(UNWEB) L’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza, con i 13 voti favorevoli della maggioranza (Lega, FI, FdI, Tesei presidente) e i 7 contrari della minoranza (Pd, M5S, Patto civico, Misto), il Bilancio di previsione della Regione Umbria 2022-24 e la Legge di stabilità 2022.
Il relatore di maggioranza, Daniele Nicchi, ha sottolineato che la MANOVRA DI BILANCIO è stata costruita con l’obiettivo di fronteggiare l’emergenza pandemica ancora in corso e creare le condizioni per la ripresa economica e sociale della Regione, nel rispetto dei vincoli e degli equilibri di bilancio. L’emergenza nel 2020 ha portato a minori entrate per 20 milioni di euro e per il 2021 si stimano 14 milioni in meno. La Manovra risente delle conseguenze della crisi ma prevede le principali linee di investimento per la ripresa economica e per il sostegno a imprese e famiglie. Le linee direttrici della manovra sono: nessun aumento della pressione fiscale e mantenimento delle agevolazioni fiscali; garantire gli equilibri di bilancio con il contenimento della spesa corrente e la razionalizzazione dei costi di funzionamento dell’intero sistema delle Agenzie regionali per efficientare l’erogazione dei servizi e aumentare i margini di flessibilità del bilancio; garantire il forte sostegno agli investimenti, considerati volano per la ripresa e lo sviluppo economico; attuazione delle politiche di sviluppo in una logica integrata e sinergica per l’ottimizzazione di tutte le risorse disponibili o che potranno essere dirottate sul territorio regionale (Fondi strutturali, FSC, Recovery Fund), con una programmazione rigorosa e puntuale nei tempi di realizzazione; finanziamento del sistema del Trasporto pubblico locale; rafforzare azioni e interventi per favorire la ripresa delle attività economiche e delle imprese; incentivare interventi di supporto economico alle famiglie e ai soggetti disagiati o a rischio di esclusione sociale. La Prima commissione ha accolto parzialmente le indicazioni del Cal per far proseguire il tavolo tra Regione e Province e gestire con un metodo comune l'entità delle risorse necessarie per la manutenzione della viabilità regionale, facendosi carico della risoluzione dei problemi legati alle annualità precedenti.
Per la relatrice di minoranza, Donatella PORZI (Pd) è necessario fare cose serie e riprendere il filo di una sanità regionale che sta facendo acqua da tutte le parti. Serve lavorare in maniera diversa per creare dalla crisi le opportunità che l'Umbria non ha potuto avere in passato. Le risorse che oggi ha a disposizione questa Amministrazione mettono anche la nostra Regione nella condizione di poter fare il salto di qualità per incidere sulle criticità regionali, per generare economia virtuosa che ci permetta di crescere. Nessuno può essere contrario a progetti come quello per l’aeroporto o per il sistema ferroviario. Ma state realizzando e finanziando la maggior parte di progetti che avete trovato. Non ci sono progetti che caratterizzeranno questa amministrazione in questi 2 anni. Serve una maggior partecipazione e condivisione con province e comuni. Serve una diversa organizzazione per combattere la variante Omicron. Guardiamo alle regioni più virtuose, come il Veneto. Anche nella scuola manca una regia politica e tecnica. È la terza volta che ci troviamo impreparati e gli umbri se ne sono accorti. Gli emendamenti presentati dalla minoranza servono a chiedere un segnale di attenzione di questa Giunta su problematiche dell’Umbria.
