(UNWEB) “Condivido pienamente la proposta avanzata dai rappresentanti regionali e provinciali delle professioni sanitarie, volta ad istituire anche in Umbria la Consulta regionale delle professioni sanitarie e socio sanitarie sul modello di quanto già avviato a livello nazionale con il decreto 7 gennaio 2020 del Ministero della Salute”. È quanto dichiara il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) che annuncia di aver “inviato una lettera alla presidente della Commissione Sanità e Sociale, Eleonora Pace, chiedendo che venga calendarizzata quanto prima una audizione dei proponenti”.
“Come scrive lo stesso Coordinamento regionale delle professioni sanitarie, in rappresentanza degli oltre 15mila operatori sanitari umbri, l’istituzione della Consulta – spiega Fora - appare quanto mai fondamentale in un momento storico decisivo in cui si andrà con il nuovo Piano sanitario regionale a ridefinire obiettivi e strategie nel campo della sanità. È evidente a tutti quanto la pluralità dei profili professionali e dei campi di conoscenza, sia scientifica che tecnica, e la loro nuova modalità di interagire trovano nella gestione in team la modalità più efficace di tutelare il diritto alla salute”.
“La Consulta – continua Fora - potrà essere uno strumento importante per attuare il nuovo paradigma della sanità post pandemia, la sanità di prossimità, e mettere in campo strumenti e strategie per attuare in concreto la nuova concezione di salute intesa non semplicemente come assenza di malattia, ma qualità e benessere psico-fisico. Auspico che vi sia unanime condivisione e volontà di concretizzare quanto proposto dai rappresentanti regionali e provinciali delle professioni sanitarie. Si tratterebbe di un segnale concreto e tangibile, di un modo per andare oltre ai mille ringraziamenti rivolti loro in questi quasi due anni, un modo per andare oltre alla retorica degli eroi”.
“La Regione per una volta – conclude Fora - può concretamente testimoniare la vicinanza agli operatori sanitari iniziando a metterli al centro delle scelte da adottare per la programmazione sanitaria e riconoscendoli pienamente interlocutori di un processo innovatore e riformatore della nostra regione”.