(UNWEB) “I piccoli comuni sono la spina dorsale dell’Umbria e il progressivo smantellamento dei servizi è un fenomeno allarmante che va fermato. Un fenomeno che trova la sua ultima concretizzazione nella maxi chiusura degli sportelli bancari di Istituti di credito che hanno deciso di lasciare gran parte dei territori della nostra regione. Per questo è più che legittimo l’allarme dell’Anci Umbria e, proprio per questa mobilitazione, chiediamo che la Regione faccia la sua parte attivando tutti i processi necessari a invertire questa tendenza”.
Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in merito alla “progressiva chiusura degli sportelli bancari, che rischiano di mettere in ginocchio la popolazione, ma anche creare difficoltà a piccole e medie imprese”.
“In un contesto storico in cui si parla di Pnrr, sostenibilità e transizione ecologica – spiega Bori – consentire lo smantellamento dei servizi, nelle piccole realtà dell’Umbria, è una scelta contraddittoria e controsenso. Una scelta che, tra l’altro, apre le porte allo spopolamento di presidi fondamentali da punti di vista sociale, ambientale ed economico”.
"Fermo restando che gli Istituti bancari sono realtà private e che, di fronte alle scelte intraprese, il pubblico non può incidere troppo, è anche vero che esistono margini di manovra per le Istituzioni di far sentire la propria voce. Serve dunque – prosegue Bori – una convocazione presso le Commissioni competenti, oppure un tavolo di confronto con la presidente Tesei e i rappresentanti dell’Assemblea legislativa”.
“Come sul fronte dei medici di medicina generale, non possiamo permettere che l’Umbria subisca una nuova perdita – conclude Bori – e per questo la Regione troverà nella minoranza un attento e sensibile interlocutore in tutte le occasioni che vorrà portare avanti per risolvere tale problematica”.