SCHEDA
Nel dettaglio, per TRASPORTI e VIABILITÀ la manovra prevede un incremento di 4 milioni di euro nel 2022 per il Tpl. Nel complesso le risorse regionali stanziate nel triennio per il Tpl, ad integrazione del fondo nazionale, sono di 14,73 milioni nel 2022 e 12,69 milioni nel 2023 e nel 2024. Conferma per la manutenzione straordinaria delle strade in capo alle Province, 5 milioni nel triennio; per l’aeroporto 4 milioni. Per TURISMO e SPORT incremento nel 2022 di 80mila euro per la Film Commission, e 1,5 milioni per l’impiantistica sportiva. Per la CULTURA e DIRITTO ALLO STUDIO 100mila euro in favore dello spettacolo, 100mila per il Teatro stabile dell’Umbria, 500mila per il diritto allo studio. Per l’AGRICOLTURA 300mila euro l’anno per la prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi, 50mila euro per i centri ittiogenici, 35 mila euro per il Piano forestale, 15 mila per la vigilanza delle aree sensibili, 100mila per gli allevatori. Su SOCIALE E WELFARE 20mila euro in più sul Fondo emergenza famiglie vittime incidenti sul lavoro, 40mila per il superamento della crisi da sovraindebitamento, 70mila per la cooperazione. Per le POLITICHE DEL TERRITORIO, 200mila euro nel 2022 per interventi connessi al sisma 2009, 500mila per interventi emergenziali, 100mila euro di incremento l’anno per il funzionamento dei gruppi comunali Protezione civile, 500 mila euro nel 2023 di cofinanziamento per la valorizzazione della Fcu. Per quanto riguarda la programmazione dei FONDI STRUTTURALI, nel bilancio sono previsti gli stanziamenti per il completamento della programmazione 2014-2020. Anche se ancora in attesa della conclusione del negoziato con il Governo, nel bilancio sono stati accantonati oltre 39,5 milioni di euro. La manovra di bilancio garantisce il forte sostegno agli INVESTIMENTI PUBBLICI: nel triennio sono confermati gli investimenti già programmati per 29 milioni di euro.
GLI EMENDAMENTI, NON ACCOLTI, ALLA MANOVRA
L’Aula di Palazzo Cesaroni ha bocciato l’emendamento proposto da Donatella PORZI (Pd) che proponeva di “incrementare di 200mila euro lo stanziamento dell’anno 2022 alla luce delle modifiche normative alla Legge regionale n.3/2013 che ha ampliato la tipologia degli interventi finanziabili connessi al sisma 2009”.
Esito negativo anche per la proposta di modifica, a firma Thomas DE LUCA (M5S), che mirava ad adeguare (portandolo ad almeno il 60% del canone) “il trasferimento agli Enti Locali delle quote dei canoni incassati dalla Regione per le attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico forza motrice ai tini di azioni relative allo sviluppo e alla valorizzazione dei territori dei comuni cui questi impianti operano e afferiscono”. Respinto l’emendamento relativo agli stanziamenti per “le attività di prevenzione del rischio idraulico e per la redazione e l’autorizzazione di un piano pluriennale di manutenzione delle sponde dei tratti di terza categoria dei corsi d’acqua, di concerto con i comuni interessati per la prevenzione del rischio idraulico con il coinvolgimento delle associazioni di cittadini e dei proprietari frontisti”.
È stato bocciato l’emendamento del consigliere Andrea FORA (Patto civico) per incrementare di 50.000 euro lo stanziamento dell’anno 2022 (che ammonta a 150.000 euro) per il finanziamento della legge regionale n. 11/2015, potenziando la rete e le risposte socio-assistenziali rivolte agli anziani, alla luce delle urgenze e necessità sociali causate dal Covid. Respinto l’emendamento che incrementa di 30.000 euro lo stanziamento dell’anno 2022 (che ammonta a 70.000 euro) per il finanziamento della legge regionale 24/1997 e la promozione della forma cooperativa d’impresa e la sperimentazione di nuove opportunità imprenditoriali cooperative. Voto negativo per l’emendamento che incrementa di 50.000 euro lo stanziamento dell’anno 2022 previsto per il finanziamento della legge regionale n. 40/1987 e il rilancio di attività e servizi per favorire l’occupazione.
L’Aula ha poi bocciato l’emendamento del consigliere Michele BETTARELLI (Pd) relativo al rifinanziamento della legge regionale sul commercio equo e solidale, prevedendo 35mila euro all’anno, per tre anni. Respinto anche l’emendamento che proponeva di riportare gli stanziamenti dalla legge regionale n. 2/2018, a favore della comunità umbra all’estero e delle loro famiglie incrementando lo stanziamento previsto, ora di 120.000 euro, di ulteriori 70mila.
