(UNWEB) – Perugia – “La necessità di trasparenza istituzionale non risponde soltanto ad una domanda etica ma rappresenta il presupposto, sia nel settore pubblico che nel settore privato, per una crescita competitiva e sostenibile dell’intero sistema Paese”.
Con queste parole l’amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Marco Magarini Montenero, ha aperto i lavori del webinar intitolato “La disciplina in tema di conflitto di interessi e l’attività amministrativa”.
Relatrice dell’incontro formativo, che ha registrato oltre 130 iscrizioni provenienti da tutta Italia, il magistrato del Tar Campania, Anna Corrado, già esperto del Consiglio dell’ANAC, nonché presidente del Comitato Scientifico del Consorzio formativo umbro.
“Si ha conflitto di interessi – ha spiegato Corrado – quando il pubblico dipendente rappresenta contemporaneamente un interesse pubblico, primario, che deve perseguire e un interesse privato, secondario. La situazione di conflitto di interessi lede la credibilità e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione nelle scelte che opera. L’obiettivo della disciplina in tema di conflitto di interessi, ribadita anche negli articoli 6 e 7 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici – ha sottolineato il magistrato – è di salvaguardare l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa, secondo l’articolo 97 della Costituzione, e con riferimento al Codice degli Appalti, in particolare l’articolo 42, la finalità è di evitare la distorsione della concorrenza, garantendo parità di trattamento agli operatori economici”. Resta alta l’attenzione sul rischio di corruzione nella Pubblica amministrazione. Durante il webinar è stato ricordato il rapporto “La corruzione in Italia 2016-2019. Numeri, luoghi e contropartite del malaffare” elaborato dall’ANAC nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea, finalizzato a definire un serie di indicatori in grado di individuare il rischio di corruzione nella Pubblica amministrazione. Secondo il dossier, fra agosto 2016 e agosto 2019 sono state 117 le ordinanze di custodia cautelare per corruzione spiccate dall’Autorità giudiziaria in Italia, frequentemente correlate al settore degli appalti, cioè sono stati eseguiti arresti ogni 10 giorni circa. In linea con questa cadenza temporale sono anche i casi di corruzione emersi analizzando i provvedimenti della magistratura: 152, ovvero uno a settimana. A essere interessate sono state pressoché tutte le regioni d’Italia. Più della metà delle vicende, fa notare il rapporto dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, riguardano l’assegnazione di appalti pubblici, a conferma della rilevanza del settore e degli interessi illeciti a esso legati per via dell’ingente volume economico. Gli altri casi interessano settori diversi e rinviano a procedure concorsuali, procedimenti amministrativi, concessioni edilizie, corruzione in atti giudiziari. Le forme di condizionamento dell’apparato pubblico più estese e pervasive si registrano prevalentemente a livello locale. Sul tema della legalità, Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica accederà nuovamente i riflettori nel mese di dicembre in occasione della Giornata della Trasparenza, appuntamento annuale organizzato nell’ambito del Piano triennale di prevenzione della corruzione.