(UNWEB) Nella riunione di ieri della Seconda Commissione, coordinata da Palazzo Cesaroni dal vice presidente Vincenzo Bianconi (il presidente Valerio Mancini ha seguito i lavori in videoconferenza) si è svolta un’audizione sulla “situazione attuale e prospettive future di IndustriaUmbra (ex Fisadorelli).
A chiedere approfondimenti sulla questione della delocalizzazione dell’azienda da Città di Castello a Fossato di Vico è stato il consigliere Michele Bettarelli (Pd) che, in apertura dei lavori e prima dell’intervento del direttore regionale Luigi Rossetti, ha ricordato comunque come sulla questione ci sia già stata un’interrogazione del consigliere Andrea Fora (Patto civico) a cui ha risposto in Aula l’assessore Michele Fioroni (https://urly.it/3gm2j (link is external)).
“Lo spostamento dell’attività produttiva a Fossato di Vico – ha detto Bettarelli - crea ovvi disagi ai circa 40 lavoratori diretti oltre che alle altre decine di lavoratori dell’indotto. A parità di stipendio, i lavoratori dovrebbero percorrere sostanzialmente una distanza complessiva di quasi 200 chilometri. Bene oggi la presenza del direttore Rossetti, ma continuo a chiedere il confronto in Commissione con l’assessore, i sindacati e la proprietà, tre interlocutori decisivi per affrontare in maniera compiuta la questione”.
Il direttore Rossetti, in apertura di intervento ha confermato "l’interessamento dell’assessorato circa le vicende di IndustriaUmbra, il soggetto industriale risultante dalla fusione tra due aziende umbre: Fisadorelli di Città di Castello e Brefiocart di Sigillo. Il progetto porta alla volontà di investire nell’area di Fossato di Vico per compendiare in un unico complesso le attività delle due aziende in questione e di proprietà separate. Ovvie le problematiche sollevate nella compagine dei lavoratori tifernati. Il sindacato ha chiesto la possibilità di un confronto con l’assessorato rispetto a questa prospettiva. Dal confronto è emerso che, sostanzialmente, dei 39 dipendenti di Città di Castello, una parte significativa degli stessi, per le competenze maturate è già in grado di essere ricollocata o comunque di avere prospettive immediate di assunzione presso altro tipo di azienda afferenti la cartotecnica. Rispetto ad altri lavoratori con oggettive difficoltà ad accedere al mercato del lavoro, ai fini dell’opportunità rappresentata dagli ammortizzatori sociali, lo spostamento della sede produttiva eccedente 50 chilometri (oltre un’ora di percorrenza con mezzi) è giusta causa di risoluzione del rapporto di lavoro con diritto del lavoratore a percepire l’indennità di disoccupazione (Naspi). Altro riferimento è rappresentato dallo strumento ‘Re-Work’ consistente in un box di strumenti di politica attiva del lavoro che mira a cogliere i target di professionalità di lavoratori di beneficiare di Naspi, una modalità di supporto nella transizione verso un nuovo impiego. Questo attraverso un voucher che consente di poter fruire sia di servizi diretti dei centri per l’impiego, sia dei servizi dell’agenzia per il lavoro. Il terzo elemento preso in considerazione con i sindacati è stato quello di una interlocuzione con la proprietà per chiedere ogni possibile sforzo oltre che per valutare una eventuale permanenza di presidi produttivi nell’area dell’attuale stabilimento ed immaginare un meccanismo che possa rappresentare un ‘piano sociale’ in grado di attenuare e contribuire attivamente, insieme agli altri strumenti che possono essere messi in campo, ad una politica orientata a supportare i lavoratori nella transizione”.
Nel corso del dibattito è emersa la necessità, sottolineata soprattutto dallo stesso Bettarelli, ma anche da Vincenzo Bianconi (Misto) e Fabio Paparelli (Pd), di un confronto con la Giunta regionale per approfondire il tema concernente l’emigrazione di aziende anche all’interno dello stesso territorio regionale, in aree dove si possono creare opportunità di vantaggio rispetto alla loro localizzazione.
Il presidente Valerio Mancini ha, tra l’altro, auspicato incentivi per il mantenimento occupazionale nell’area tifernate. In questo caso – ha comunque osservato – si tratta di lavoratori qualificati che non dovrebbero avere particolari difficoltà di ricollocazione visto il buon funzionamento del settore della cartotecnica”.
Al termine della discussione è stato deciso di programmare a breve una audizione in Commissione con l’assessore Michele Fioroni, il direttore regionale Luigi Rossetti, le tre maggiori sigle sindacali e le associazioni di categoria per una più ampia disamina della situazione regionale e che va dunque oltre il caso specifico discusso nella seduta di ieri”.