INTERVENTI
Andrea FORA (Patto civico per l’Umbria): “Rimango stupito dal silenzio della Giunta sia su questo atto che sulla situazione sanitaria che stiamo vivendo in queste settimane. Una comunicazione della presidente Tesei alla comunità regionale sarebbe stata doverosa. Auspico che questo avvenga nella prosecuzione dei lavori. Per il terzo anno consecutivo ci troviamo di fronte ad un bilancio all’insegna della crisi pandemica. La situazione economica regionale è migliorata grazie ai ristori del Governo, ma ancora permangono moltissime criticità in numerosi settori. A fronte di questo bilancio preoccupa la mancanza di iniziative utili a rendere stabile e robusta la ripresa economica. Siamo in un ‘inverno demografico’, come ha sottolineato lo stesso Pontefice chiedendo azioni importanti. In merito a ciò ci sono due leggi dormienti in Commissione, una mia e una successiva, analoga, della Lega, chiedo di approvarne almeno una. L’Umbria non può reggere la previsione di 70mila cittadini in meno nei prossimi 20 anni. Prima che morale, si tratta di un tema economico. Un’altra emergenza è rappresentata dalle 50mila persone che vivono con gravi deprivazioni materiali. Più di un bambino su 10 vive oggi in condizioni di povertà relativa. E questo incide sulla salute dei cittadini, visto che siamo la quarta regione per consumo di psicofarmaci. Avete prospettato un Piano regionale sanitario in cui manca un progetto di integrazione socio sanitaria e servizi di welfare. Serve potenziare i servizi territoriali, coinvolgendo tutti gli attori che operano nel welfare. È necessario agire con urgenza facendovi aiutare dalle competenze e dalle esperienze maturate dalle Associazioni e dalle Cooperative. Nelle pieghe di questo bilancio sono state previste risorse giuste, ma per lo più insufficienti. Mancano, tra l’altro, previsioni rispetto a misure in favore dei Comuni per spese sostenute per la tutela dei minori. Insufficienti le risorse a favore delle Province per la manutenzione della viabilità regionale. Le risorse che arriveranno, comunitarie e dal Pnrr andranno spese bene, riorganizzando, tra l’altro, la struttura regionale e le Partecipate. È necessaria una seria riorganizzazione del personale, valorizzando anche le risorse interne alla Regione. Occorre centrare le politiche regionali sui territori, sviluppando filiere, riorganizzando i servizi. Va stipulato un patto tra tutti i soggetti in grado di incidere sull’economia reale. Il vero problema dell’Umbria è la produttività delle imprese, per questo è necessario investire di più sulla formazione, prevenzione, sul lavoro stabile, sulla flessibilità degli orari. Condividere la responsabilità dialogando e partecipando le misure con il territorio. In merito alla sanità avete sempre criticato il centralismo di chi vi ha preceduto, ma state facendo di peggio visto che oggi a criticarvi di più sono gli stessi vostri sindaci. State troppo nel palazzo e poco nel territorio. Nonostante continuiate ad essere sordi al dialogo, noi continueremo con il nostro stile che si basa sulle proposte. Soprattutto in un difficile periodo come quello che stiamo vivendo vi invito a riaprire un serio dialogo istituzionale. Oggi è il tempo della responsabilità. Di tutti”.
