243783005 3104343439802673 6986887274563490882 n(UNWEB) La Seconda Commissione consiliare (Attività economiche e governo del territorio) ha approvato all’unanimità dei presenti due Proposte di risoluzione, che verranno poste a breve al voto dell’Aula e che riguardano: la “Situazione degli uffici postali nel territorio regionale”; e ‘L’individuazione di soluzioni alternative alla realizzazione del ‘Nodino di Perugia’”.

UFFICI POSTALI – La Proposta di risoluzione, come viene evidenziato nel documento, nasce da una ricognizione, sollecitata dalla stessa Commissione ed effettuata dai Sindaci dei 92 Comuni dell’Umbria a gennaio 2021, circa i servizi erogati da Poste Italiane nel territorio, dalla quale vengono evidenziate criticità e disservizi in numerose frazioni dei Comuni, prime fra tutte la riduzione degli orari di apertura di alcuni sportelli e l’assenza di sportelli automatici POSTAMAT ATM.

Alla Giunta regionale viene chiesto dunque l’impegno: a prendere visione del documento riguardante le ‘Problematiche evidenziate dagli amministratori locali in merito alla situazione degli Uffici Postali siti nei loro Comuni’; ad attivare tempestivamente un Tavolo di coordinamento con ANCI e Poste Italiane al fine di arrivare ad una risoluzione delle criticità del servizio postale nel territorio regionale; a promuovere ogni iniziativa utile al fine di superare le problematiche derivanti dai disservizi di Poste Italiane, portando l’argomento all’attenzione della Conferenza Stato Regioni; a relazionare all’Assemblea legislativa, entro tre mesi dall’approvazione della risoluzione, in merito ai provvedimenti adottati e agli esiti degli stessi.

Nell’atto, oltre a ricordare un’audizione promossa dalla Commissione, svoltasi lo scorso 14 aprile, con il Presidente dell’ANCI Umbria, il coordinatore piccoli comuni Umbri, il Responsabile macro area centro nord, il responsabile relazioni istituzionali area centro nord, il responsabile gestione operativa area centro nord di Poste italiane, viene rimarcato come “il servizio postale rientra tra i servizi di pubblica utilità e nonostante la progressiva apertura del mercato postale alla libera concorrenza, rimane regolamentato in modo da garantire a tutti i cittadini la possibilità di fruire del servizio postale, definito dal legislatore ‘essenziale’; ma anche che “la pandemia ha causato non poche problematiche all’utenza dei servizi postali ed il ripristino dell’attività, soprattutto nei piccoli comuni montani, può essere considerato fondamentale in quanto rischia di accentuarne l’isolamento facendo incorrere nel pericolo ancora più grande di spopolamento dei territori”.

NODINO DI PERUGIA - Dopo aver preso in esame la Petizione dell’Associazione ‘Colle della Strada’, concernente: ‘Salviamocollestrada’ - Petizione relativa alla “salvaguardia del Bosco a Farnetto, della collina e del borgo medioevale a rischio per la costruzione del nodino di Perugia - Variante da Collestrada a Madonna del Piano”, tenuto conto di una Mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Torgiano e di un’ Ordine del giorno approvato a maggioranza dal Comune di Perugia, e dopo aver dato luogo ad audizioni con tutti i soggetti istituzionali e associativi interessati, la Seconda Commissione ha approvato, con voto unanime dei Commissari presenti, una Proposta di risoluzione che impegna la Giunta regionale: “ad assicurare che i cittadini dei Comuni di Perugia e Torgiano, oltre alle Istituzioni pubbliche, siano protagonisti di una partecipazione diffusa sin dalle prime fasi, considerando che sono aperte tutte le alternative per individuare la soluzione socialmente più accettabile in grado di incidere in misura rilevante sulla vita degli abitanti del territorio interessato dall’intervento infrastrutturale; ad approfondire la distribuzione dei costi sociali ed ambientali derivanti dall’opera, che gravano in larga misura sulle comunità locali di due Comuni e dell’eventuale squilibrio fra vantaggi e svantaggi, con riguardo sia ai soggetti ai quali imporre maggiori sacrifici sia ai criteri utilizzabili per compiere tale scelta; ad assumere un fattivo coordinamento della gestione ambientale, anche alla luce di un sistema del paese molto frammentato tra competenze nazionali, regionali e comunali, in modo tale da organizzare modalità condivise ed omogenee nelle valutazioni ambientali; a realizzare una ‘Carta di intenti’ ispirata ad un vero principio di sussidiarietà orizzontale con lo scopo di ampliare il confronto tra Istituzioni e amministrati per la individuazione e localizzazione della soluzione migliore, accrescendone la trasparenza e il grado di accettazione sociale. Tale ‘Carta’ su una decisione così importante, avente un impatto notevole sugli interessi e sulla quotidianità delle collettività locali, sovverte una concezione unilaterale e a volte impositiva delle scelte pubbliche sulle cosiddette grandi opere; a raccogliere i risultati del confronto pubblico in una relazione finale da trasmettere come Dossier conclusivo del progetto all’attenzione della Seconda Commissione consiliare e di riferire alla Conferenza dei servizi gli esiti, in considerazione del fatto che diversamente le collettività locali non sarebbero coinvolte nelle scelte pubbliche”.


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