(UNWEB) “Un provvedimento d’emergenza su quarantena e test antigenici, che tenta maldestramente di mettere una pezza su una sequela di errori da dilettanti e irresponsabili”. Ecco cosa scriveva pochi giorni fa il segretario regionale del PD Umbro, Tommaso Bori, in merito all’iniziativa della Regione Umbria di prevedere la quarantena in caso di positività del test antigenico rapido.

Chissà se lo stesso Bori ha intenzione di ripetere le stesse parole all’indirizzo di due governatori del Partito Democratico, Eugenio Giani e Stefano Bonaccini, che in queste ora hanno ‘copiato’ il provvedimento umbro prevedendo, rispettivamente per Toscana ed Emilia Romagna, le stesse identiche disposizioni di isolamento e quarantena in caso di test antigenico rapido positivo, senza il ricorso alla successiva verifica con il tampone molecolare”: lo affermano i consiglieri regionali della Lega Umbria (Stefano Pastorelli, Paola Fioroni, Valerio Mancini, Daniele Carissimi, Eugenio Rondini, Daniele Nicchi, Francesca Peppucci, Manuela Puletti).

“Una figuraccia politica clamorosa – proseguono – e con pochi precedenti per il segretario Bori, che prima di criticare il provvedimento umbro avrebbe dovuto quanto meno verificare le disposizioni che i governatori con in tasca la tessera del PD avrebbero intrapreso a breve. Abbiamo appreso inoltre che il neo eletto segretario ha intenzione di inviare al governo una lettera per chiedere al presidente Draghi, al ministro Speranza e al generale Figliuolo, il commissariamento della sanità umbra. Non sappiamo se, dopo questa figuraccia, abbia ancora intenzione di farlo. Gli consigliamo tuttavia, per non incappare in un errore da dilettante della politica, di verificare la situazione sanitaria delle Regioni a guida PD, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna, prima di procedere nel suo intento. Nella Toscana del suo amico Giani, ad esempio, come riportano i giornali locali, il sistema di tracciamento, già ridotto all’osso per questioni di bilancio, è andato in affanno e poi è saltato ovunque, mentre l’Emilia Romagna, governata dal suo compagno di partito Bonaccini, secondo i dati del Sole24ore è la regione che ha tagliato più i tracciatori, quasi il 60 per cento rispetto ai livelli precedenti. Cosa accade, invece, nel Lazio del suo ex mentore Zingaretti? Secondo quanto riportano i giornali, i pazienti a Roma sono rimasti bloccati nelle ambulanze e si è verificato il record di malati in attesa di ricovero, mentre i medici registrano allungamenti di diversi giorni per gli appuntamenti sull'effettuazione dei tamponi molecolari”.

“Tutte situazioni – continuano i consiglieri della Lega Umbria - che chiaramente si verificano alla luce di una nuova ondata eccezionale del virus e del diffondersi della variante Omicron che sta mettendo in difficoltà tutte le regioni in Italia e non solo l’Umbria, come il Partito Democratico vuole far credere ai male informati. Se proprio Bori ha ancora intenzione di inviare una lettera al governo per chiedere il commissariamento della sanità umbra, allora faccia lo stesso per le regioni governate dal suo partito, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna, in forte affanno nella gestione della pandemia. Oppure abbandoni la politica e si dedichi alla sua attività di medico, perché magari, in quel caso, potrebbe davvero ritrovare quella sensibilità che gli consenta di guardare le cose da una prospettiva più ampia e matura”.


asi 300x250 1

Umbrianotizieweb 300x250 1

 AVIS

80x190