Tommaso BORI (Pd): “Ringrazio la presidente Tesei perché dopo due anni e mezzo riesce ancora a stupirci. Perché nella normalità sarebbe venuta in Aula e avrebbe chiesto di riferire sull’emergenza sanitaria. Ed una volta illustrato il bilancio avrebbe preso la parola per dare la sua visione sul futuro dell’Umbria. Ma non ha fatto né l'uno né l'altro. Ammetto un errore che noi abbiamo fatto: abbiamo completamente sbagliato approccio, abbiamo dato la nostra disponibilità dal primo giorno dell’emergenza sanitaria a collaborare, mettendoci a disposizione e fornendo proposte. Dovevamo invece adottare, verso la Presidente, un approccio come si fa per una calamità naturale, che si scarica su questa terra. E come esiste una scala per valutare la distruzione di un terremoto, dovremmo introdurre la ‘Scala Tesei’, su come si portano al collasso le istituzioni: prima il Comune di Montefalco poi la Regione Umbria. Riparto dall’ultima seduta di questo Consiglio regionale, quando la Presidente votò contro la nostra proposta di rimettere i tracciatori in Umbria, dopo averli dimezzati. Avevamo sottolineato il fatto di essere sulla fase di impennata di un’ondata, che si è poi verificata. Situazione mai riscontrata in tutte le altre ondate. Ad oggi i servizi sono al collasso perché avete dimezzato i lavoratori nell’isolamento e nel tracciamento. Sono al collasso perché avete mandato in tilt il sistema dei tamponi. Siamo sulla stampa nazionale per la vostra incapacità di gestione di un’ondata annunciata e per le vostre scelte sbagliate. Non ci sono state assunzioni, nonostante la promessa di 1.550. Non sono stati rafforzati e potenziati i servizi. Ci troviamo con meno personale della prima ondata. Contemporaneamente altri Presidenti di Regione hanno assunto i nostri operatori sanitari. Tutto questo con il tentativo di scaricare le responsabilità sugli amministratori locali e sui sindaci. Avete cambiato le disposizioni per il tracciamento, per l’isolamento e per i tamponi due volte in tre giorni, mandando in tilt i servizi. Poi ora cercate di chiedere ai Comuni di mettere a disposizione personale per i tracciamenti, senza riconoscere la competenza di chi ha già lavorato in quei servizi. L’unica cosa che avete fatto è stata quella di installare baraccopoli fuori dagli ospedali del tutto inutili. Gli ospedali da campo, oltre ad essere inutili, sono anche dannosi. Sono stati spesi milioni di euro senza alcuna logica. Avete completamente sottovalutato questa nuova ondata e la variante Omicron. Continuate a fare annunci senza che seguano fatti. State mandando in crisi il sistema sanitario. E dove si può vedere solo dell’incapacità ci si può anche cogliere una malafede che va verso la privatizzazione della sanità pubblica. Mai come ora la sanità privata sta facendo affari d’oro. Dove non siete in grado di offrire servizi, come i tamponi, ma anche prestazioni sanitarie, avete costretto le persone a rivolgersi al privato. Oggi, a due anni e mezzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria, state di nuovo chiudendo i reparti e sospendendo le operazioni chirurgiche. Noi, ora, cambieremo approccio, smontando il vostro piano. Avete commissariato la sanità alla Lega e agli interessi di un partito, visto che l’assessore è imposto dal Veneto e da Salvini e i dirigenti importati e che cambiano ogni sei mesi, non riuscendo ad impostare un lavoro. Oggi stiamo andando sempre più verso i privati: chi può paga e chi non può non si cura. Tratteremo quindi la sua presidenza come una calamità naturale. Oggi, al termine di questo Consiglio, scriverò una lettera al Governo sottolineando l’insostenibilità della situazione, e qualcuno deve metterci le mani, che non possono essere le vostre poiché di danni ne avete già fatti abbastanza”.
Thomas DE LUCA (M5S): “In una situazione di emergenza come questa chiunque sentirebbe la necessità di prendere la parola per rassicurare l’Umbria, tranne la presidente Tesei. La Giunta non si cura dei problemi delle persone ma solo dei grandi interessi delle aziende e dei produttori di energia idroelettrica, venduta allo stesso prezzo di quella prodotta con il gas. Per questo ho presentato un emendamento per incrementare la quota dei canoni di concessione che spetta agli enti locali in vista dell’aumento dei canoni stessi, alla loro scadenza. Peraltro i contributi incassati dalla Regione sono paradossalmente diminuiti negli anni in termini assoluti, a causa di accantonamenti discutibili nel fondo rischi. E non è nemmeno chiaro dove finiscano nel dettaglio quei fondi. Quanto previsto nel Defr non è stato inserito nel bilancio, come le misure a sostegno della vita indipendente e sul neurosviluppo, che peraltro sono state proposte dalla maggioranza”.
Manuela PULETTI (Lega): “Questo è un bilancio equilibrato, che ha razionalizzato le spese e riorganizzato le società partecipate. Questa manovra dimostra un necessario cambio di passo, con l’aumento di spesa per le politiche familiari e il diritto allo studio. Le politiche sbagliate del passato hanno fatto fuggire all’estero migliaia di giovani. Sul turismo c’è stato un importante aumento della spesa per rilanciare la nostra immagine, la nostra identità e le nostre tradizioni. È stata finalmente creata l’Agenzia per la mobilità, un segnale ben diverso dalla chiusura della Fcu operata dal centrosinistra. Il nostro Bilancio non propone miracoli ma risposte, marcando la differenza con le scelte del passato. Se una calamità si è abbattuta in Umbria è stata quella legata al governo del Partito democratico”.
