappresentano un punto di aggregazione importante e che dovranno ripartire, seguendo ovviamente tutte le normative di sicurezza anticovid”.
L’assessore Luca Coletto ha detto di essere “consapevole che gli enti del terzo settore devono sostenere dei costi di natura fissa, spesso consistenti. Sappiamo anche che le misure di contenimento del contagio hanno loro impedito di attuare le varie attività che gli garantiscono la sopravvivenza. Per questo il legislatore nazionale ha introdotto misure specifiche per sostenere tali categorie di enti. Era stato infatti previsto un fondo straordinario per il sostegno agli enti del terzo settore con una dotazione iniziale di 70 milioni di euro per il 2021. Il fondo è dedicato alle associazioni di volontariato iscritte nei registri regionali, nonché delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Fondo poi incrementato con ulteriori 100milioni. Il decreto è ancora fermo al ministero dell’Economia per le verifiche di copertura e non è ancora approdato in Conferenza delle Regioni. In quella sede, la Regione Umbria potrà ufficialmente sapere di quale quota potrà disporre e decidere la procedura più spedita per poter ristorare la platea dei beneficiari. Nel 2020 sono state messe a disposizione risorse che hanno positivamente risposto all’avviso del 5 agosto 2020 per il sostegno e la promozione di interventi post emergenziale, per un ammontare di 2milioni 697mila euro. Sono stati finanziati 5 progetti regionali con un partenariato di circa 40-50 Odv, Aps dove si spesano anche i costi fissi delle stesse strutture. Nei prossimi mesi daremo attuazione agli accordi di programma 2021 con la dotazione di 540mila euro. Quindi, da parte della Giunta regionale continua ad esserci massima attenzione. Auspichiamo che il Ministero al più preso approvi la dotazione prevista in modo tale che in Commissione salute e successivamente in Conferenza Stato Regioni si possa addivenire ad un riparto equo delle risorse”.
Nella replica, Meloni ha auspicato che l’approvazione del riparto dei fondi avvenga quanto prima. “Le risorse previste già promosse dalla Regione – ha detto – sono risultate purtroppo insufficienti per rispondere adeguatamente alle realtà diffuse nel nostro territorio. I 540mila previsti non potranno risolvere la questione dei costi sostenuti dalle realtà territoriali. Chiedo quindi alla Regione uno sforzo aggiuntivo”.