Il consigliere Andrea Fora (Patto civico) ha illustrato, durante l'odierna sessione di Question time, l’interrogazione a risposta immediata relativa alla “Situazione di IndustriaUmbra spa (ex FisaDorelli) di Città di Castello e delocalizzazione dell’attività produttiva”.
(UNWEB) Illustrando l’atto in Aula Fora ha sottolineato che “la decisione di chiudere il 31 dicembre lo stabilimento di Città di Castello da parte della IndustriaUmbra spa determina enorme preoccupazione in oltre cinquanta famiglie, in cui sono presenti dipendenti dell’azienda con una anzianità media di servizio di quasi 20 anni e che dovrebbero spostarsi per lavorare nello stabilimento di Fossato di Vico, a circa cento chilometri di distanza. Le maestranze e i sindacati sono entrati in stato di agitazione pur revocando lo sciopero annunciato vista la ripresa del confronto aziendale e nei giorni scorsi si è iniziato a lavorare ad una prima bozza di protocollo d’intesa con la proprietà, che prevede alcune forme di incentivo all’esodo. Lo scorso 3 novembre dovrebbe essersi riunito il tavolo di crisi regionale convocato dall’assessore Fioroni sul quale chiediamo un aggiornamento. Dobbiamo difendere un patrimonio professionale e storico per l’Alto Tevere, ma anche impegnarci per il rilancio complessivo del settore grafico-cartotecnico dell’area, da sempre uno dei volani di sviluppo del territorio. Bisogna chiarire quali azioni sono state messe in campo dalla Regione per favorire una soluzione positiva della crisi che vadano oltre la convocazione di tavoli di confronto. Serve evitare che si determini una ‘guerra fra poveri’ in cui le aziende per ottenere i giusti incentivi legati ai benefici per le aree di crisi di fatto non delocalizzino produzioni già in essere all’interno della nostra regione con un saldo zero per lo sviluppo occupazionale e un aggravio ed un disagio per i lavoratori. Ma serve conoscere anche quali strumenti e misure la Regione intende attivare per favorire l’utilizzo degli incentivi che vada nella direzione di un aumento dell’occupazione e della produzione in Umbria”.
L’assessore Fioroni ha risposto confermando che “l’Assessorato il 3 novembre ha convocato un incontro con i sindacati, che hanno espresso preoccupazione per uno spostamento che presenta dei disagi. Non è un tavolo di crisi ma una vertenza interna all’azienda, che ha motivato così la scelta: opera in uno stabilimento in affitto, si tratta di un’impresa nata dalla fusione di una azienda di Sigillo e una di Castello, e la proprietà intende investire in un unico stabilimento. Quindi è un soggetto che fa nuovi investimenti. Evitiamo di attivare una guerra tra territori. C’è già chi ha deciso di non accettare il trasferimento. Comunque la Regione ha messo a disposizione tutti gli strumenti per coloro che non vogliono trasferirsi, tenendo conto che beneficerebbero di Naspi per un massimo di 2 anni. Lo strumento re-work è ideale per cercare di sostenere l’occupabilità nel territorio dei lavoratori che non intendono accettare il trasferimento. Ci auguriamo che l’investimento non sia a saldo zero ma attivo. Comunque l’incontro si è concluso con l’impegno di tutte le parti di confrontarsi con l’azienda, sostenendo i lavoratori in tutte le scelte con un piano sociale solido. La Regione vuole dare aiuto ai lavoratori, soprattutto alle lavoratrici che hanno un maggior disagio al trasferimento”.
Nella sua replica Fora ha detto che “il tema rimane quello di indirizzare risorse pubbliche per rilanciare territori, come le aree di crisi, senza desertificarne altri. Sottrarre da un’area ricchezza umana e economica non è la soluzione. Dobbiamo sostenere tutti i territori regionali, salvaguardando anche le zone di provenienza. Magari mettendo in campo strumenti economici per equilibrare utili investimenti”.