Simona MELONI (Pd): “Non troviamo nel bilancio misure importanti di sostegno al lavoro e alle imprese. Cerchiamo di lavorare per il bene dell'Umbria perché la situazione oggi è drammatica, allo sbando, con cittadini stanchi e affaticati. E la maggioranza non propone niente, ma fa gli stessi interventi da 2 anni, che non portano a nulla. Noi invece abbiamo dimostrato la volontà della minoranza di collaborare e proporre soluzioni. Avete preso questa sanità che stava bene, oggi la sanità territoriale è stata demolita, avete presentato una bozza di piano sanitario regionale non condiviso con nessuno, dopo alzata di scudi di alcuni territori si cambia per interventi di singoli parlamentari, senza che l’assessore dica una parola e senza una strategia. Siamo allo sbaraglio. Oggi nella gestione della pandemia ci ritroviamo al punto di partenza. E questo è un fatto molto grave, con l’abbandono completo del diritto ad una sanità pubblica. Nella scuola, in campo sanitario, il registro elettronico è diventato il metodo di tracciamento. Le altre regioni hanno fatto meglio”.
Francesca PEPPUCCI (Lega): “In 2 anni questa Amministrazione nemmeno con la bacchetta magica avrebbe potuto risolvere le numerose criticità ereditate. Dei passi in avanti sono stati fatti e ci sono risultati positivi. Anche in questa manovra si trovano soluzioni per la tenuta del sistema sanitario ed economico. L’emergenza covid ha messo in evidenza le problematiche storiche della nostra Regione. Oggi non è più possibile rinviare questioni annose o nasconderle come fatto nel passato. Dopo il calo drastico del pil negli ultimi 20 anni, nel 2021 c’è una ripresa. Nel bilancio c’è grande attenzione su infrastrutture e lotta all’isolamento. Come sull’aeroporto o sull’ex Fcu. Tanto si sta facendo per risanare il Tpl dalla voragine dei debiti. Sono tante le problematiche sulle quali si sta intervenendo, come la ricostruzione. E senza aumentare pressione fiscale: una scelta forte. Si ottimizzano le risorse a disposizione. Sulla sanità sento dire che abbiamo fatto peggio di chi ci ha preceduto. Ma l’Umbria è stata travolta da uno scandalo senza precedenti, con una grave situazione dei bilanci le cui perdite erano coperte con risorse fuori bilancio. Dopo 10 anni arriviamo alla concertazione del nuovo piano sanitario in Commissione. E la minoranza si sfila. Bene che la manovra aumenti le risorse per le associazioni di volontariato civile”.
Valerio MANCINI (Lega): “Più che del bilancio si sta parlando di sanità, come normale visto il dilagare dei contagi, i problemi legati alle festività, il picco dei tamponi che risultano insufficienti, ma non siamo i soli, anche le altre regioni sono alle prese con gli stessi problemi. I sistemi sanitari regionali sono in tilt, non è colpa della sanità umbra ma è una emergenza, che peraltro i nostri sanitari stanno affrontando egregiamente visto che abbiamo 9 persone in terapia intensiva e i posti sono 130. Abbiamo la capacità di accogliere chi entra nella malattia. Non facciamo diventare abnormi problemi che sono superabili, non accodiamoci al martellamento dei grandi media nazionali che stanno terrorizzando le famiglie. Quanti sono, realmente, i morti per covid? Ci sono 8500 positivi ma stiamo facendo 10mila tamponi al giorno. Per tornare al bilancio, il documento in esame oggi contiene tante importanti novità, sui trasporti, con l’agenzia unica, sul terremoto, da quando c’è il commissario Legnini e un ufficio tecnico che si raccorda con il livello nazionale. Sull’aeroporto la presidente Tesei ci ha messo la testa, giusto pensare al rilancio in attesa di uscire dall’emergenza. E c’è un Piano sanitario nuovo come da anni non accadeva. Questo bilancio di previsione sia l’innesco per i cambiamenti che i cittadini attendono. Guardiamo al 2022 con speranza, magari senza il ministro omonimo”.
