Porzi 5(UNWEB) “Ogni azione politica non può non avere azioni sull’effettivo miglioramento dell’eguaglianza di genere”. Lo dichiara la consigliera regionale Donatella Porzi (Pd), membro in quota Pse del Comitato delle Regioni, che “ha firmato il parere per la commissione Coter, che sarà discusso della prossima riunione plenaria”.

“Sin dal 1998 – spiega Porzi - il Trattato di Amsterdam ha ampliato il novero dei divieti discriminatori e ha introdotto tra l’altro la parità uomo-donna tra gli obiettivi della Comunità. Il gender mainstreaming (art. 8 TFUE) prevede che qualsiasi azione comunitaria deve, come postulato, presupporre e garantire la parità uomo-donna, al di là del pur importante ambito dell’occupazione. Questo principio è, da allora, un pilastro in materia ed oggi più che mai deve guidare la nostra azione; un parametro di legittimità, sia per le Istituzioni comunitarie che per gli Stati membri quando danno attuazione al diritto comunitario”.

“Occorre ora, con riferimento agli strumenti del diritto, porre maggior attenzione – prosegue Porzi - a che le norme adottate siano in grado di incidere realmente ed efficacemente sul contesto sociale e culturale, trasformando le garanzie giuridiche affermate sulla carta in dinamiche di cambiamento strutturale delle relazioni fra i sessi. Vanno fatte emergere le discriminazioni e le differenze di trattamento che si nascondono anche all’interno delle strutture sociali rischiando di rimanere celate. Con riferimento poi alla programmazione e all’attuazione delle politiche di coesione gli obiettivi di tale politica non possano essere perseguiti senza mettere in campo strumenti e azioni che migliorino il grado effettivo di eguaglianza di genere aumentando, in particolare, la partecipazione femminile al mercato del lavoro”.

“I vari fondi della politica di coesione – aggiunge la consigliera regionale - ci consentono di mettere in campo misure tese a contribuire alla parità di genere nell'occupazione, l'inclusione sociale e l'istruzione e i servizi per l’infanzia. Il Fondo sociale europeo (FSE), ma anche il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), devono fornire un apporto maggiore, dagli investimenti e servizi nel quadro del sostegno all'imprenditoria femminile, alla riduzione del divario di genere nella ricerca e innovazione. Un migliore accesso alle infrastrutture fisiche, alle TIC e a quelle sociali. Anche i fondi per lo Sviluppo Rurale devono avere un ruolo fondamentale e vanno maggiormente orientati a favorire migliori condizioni di conciliazione vita-lavoro”.

“Tutto ciò – continua Porzi - avendo chiaro in mente che l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro rappresenta a sua volta un’importante misura di mitigazione dei problemi di sostenibilità dei sistemi di welfare derivanti dalla crescita del rapporto tra inattivi ed attivi. Appare chiaro il legame stretto tra gli obiettivi caratteristici della politica di coesione e l’eguaglianza di genere e l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Da questo incontro raccogliamo importanti proposte e osservazioni, esempi di buone pratiche e suggerimenti per meglio strutturare il lavoro che ci attende. Un lavoro di fondamentale importanza, rispetto al quale sentiamo forte la responsabilità così come l’ambizione di fornire un contributo incisivo”.

“In questo quadro – rileva inoltre Donatella Porzi – non si può dimenticare l’impatto del Covid19 sull’occupazione femminile e sulla discriminazione: le donne sono sovra-rappresentate nelle mansioni più colpite dai lock-down, come la ricettività, i servizi alla persona, le vendite al dettaglio. Il maggior impatto di genere del Covid non si vede tanto nella flessione dei tassi di occupazione, quanto nella maggior difficoltà delle donne, rispetto agli uomini, a rientrare al lavoro a seguito delle riaperture: vanno quindi messi in campo adeguati strumenti per favorire il reintegro nel lavoro delle donne che lo hanno perso a seguito dei lockdown. Anche in questo caso, alla condivisione delle esperienze e delle buone pratiche adottate a livello territoriale in relazione ad un problema che ci troviamo ad affrontare, sarà dedicata particolare attenzione ponendo tale condivisione in una posizione preminente nel percorso di analisi”.


 AVIS

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