bori 1(UNWEB) “Il Covid è un’emergenza sanitaria mondiale che stiamo cercando di combattere, ma la concentrazione che mettiamo contro questo virus non deve farci dimenticare una pandemia, altrettanto terribile, quella dell'HIV”. Così Tommaso Bori (Pd- vicepresidente Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa), in occasione del “World AIDS Day”, che si celebra oggi.

“L’obiettivo della comunità medica e scientifica - spiega Bori - è quello di debellare la pandemia entro il 2030. Per questo non devono mancare impegno, risorse e forza di volontà. Il virus dell'Hiv, dalla prima identificazione del 1984, ha già causato 35 milioni di morti. Oggi lottiamo contro la disinformazione e le teorie complottistiche, anche per abbattere lo stigma sociale così emarginante e impattante in passato, soprattutto per la fascia di età più colpita, che risulta essere quella dai 25 ai 29 anni”.

“È fondamentale - prosegue Bori - che tutte le Istituzioni, siano esse sovranazionali, nazionali o locali, facciano il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati, anche attraverso un forte investimento in educazione e formazione. Per questo obiettivo, pericolosissime risultano essere le disuguaglianze. Ancora 10 milioni di persone, infatti, sono senza terapie. Il lavoro delle Istituzioni e della società – conclude Bori - dovrà essere quello di rompere lo stigma sociale che si crea intorno ai malati. Un muro di emarginazione ed esclusione da abbattere, come fece l’immunologo Fernando Aiuti nella celebre foto in cui bació una paziente sieropositiva per dimostrare le false teorie sulla trasmissione del virus”.


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