Tommaso BORI (Pd): “Intervengo per fatto personale, dato che sono uno di quelli che sta fronteggiando l’emergenza. Sono inaccettabili posizioni come quella del consigliere Mancini, che manifesta contro i green pass e a favore dei no vax, posizioni fuori dalla realtà. Mancini vuole forse negare l’emergenza sanitaria? Negare che le persone si trovano in terapia intensiva, che i contagi sono centuplicati. Lui si è rifiutato di vaccinarsi e queste posizioni non possono essere sostenute”.
Fabio PAPARELLI (Pd): “La sanità assorbe l’80% del bilancio e voi siete ancora alla fase degli auspici e delle speranze, nonostante gli oltre due anni di Legislatura. Avete impiegato questo tempo per smantellare una sanità che era un modello in Italia, eravamo una Regione benchmark e questo ci permetteva di avere risorse aggiuntive. Dati che descrivono una riduzione di visite ed interventi, a rappresentare lo stato di abbandono del settore da parte vostra. Un depauperamento della sanità pubblica che avevamo già denunciato. La foto della lunghissima fila per fare un tampone resterà nella memoria, altro che promozione dell’Umbria. Tutte le scelte operate si sono rivelate fallimentari, come l’ospedale da campo e le terapie intensive che dovevano essere incrementate. L’assessore alla sanità e il commissario per la gestione del Covid dovrebbero dimettersi. Non esiste alcun buco di bilancio in sanità. L’unico aumento di spesa è quello di 300mila euro legato al subentro della consigliera Puletti, necessaria per evitare una crisi di Giunta. Sul turismo, le partenze e gli arrivi vanno valutati su base annua e considerando la spesa pro capite: si registra dunque un calo e non un incremento in questo settore. Avete annunciato, nel 2019, che avreste rivoluzionato il Bilancio ma di questi cambiamenti radicali non c’è traccia mentre le spese del personale e i costi della politica sono aumentati”.
Eleonora PACE (FDI): “Non possiamo accettare le accuse gratuite di alcuni consiglieri della minoranza. Bori ci dice di essere una calamità naturale, ma gli assicuro che non ci saranno vittime da crolli visto che le macerie le hanno già procurate loro. Noi siamo chiamati a ricostruire, come stiamo del resto facendo. Magari siamo un po’ indietro, ma ci stiamo provando. Vi ostinate a ballare ancora sui detriti che avete lasciato. Poi, prima di pensare al buco di bilancio del Comune di Montefalco, sarebbe il caso di pensare a quello del Comune di Terni. Rispetto alle accuse sulla gestione del potere ho ascoltato accuse dal Movimento 5 Stelle, che in nome del potere ha rinnegato tutto ed il contrario di tutto. Ho sentito del presunto ‘poltronificio’ nelle Partecipate, quando per 50 anni abbiamo visto susseguirsi i nomi più impensabili. Ho ascoltato appelli alla collaborazione, ma ricordo, ad esempio, quanto accaduto in Terza commissione, che presiedo, rispetto al nuovo Piano sanitario: è stato messo messo a disposizione di tutti i consiglieri per poter interloquire con gli attori protagonisti del Documento, ma ci è stato detto di no. Ci siamo tirati indietro perché quello che voleva essere uno strumento di collaborazione e partecipazione sarebbe diventato un tema di scontro. Rispetto al bilancio, la Giunta ha redatto il Documento di previsione 2022-2024 mantenendo la pressione fiscale invariata. Una scelta importante nonostante il forte calo delle entrate che si è registrato nel biennio 2020-2021, non compensato dai ristori governativi, come conseguenza della pandemia. Una scelta in coerenza con quanto affermato nelle linee programmatiche di inizio mandato. Una crescita economica che con un +6,1% vede la nostra Regione segnare un dato superiore alla media nazionale dopo un ventennio di dati di PIL inferiori alla media italiana, che sono testimonianza del declino indotto in questa Regione dalle scelte politiche che hanno fatto scivolare l’Umbria da Regione sviluppata a Regione in transizione. Il cambiamento in questa Regione c’è e lo dimostrano i numeri che non sono mistificabili dalle parole. Una valutazione complessiva sul bilancio non può essere effettuata guardando separatamente l’utilizzo delle risorse dei