269749561 3167225530181130 4924461869074870645 n(UNWEB) “La pubblicazione per soli venti giorni dell’avviso per l’affidamento del “sistema integrato di servizi per il contrasto alla violenza di genere”, e la contestuale diminuzione del relativo finanziamento, a fronte di un aumento della richiesta dei servizi, dimostra ancora una volta la scarsa attenzione riservata dall’Amministrazione comunale di Terni alle politiche di contrasto della violenza di genere e ai temi di rilevanza sociale”. E’ quanto affermano Tommaso Bori (Pd - vicepresidente della commissione Sanità e Sociale) e Simona Meloni (capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea legislativa).

“Il fatto che l’associazione ‘Liberamente donna ETS’ abbia ritenuto, comunicandolo attraverso una nota molto amara, di non partecipare al bando, è un segnale che non si può ignorare, data l’esperienza maturata negli ultimi anni - rilevano i due consiglieri Dem - e la cura nella gestione del servizio. Si tratta di un duro colpo alla professionalità e all’impegno che questa rete, fatta di partecipazione e collaborazione, ha saputo costruire attraverso la continuità dei rapporti umani e la fiducia conquistata in un contesto sensibile e problematico”.

“Per altro - sottolineano Bori e Meloni- il prerequisito richiesto rispetto al possesso di immobili, non solo, nei fatti, restringe drasticamente la platea, ma finisce per mettere in secondo piano il grado di professionalità, oltre che il lato umano (che in questi casi dovrebbe essere al primo posto), l’esperienza e la qualità del servizio. Chi si occupa di questo genere di politiche sociali - proseguono - ha il dovere di comprendere che i soggetti che si vanno ad accogliere sono persone che arrivano da situazioni assai delicate e spesso al limite e per questo necessitano di una rete di sostegno debitamente formata e sufficientemente esperta. Per questo motivo - aggiungono - prima del dato catastale avrebbero dovuto essere premiate la co-progettazione e l’esperienza, queste sì in grado di fare la differenza unitamente ad un adeguato livello di finanziamento del servizio”.

“Dobbiamo invece constatare amaramente il contrario. E ciò conferma - concludono Tommaso Bori e Simona Meloni - che per gli amministratori del Comune di Terni il tema della violenza di genere si risolve solamente con qualche comunicato stampa, belle frasi e uscite social infarcite di aforismi ipocriti ogni 25 novembre, e poco più”.


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