(UNWEB) “Un commissariamento della Sanità per salvare l’Umbria e gli umbri, prima che sia troppo tardi, dall’incompetenza e dall’inadeguatezza di chi ci governa”. Così Tommaso Bori (Pd-vicepresidente Commissione Sanità) in una “lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, al ministro della Salute Roberto Speranza e al Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario governativo per l’emergenza Covid”.

“L’Umbria, il 28 dicembre conta 2.717 contagi in un solo giorno e 112 ricoverati. Sono numeri da brivido che la portano a uno dei peggiori livelli nazionali, e a registrare il dato regionale più nefasto dallo scoppio della pandemia ad oggi. La gravità della situazione – dice Bori - è resa ben più problematica dall’incapacità e dalle continue e ripetute scelte sbagliate della Giunta Tesei, che ‘amministra’ goffamente la nostra regione, e che ha fatto ripiombare l’Umbria nel caos e nell’emergenza, riportando i cittadini in una situazione che pensavano di aver ormai superato da tempo. L’amministrazione Tesei, in questi mesi, è parsa ben più impegnata a smantellare la sanità pubblica, piuttosto che a rispondere alle necessità legate alla pandemia”.

“La mala gestione delle risorse e la mancanza di personale – prosegue Bori - unite ad una comunicazione frammentata, poco chiara e niente affatto coerente con le scelte assunte fino ad oggi, contribuiscono ad aumentare il caos. Gli umbri si sono svegliati non sapendo se e quando potranno effettuare un tampone, né quanto dovranno pagare nel momento in cui vorranno conoscere la loro condizione, ormai obbligati a rivolgersi al privato. Da oggi – osserva il consigliere Dem - i contatti dei positivi non verranno più tracciati e tutto sarà delegato al buon senso dei singoli, buon senso che, però, da solo non può bastare: senza tracciamento gli isolamenti saranno fiduciari e non più diretti dall’USL, cosa che genererà enormi problemi ai lavoratori che si troveranno, nel migliore dei casi, a dover andare in ferie per garantire la sicurezza di tutti”.

Per Bori “è una situazione folle e paradossale, soprattutto perché prevedibile e, quindi, gestibile, se solo vi fosse stata la reale volontà di farlo. Scelte come quella assunta dalla Giunta di dimezzare le unità operative impiegate nell’individuare i contatti, sono indice del fatto che non vi sia mai stata la reale volontà di reagire ad un declino imminente e annunciato. Inoltre, si sottolinea anche come siano state disattese tutte le indicazioni che in questi mesi erano state fornite dal Comitato Tecnico Scientifico”.

“Il risultato non poteva che essere il caos totale – spiega Bori - tracciamento saltato, sovraccarico delle postazioni di somministrazione dei tamponi, chiusura dei reparti e sospensione delle operazioni chirurgiche, impennata dei contagi e un provvedimento d’emergenza su quarantena e test antigenici, che genera più problemi di quanti ne risolve, tanto da essere stato modificato due volte in tre giorni. Davanti a questo sfacelo – aggiunge -, chiediamo che vengano assunte decisioni forti: chiediamo quindi l’intervento delle autorità nazionali, per un immediato commissariamento della sanità umbra, auspicando un intervento urgente per sanare gli errori compiuti fino ad oggi, che stanno facendo crollare l’Umbria per l’ennesima volta”.

“Non accetteremo chiusure delle scuole a tappeto – precisa Bori -, né ulteriori ritardi sulle mancate assunzioni del personale. Chiediamo: che gli studenti siano tracciati immediatamente, che a chi si trova in isolamento vengano garantiti tamponi gratuiti e condizioni lavorative dignitose, che vengano aumentate le postazioni di somministrazione dei tamponi molecolari. Infine, il fatto che la recente ordinanza emanata dalla Giunta, che imponeva 14 giorni di isolamento per i positivi (ritenuti tali anche solo con un tampone antigenico) e 10 giorni di auto isolamento fiduciario ai contatti (senza alcun tracciamento), è stata prontamente revocata e sostituita con un altro provvedimento, nel silenzio generale e senza alcuna assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione per l’errore fatto, evidenzia la drammaticità dell’inadeguatezza di questo governo regionale”.

“Il tracciamento – spiega Bori - può essere ampliato tramite convenzioni con varie realtà, come Croce Rossa (già sperimentata in Regione Lazio) e altri enti, così come gli operatori Cup e le farmacie comunali, ne siamo sicuri, sarebbero ben felici di mettersi a disposizione di questa emergenza. Infine, è giunto il momento, e dobbiamo dirlo con forza, di modificare le disposizioni distinguendo nettamente tra vaccinati e non: l’alternativa - conclude - è l’implicita dimostrazione che la vaccinazione non impatti in alcun modo sul contagio, evidenza ormai dimostrata dai dati e dalla ricerca. La Giunta regionale non è più in grado di governare il caos della sanità regionale”.


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