programmi europei e nazionali. I due temi sono strettamente connessi in un’ottica di visione sinergica e integrata di quelle che sono le diverse forme di finanziamento. Questa maggioranza e la Giunta regionale hanno voluto destinare le risorse in settori essenziali per la ripresa economica e sociale del territorio, per il mondo della cultura particolarmente colpito dagli effetti della pandemia, per il settore del turismo dove per favorirne la riqualificazione e la ripartenza in un anno si sono concentrate 20 milioni di risorse solo per le strutture ricettive. Una menzione particolare meritano gli investimenti: per il 2022 sono previsti 21 milioni 850mila euro di risorse, un impegno concreto che testimonia la volontà di questa maggioranza di lavorare per la crescita e per il futuro. Risorse importanti per interventi previsti in materia di impiantistica sportiva, di forestazione, per la manutenzione delle strade regionali, per interventi emergenziali e in materia ambientale e di risorse idriche. Inoltre con il DDL Bilancio di previsione 2022-2023 sono stati confermati tutti gli stanziamenti degli interventi settoriali autorizzati per le annualità 2022 e 2023 con il precedente Bilancio e sono stati incrementati con la manovra di bilancio alcuni interventi considerati prioritari e strategici per il rilancio dell’economia regionale”.
Paola AGABITI (assessore):”Con questo bilancio l'obiettivo non è quello di tornare ai livelli pre covid ma di migliorare e di trasformare l'Umbria in una regione forte, innovativa, attrattiva e solidale. Una verifica attenta delle scelte finanziarie, umane e strumentali, ha consentito una discontinuità con il passato, promuovendo azioni che potranno essere un moltiplicatore per lo sviluppo e un rafforzamento per la coesione sociale. Questa Regione non nasconde la polvere sotto al tappeto come fatto in passato. Quando siamo arrivati abbiamo trovato molti debiti pregressi. Abbiamo trovato gli spazi finanziari per farvi fronte. Continueremo a lavorare per razionalizzare la spesa e sulla spending review. Ci sono le prospettive di ripresa economica, sostenuta dalle risorse del Pnrr e dai fondi strutturali. Serve adottare la massima cautela, con adeguate politiche economiche. Per l’Umbria è un momento economico positivo, con dati superiori ad altre regioni. Le aperture di imprese sono tornate a livello pre covid, a dimostrazione che le misure regionali hanno ricaduta sui territori. La coesione sociale è stata salvaguardata, e non era un risultato scontato. La sfida per l’Umbria è agganciare la ripresa, offrendo nuove occasioni a imprese, giovani e famiglie. Vogliamo farla ritornare nel gruppo avanzato delle regioni italiane, ponendo fine al triste passaggio da regione sviluppata a regione in transizione. È un momento difficile, con livelli di incertezza forti, una situazione sanitaria delicata, le ferite del sisma ancora aperte. Occorre uscire dal lungo inverno produttivo e demografico. Tanti imprenditori attendono le migliori situazioni di contesto per far ripartire gli investimenti. L’Umbria può essere una terra di innovazione produttiva e benessere. Ad esempio il bando Umbria aperta, per la riqualificazione delle strutture ricettive, è un segno che gli imprenditori vogliono ripartire. Con la manovra confermiamo di non voler aumentare la pressione fiscale, rafforzando i servizi essenziali per i cittadini. Il sostegno a famiglie e imprese passa per non aumentare le tasse, aumentando gli incentivi. E questo grazie alla razionalizzazione della spesa improduttiva e l’utilizzo virtuoso dei fondi europei. La manovra di bilancio prevede 40 milioni di euro per il diritto allo studio, cosa mai accaduta prima; 7 milioni per gli spettacoli; 30 per il turismo; 30 milioni per la riqualificazione urbana. Sul personale abbiamo ridotto le direzioni, ridotto la spesa, stabilizzato i precari, aperto una fase concorsuale. Per il cofinanziamento della programmazione europea abbiamo già accantonato fondi per avviare celermente gli interventi, contrariamente al passato. Questi sono i numeri, questi sono i fatti, queste le risorse che arriveranno a famiglie e imprese”.
