(UNWEB) La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Daniele Nicchi, si è riunita per iniziare l’esame del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2022-2024, che è stato illustrato dalla presidente della Giunta Donatella Tesei. Inoltre la Prima commissione ha approvato a maggioranza, con i voti contrari dei commissari di opposizione, il Bilancio consolidato della Regione Umbria per l’esercizio 2020, e ha dato il via libera all’unanimità al Bilancio di previsione finanziario per gli anni 2022-2023-2024 per il funzionamento dell'Assemblea legislativa. Entrambi gli atti erano stati illustrati nella seduta della scorsa settimana (https://tinyurl.com/dxbwbv3v (link is external)).
Illustrando il DEFR ai commissari, la presidente Tesei ha spiegato che si tratta di un documento di rilancio e di inversione di rotta rispetto al passato. Un documento snello ma molto robusto, solido e ben strutturato. Il Defr ha una visione chiara dell’Umbria e del suo futuro, cosa necessaria in un momento cruciale della vita della comunità regionale che è arrivata già molto debole alla crisi pandemica. Dalla manovra di bilancio 2022-24 emerge che alcuni spazi di spesa corrente sono stati recuperati. Il bilancio continua a essere in piena sicurezza ma occorre attingere alle risorse della programmazione comunitaria e saper intercettare le risorse del Pnrr per proseguire sulla via dello sviluppo. Per la presidente Tesei il Defr dimostra come l’Umbria abbia tenuto meglio del dato nazionale la crisi economica in termini di Pil, occupazione e mortalità delle imprese. Il 2021 per l’Umbria è stato l’anno del rimbalzo trainato dalla fiducia di imprese e famiglie, dalla liquidità che inizia a trasformarsi in investimenti e consumi, dal turismo record, dalla natalità delle imprese, dal Pil che in previsione cresce molto. L’obiettivo è trasformare il rimbalzo in un’inversione di tendenza duratura. Secondo i dati il 2022 sarà un ottimo anno, e l’Umbria sarà tra le prime regioni a tornare ai livelli pre covid. Il documento evidenzia anche preoccupazioni: il credito nel 2022 non sarà facile, ci sono spinte inflattive, difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e rincari di energia.
Tra le linee di indirizzo del Defr, per la prima volta, ampia parte è dedicata alle infrastrutture per la mobilità e la lotta all’isolamento. Poi c’è la ricetta dell’equilibrio sanitario in fase pandemica, l’attrattività, l’invarianza fiscale, l’uso della leva della defiscalizzazione, degli acceleratori dei collegamenti, della digitalizzazione, dell’agricoltura intesa in senso allargato, della transizione ecologia. Tra gli obiettivi da centrare c’è la lotta ai 4 mali dell’Umbria: denatalità, la spinta centrifuga dei giovani, la scarsa partecipazione femminile al mondo del lavoro e la povertà. Le linee strategiche della sanità puntano sulla convenzione con l’Università, sul nuovo piano sanitario, sull’Ircss e sul nuovo modello di welfare. Sulle 16 partecipate, che devono diventare un volano di sviluppo, è stato fatto un grande lavoro con una spending review di 1,3 milioni di euro l’anno, un risparmio di 1,8 milioni per il personale, più 550mila euro di risparmi ulteriori previsti per il 2022.
Per le risorse finanziarie, oltre a quelle del Pnrr su cui si sta discutendo, 150 milioni arriveranno dalla coda dell'attuale programmazione comunitaria, 813 dalla nuova programmazione, 286 dal Psr 2021-22. Il Pnrr per l’Umbria ha già portato a dei risultati: 70 milioni per la cittadella giudiziaria, rifacimento della Fcu, 510 milioni per l’alta velocità Roma-Ancona, il completamento della Quadrilatero e della Fano-Grosseto, 80 milioni per le periferie delle città, 22,5 milioni del Cis, 20 milioni per il tratto umbro della nuova ciclopedonale Monte argentario-Civitanova, 234 milioni per l’edilizia scolastica, 108 milioni per la sanità regionale, 87 milioni per la nuova mobilita urbana di Perugia, il potenziamento della Foligno-Terontola e la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Collestrada. Inoltre ci sono 1,78 miliardi per il cratere del sisma su cui è in corso un’interlocuzione con le altre regioni coinvolte.