Donatella TESEI (presidente Regione): “Ho assistito a un Consiglio regionale non sul Bilancio ma a tema libero, con le solite affermazioni prive di fondamento, senza riscontro nei numeri e nelle azioni che concretamente si stanno facendo, utilizzando il problema della pandemia e del vertiginoso sviluppo della variante omicron. Basta guardare i dati in tutta Italia per capire com’è la situazione reale. Sul bilancio, invece, mi attengo ai dati comunicati dall’assessore Agabiti, ma faccio rilevare che grazie alle azioni che abbiamo messo in campo le famiglie e le imprese hanno riacquistato fiducia e si vede, perché stanno investendo. Per quanto riguarda la situazione pandemica, sento cose che non corrispondono alla realtà, che generano confusione nella nostra comunità. Non è l’Umbria ad essere coinvolta nella pandemia ma il mondo. Non è vero che i tracciatori sono dimezzati, i dati a cui si è fatto riferimento, riportati dal Sole 24 ore, si riferiscono a prima dell'impennata della pandemia. Stiamo ora vivendo una fase completamente diversa rispetto al passato: siamo passati dagli 8571 positivi del 22 dicembre agli oltre 11mila di tre giorni dopo, più della seconda ondata. La caratteristica di questa variante porta al raddoppio giornaliero dei casi e sta avvenendo ovunque, non solo da noi. Sono numeri straordinari. Nell’ultima settimana 10mila nuovi casi, per il sistema sanitario uno sforzo enorme per tracciamento e tamponi, ma le ospedalizzazioni sono inferiori rispetto al passato: 112 ricoverati rispetto agli oltre 500 della seconda ondata. In terapia intensiva, oggi, ci sono 8 pazienti. Stiamo lavorando per ampliare quanto servirà. Le regole su tracciamento e quarantena vanno indicate dal livello nazionale, tutti i governatori hanno sollevato il problema, e domani sarà affrontato dal Cts nazionale. L’Umbria prima di Natale ha emesso una ordinanza che ha anticipato provvedimenti poi presi, il giorno dopo, dal governo nazionale: ffp2 all’aperto e su luoghi chiusi e mezzi di trasporto, messa in sicurezza delle residenze sanitarie. Non abbiamo mai abbassato la guardia sui vaccini, allungando gli orari e devo ringraziare la collaborazione con la croce rossa. Medicina territoriale: in attesa dell’entrata in vigore della legge di bilancio, abbiamo stabilito una proroga fino al 28 febbraio dei contratti a tempo determinato per garantire i servizi sanitari e il recupero attività ordinaria. Data la situazione di crescita esponenziale dei contagi vi sono innegabili difficoltà sul tracciamento dei contatti, come in tutto il Paese. Non è vero che c’è un dimezzamento dei tracciatori, lo dicono i numeri delle Asl, sono tutti presenti e confermati. Domani altri 50, previa apposita formazione, prenderanno servizio immediatamente. Molto personale deve ancora usufruire delle ferie, li ringrazio per il lavoro straordinario che stanno facendo. Stiamo cercando di trovare risposte a una situazione in continuo mutamento. Evitiamo strumentalizzazioni e notizie non vere che hanno il solo effetto di generare ulteriore confusione e paure. Evidente che i numeri straordinari comportano difficoltà nel tracciamento e sono necessarie misure nuove, come si sta discutendo a livello nazionale. Continueremo ad avere massima attenzione”.
Donatella PORZI (Pd): “Vedremo se i risultati delle scelte di questa Giunta in tema di bilancio saranno così straordinari. Vedremo se i bisogni della nostra comunità e della nostra economia troveranno delle risposte. La sanità e la scuola rientrano per forza nella manovra di bilancio e quanto è stato delineato fino ad ora non ci sembra sufficiente”.
Daniele NICCHI (LEGA): “Si è parlato di tutto tranne che dei due documenti che sarebbero stati all’ordine del giorno. L’asse della discussione è stato spostato sulla sanità, perché faceva più comodo e garantiva maggiore attenzione. Abbiamo fatto passi avanti in questi due anni e non va dimenticato che stiamo affrontando un'emergenza sanitaria mondiale. Non credo che ci si possano fare lezioni su come si gestisce la sanità”.